CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 13 del 28 aprile 2009
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Insufficiente la manovra per aggredire la crisi economica e sociale della Sardegna. L’opposizione sottolinea alcune criticità: dalle zone interne al piano del lavoro, dalle politiche di settore al disagio sociale. Il centrodestra (on. Cherchi) definisce invece “veloce e adeguata” la Finanziaria, che volta pagina rispetto alla precedente legislatura.
Cagliari, 28 aprile 2009 – La discussione generale sulla manovra finanziaria (una ventina i consiglieri iscritti a parlare) si è iniziata con l’intervento dell’on. Cucca (Pd), vicepresidente del Consiglio. Manovra debole, non in grado di dare risposta alle emergenze economiche e sociali, ha detto, più di facciata che di sostanza. Difficilmente riuscirà ad utilizzare le risorse in assenza di strumenti operativi. Tuttavia la responsabilità dell’opposizione ha indotto ad attenuare qualunque desiderio di antagonismo al fine di accelerare l’approvazione. Ma alcune criticità vanno segnalate. L’on. Cucca si è soffermato, in particolare, su tre aspetti: la scarsa attenzione alle zone interne, che rappresenta un aspetto essenziale dello sviluppo dell’isola; i costi dell’energia e il ruolo del credito. Tre aspetti di segno negativo per i quali sono richiesti rimedi efficaci e tempestivi. Sulle zone interne Cucca ha richiamato la necessità di garantire la sopravvivenza di Ottana, difendendo il ruolo della chimica e guardando oltre l’esistente. Quanto all’energia, i costi sono decisamente troppo alti e penalizzano le imprese energivore. Le aziende sarde pagano mediamente il 25 per cento in più della media nazionale che, a sua volta, è superiore del 25 per cento rispetto a quella europea. Quanto al credito, non esistono corsie privilegiate di finanziamento alle imprese, anche se il costo del danaro è, complice la crisi, più accessibile. Non c’è alcun rimedio in finanziaria. Non convincono neppure le politiche sul lavoro e sulla formazione professione, mancando a monte un piano che ne favorisca l’utilizzo.
Molto positivo, al contrario, il giudizio espresso dall’on. Cherchi (PdL), che ha definito la manovra “veloce e adeguata”, la cui inversione di tendenza più significativa è quella del confronto con enti locali e forze sociali, una riduzione del presidenzialismo e l’assenza di “giochi di prestigio” nella contabilità, utilizzando “danaro virtuale”. L’abolizione della tassa sul lusso e della tassa di soggiorno è una dimostrazione di buon senso, considerato che, in entrambi i casi il gettito era stato molto modesto (la tassa di soggiorno era stata applicata da due Comuni su 367). Da sottolineare una serie di interventi nel sociale e – fatto innovativo da sottolineare – sia i contratti di solidarietà per favorire l’occupazione (della serie: lavorare meno per lavorare tutti) e il fondo di garanzia etica per l’indebitamento insostenibile delle famiglie in condizioni di povertà.
L’on. Franco Sabatini (Pd) smentisce il fatto che si sia voltato pagina. Non si parte da zero, ha detto, perché la precedente amministrazione ha lasciato una buona eredità: la forte riduzione del debito pubblico grazia a una corretta gestione delle spese e una grintosa politica sulle entrate. Anche la semplificazione dell’amministrazione regionale rappresenta un passo avanti. La manovra, pur nella preoccupazione di fare in fretta (preoccupazione condivisa anche dall’opposizione) non risolve una serie di problemi, a cominciare dagli investi, né sembra intervenire per ridurre la massa esagerata di residui, che rischiano di diventare più voluminosi dell’intera manovra. Un punto di partenza per evitare l’accumularsi di residui (una massa monetaria di soldi non spesi) è quella di un’indagine che la giunta dovrà predisporre entro 90 giorni. Tra le misura indispensabili da assumere a stretto giro di posta la rinegoziazione del patto di stabilità, per evitare sia il blocco della spesa che il regime delle nuove entrate.
La Sardegna continua ad essere tra i vagoni di coda del treno dell’economia nazionale. Una storia vecchia, che si ripresenta puntualmente da molti anni ed alla quale si può mettere rimedio solo con procedure e percorsi speciali. Lo ha detto l’on. Uras (Prc) il quale ha sottolineato come negli ultimi vent’anno i dati sull’occupazione non si discostano un granché e riguardano non oltre un terzo della popolazione. Il ruolo degli investimenti, che riguardano sia le politiche del lavoro, che l’occupazione e il sostegno alle attività produttive, tutte facce di una stessa realtà. Quanto al bilancio, è il solito “imbroglio”: grasso che cola nella fase per competenza e poche risorse nel bilancio di cassa. Situazione che non consente di programmare con responsabilità la spesa, anziché creare illusione.
L’on. Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) si è occupato della emergenza sociale, ritenendo insufficiente il livello di protezione sociale garantito ai cittadini dalla manovra. Le risorse sono al di sotto della media Ue, e, per giunta, male utilizzate. Si perde tempo a discutere sull’Osservatorio delle povertà, quando si hanno a disposizione i dati epidemiologici di un fenomeno a tutti conosciuto. Si ritardano, invece, iniziative (in particolare la Consulta regionale dei giovani) che sarebbero dovute partire molti anni fa. Tanta indifferenza lascia pensare che sia meglio ignorare certe situazioni, il cui peso nella società sarda è sempre più rilevante. (adel)
Manovra inadeguata, dicono le opposizioni. Ma la maggioranza replica: la migliore possibile per affrontare l’emergenza in così poco tempo
Cagliari, 28 aprile 2009 – Il dibattito sulla manovra finanziaria è proseguito per tutta la serata con numerosi interventi che hanno confermato l’andamento della giornata. Da una parte le critiche da parte dell’opposizione che accusano la manovra di non essere all’altezza con l’emergenza sociale ed economica, dall’altra la maggioranza che respinge le critiche osservando come l’interruzione anticipata della legislatura ed il poco tempo a disposizione rendeva necessario elaborare una manovra di emergenza.
Gian Valerio Sanna (Pd), dopo aver sottolineato lo scarso interesse manifestato dai consiglieri di maggioranza al dibattito, ha denunciato come “alle domande della società di fronte alla crisi, la Finanziaria non dà risposte”. Criticando l’eliminazione delle anticipazioni delle entrate ha contestato (“al di là di qualche scopiazzatura”) che questa legge contenga in parte le proposte di quella varata dal precedente esecutivo. Molto duro Sanna sui tagli apportati dal Governo ai fondi Fas, rivendicando la necessità che la giunta informi dettagliatamente il Consiglio. Sanna ha quindi accusato la giunta di palesi contraddizioni nella propria linea, come quella che riguarda i Puc, per i quali si tagliano i finanziamenti ai comuni mentre si rivendica lo sviluppo urbanistico. E per concludere ha affermato che mancano “risposte adeguate per combattere gli squilibri sociali”. C’era una strada tracciata, ha concluso, che è stata abbandonata.
Per il consigliere Antonello Peru (Pdl) sia la finanziaria che il Dapef sono di natura tecnica e non strutturale dato l’esiguo tempo a disposizione per affrontare l’emergenza. Si trattava, dopo le elezioni anticipate e l’emergenza socio economica di dover dare le prime risposte alla Sardegna. “E’ certamente una manovra di grande responsabilità”. Dopo aver affrontato le questioni attinenti alla crisi economica e sociale che attraversa l’isola, Peru ha quindi difeso con forza la scelta della Giunta di aver abolito la tassa di soggiorno “che due soli comuni su 367 avevano recepito”, e che a suo giudizio rappresentava una tassa inutile e pericolosa..
Molto critico Marco Meloni (Pd), E’ l’occasione per un primo bilancio dei primi due mesi di governo che non sono certo positivi, ha esordito. Dopo aver accusato la giunta ed il Presidente di non aver saputo reagire alle promesse disattese del Premier Berlusconi verso la Sardegna, Meloni ha negato che vi fosse poco tempo per fare una finanziaria buona. Ha invece elencato una serie di gravi lacune e scelte, a suo giudizio, errate, come quella di destinare solo 3 milioni alla lotta al precariato. “Manca la visione di una seria politica di incentivazione”, e quanto alla formazione professionale “l’opposizione vigilerà contro lo sperpero delle risorse”. Molto critico ancora sul mancato svolgimento del G8. Una questione che suscita forti dubbi e perplessità. “Di certo possiamo affermare che la Sardegna perderà almeno 600 milioni degli 800 inizialmente destinati alla manifestazione”.
Grande soddisfazione per l’azione svolta dalla Giunta da parte di Matteo Sanna (Pdl), che ha espresso un grande apprezzamento per il Presidente della Regione e l’assessore al Bilancio, La Spisa. “E’ stata una corsa contro il tempo per evitare l’allungamento dell’esercizio provvisorio”, ha detto. Una finanziaria che presta una attenzione particolare alla formazione professionale, settore scardinato dalla giunta precedente. “I prossimi cinque anni –ha aggiunto- segneranno una decisa inversione di tendenza, una svolta importante per la Sardegna”.
E’ quindi intervenuto Renato Soru (Pd) che ha ironizzato sulla “cosiddetta Finanziaria storica e innovativa” e sulla presunta concertazione seguita per elaborarla: “il valore della concertazione e dell’ascolto –ha detto- dovrebbe essere ricordato a Berlusconi che non ha neppure sentito il Presidente della Regione prima delle ultime decisioni sui tagli ai fondi Fas”. Ricordando che le entrate proprie della Regione negli ultimi 4 anni sono aumentate di 1,5 miliardi, ha contestato che nella attuale finanziaria non si dia atto di questo, e non vi sia alcun riferimento alla riscrittura dell’art 8 sulle entrate regionali: “Questo diritto conquistato va difeso con la massima forza”. Si parla tanto di principio di insularità, ha quindi ricordato, ma con esso non si danno salari e non si fanno investimenti: è contradditorio accettare in modo passivo il taglio dei fondi Fas. Il fatto è che, ha osservato, la grave emergenza in atto non viene affrontata da questa finanziaria. Al calo della domanda privata occorreva rispondere con un’accresciuta domanda pubblica, con investimenti, ma non si vedono risposte adeguate.
La seduta si è quindi conclusa. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10.
(lp)