CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 6 del 31 marzo 2009

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Ripreso il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche. Domani mattina gli interventi dei capigruppo e nel pomeriggio la replica del Presidente della Regione. Giovedì l’insediamento delle commissioni

Cagliari, 31 marzo 2009 – Prosegue il dibattito in Consiglio sulle dichiarazioni del Presidente della Regione. Il precedenza si è tenuta la prima riunione della Conferenza dei capigruppo per l’organizzazione dei lavori consiliari. La presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, accogliendo alcune proposte dell’opposizione, accolte anche dai rappresentanti della maggioranza, ha stabilito che nella serata odierna si concluderanno gli interventi dei consiglieri mentre domani mattina si terranno quelli dei Capigruppo. La replica del Presidente si svolgerà invece nel pomeriggio di domani. Quindi dopo una interruzione necessaria in base alla Statutaria avrà luogo il giuramento della Giunta.
La Presidente Lombardo, aprendo la seduta odierna ha anche convocato tutti i consiglieri per la giornata di giovedì, alle ore 10, per la costituzione delle Commissioni consiliari, ed ha invitato tutti i gruppi a formulare le proposte relative alle proprie rappresentanze.
Nel dibattito pomeridiano, il primo intervento è stato quello di Pietrino Fois (Riformatori) che ha dato atto con soddisfazione della coincidenza fra il programma della coalizione presentato agli elettori e quello del Presidente presentato al Consiglio.”Ora sono necessarie risposte conseguenti –ha detto- per battere la crisi in atto e dare risposte concrete ai cittadini”. Risposte concrete nel merito, al di là dei programmi, perchè “preferisco la logica della ragione”. Fois ha sottolineato la necessità di modificare lo Statuto che non sarebbe più al passo con i tempi “per una grande riforma della Regione e una grande scommessa sul principio dell’insularità”. “E’ necessaria –ha detto- una stagione costituente”, si è quindi soffermato su alcuni punti qualificanti del programma sottolineando l’importanza della difesa della lingua sarda e dell’ambiente in un contesto che non penalizzi lo sviluppo.
Per Marco Espa (Pd), hanno destato stupore certe affermazioni “strumentali” della maggioranza con particolare riferimento alla banda larga ed alla sanità. “Mi chiedo se si dovrà continuare sulla base di affermazioni generiche; perchè non si deve dare conto delle singole situazioni sulla base degli indicatori reali”, attraverso i quali misurare quanto è stato fatto e quanto si farà? Rivendicando il fatto che il risanamento del bilancio di cui ha dato atto la Corte dei conti è stato effettuato dalla precedente giunta, ha ribadito la necessità di discutere e giudicare sui dati reali. Si è quindi soffermato a lungo sulle politiche dell’welfare, denunciando la scarsa attenzione che il programma del presidente ha dato a questo settore ed ha sostenuto l’esigenza che vengano sostenute a livello nazionale contro i tagli del governo.
Quindi Ignazio Artizzu (Pdl), per il quale “I sardi ci hanno consegnato un mandato con una fiducia di cui dobbiamo essere degni”. Richiamando l’esigenza del dialogo costante con le parti sociali, ha sottolineato che il presidente della Regione non è un monarca ma deve essere il primo a confrontarsi, “non possiamo nè dobbiamo fallire –ha detto- per non essere puniti. La crisi è grave e dobbiamo poter dare risposte soprattutto ai giovani”. Quanto alle accuse sui cosiddetti cementificatori, ha ricordato che l’ambiente è un bene da tutelare e salvaguardare, “ma un territorio che esclude l’uomo è destinato ad essere abbandonato e quindi a morire”No ad un ambientalismo di facciata, sì ad un ambientalismo per l’uomo, con regole severe non contro l’uomo.
E’ poi intervenuto Giorgio Oppi (Udc), che dopo aver elencato una serie di dati che caratterizzano la grave crisi in atto, e dopo aver difeso con energia il ruolo fondamentale del Consiglio regionale, si è riferito all’intervento del Presidente Cappellacci sottolineando l’importanza e il significato dell’avverbio a lungo usato in campagna elettorale: “insieme”. “E questo il metodo che deve guidare l’azione di governo”, ha detto Oppi, per il quale le grandi battaglie “si vincono davvero insieme” altrimenti si perdono. Affermando come la precedente legislatura è stata caratterizzata da una visione elitaria, ha ricordato che mentre in Sardegna “ci affanniamo a scontrarci su piccole cose, altri, i gruppi affaristici, si impadroniscono della Sardegna”. Secondo Giorgio Oppi è fondamentale “riportare la concertazione al centro del metodo di governo. Si può fare velocemente e bene anche col metodo della concertazione. I partiti devono tornare ad essere il luogo dove si elaborano i programmi. Ed il Consiglio regionale deve essere il centro delle decisioni”. E dopo essersi soffermato su alcuni problemi specifici dell’industria e della sanità ha concluso ricordando che se ci sarà al centro il metodo della concertazione il Presidente troverà nell’Udc un alleato leale.
Il dibattito prosegue.
(lp)

Domani la conclusione del dibattito sul programma di legislatura. Gli interventi di Pittalis e Bruno hanno chiuso la seduta pomeridiana.

Cagliari, 31 marzo 2009 – Gli onorevoli Pittalis (PdL) e Bruno (Pd) hanno chiuso il dibattito di questo pomeriggio sul programma di legislatura presentato dal presidente Cappellacci.
Pittalis ha apprezzato il nuovo clima di partecipazione che faciliterà la riscrittura delle regole e la revisione del regolamento interno del Consiglio per adeguarlo alle moderne esigenze dell’attività parlamentare. Sarà questa, ha detto, la legislatura più complessa degli ultimi cinquant’anni perché bisognerà fronteggiare la crisi e, insieme, lavorare le la ripresa dello sviluppo. L’eredità del centrosinistra è pesante: l’industria è stata in parte smantellata, l’agricoltura produce sotto costo, l’artigianato è agonizzante anche per le difficoltà dell’edilizia. Il presidente Cappellacci risponde con straordinario realismo e propone un metodo (la partecipazione) che irrobustisce l’autonomia e manda via il neocentralismo di Soru. Si dovrà parlare di riforme, quelle vere e non quelle della passata legislatura che hanno prodotto solo disastri (gli enti agricoli non funzionano, Abbanoa è un disastro, su tutti incombeva il verticismo politico della Regione. Non basta, evidentemente, avere lasciato i conti in ordine se il tessuto sociale è fortemente provato, crescono le povertà e la disoccupazione. Di fronte a un problema di così vaste proporzioni diventa politicamente immorale aver lasciato nelle casse regionali miliardi di residui passivi.
Il Consiglio regionale non è una trincea né un luogo di prove muscolari, ha risposto l’on. Bruno (Pd), nell’ultimo intervento della serata. Il centrosinistra annuncia un’opposizione senza sconti, tenendo come bussola il progetto di “Sardegna insieme”. Polemizzando con la maggioranza e riportando una frase del politologo Sartori ha detto che i risultati elettorali stabiliscono chi governerà ma non i contenuti del governare. Il documento di Cappellacci è molto generico, accenna ad alcuni problemi di fondo ma non indica la strada per conseguire i risultati, è lacunoso in alcuni settori, impreciso, forse volutamente, in altri. Il presidente non dà l’impressione di avere una bussola e di sapere in che direzione far marciare la Regione. Se lo slogan della campagna elettorale era “la Sardegna torna a sorridere”, c’è davvero poco da sorridere in alcune realtà, anche in quelle (cita il Nord Ovest) che era indicata tra le più avanzate dell’Isola. Il crollo della chimica e le mancate risposte del governo (ma anche altri silenzi su impegni presi e non mantenuti) dimostrano che sarà faticoso raggiungere risultati che giustifichino l’ottimismo del centrodestra.
Domani (inizio alle 10) la parola ai capigruppo. Chiuderà la serie degli interventi l’on. Soru, che “sostituisce” il capogruppo del Pd. Nel pomeriggio replica del presidente Cappellacci e conclusione del lungo dibattito. (adel)