CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 1 (PARTE PRIMA) del 19 marzo 2009
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L’on. Lombardo eletta con 57 voti, quattro più della maggioranza. Il presidente Contu indica i temi della nuova legislatura: la centralità del Consiglio, il riequilibrio dei poteri, lo spirito della Costituiente, un rapporto più solido tra etica e politica e l’unità delle forze politiche nelle grandi battaglie.
Cagliari, 19 marzo 2009 – Quattro voti anche dall’opposizione per il successo dell’on. Claudia Lombardo, primo presidente rosa della Regione sarda. Ha ottenuto 57 voti. La maggioranza nel conta 53.
E’ stata necessaria la terza votazione per raggiungere un quorum praticabile. Nella prima, infatti, erano previsti i due terzi (54 voti) mentre nella seconda si scalavano le schede nulle. Nella prima votazione le schede bianche sono state 77, quelle nulle 1, mentre un voto aveva ottenuto l’on. Lombardo. Il presidente dell’assemblea, on. Contu, si era astenuto.
Nella seconda votazione le bianche era sempre 77, una scheda era nulla ed un voto arrivava a Ben Amara.
Infine, nella terza, il “quorum” scendeva a 41 voti (la metà più uno dei consiglieri assegnati). L’on. Lombardo otteneva 57 voti, le schede bianche erano 20, un voto andava rispettivamente all’on. Artizzu e all’on. Barracciu.
La seduta, a questo punto, veniva sospesa. Riprenderà domani mattina alle ore 10.
Si inaugura alle 10 e 45 – con un ritardo parlamentare – la quattordicesima legislatura. Presiede l’on. Contu, consigliere anziano. I più giovani: Solinas, Zedda, Matteo Sanna e Lombardo fungono da segretari. Il giuramento previsto da Statuto e statutaria è al primo punto. Per primo giura il presidente Cappellacci, poi, via via, i consiglieri. Gli onorevoli LaSpisa e Liori, che entrano in Giunta, in base alla statutaria, si dimettono. L’ufficio di presidenza ne prende atto e nomina consiglieri Alessandra Zedda ed Eugenio Murgioni, entrambi del PdL, circoscrizione di Cagliari.
L’on. Contu legge il messaggio di prammatica. Spetterà a questa assemblea – dice – rispondere alle grandi speranze dei santi e ricorda come sia toccato a lui presiedere il Consiglio a 40 anni di distanza. Assunse tale carica, infatti, all’inizio della sesta legislatura, nel 1969. La Sardegna di allora viveva ancora nella speranza del Piano di rinascita una situazione di difficoltà; situazione – ha detto – che si ripresenta ora con la stessa intensità per la crisi dell’economia, le migliaia di posti di lavoro perduti, la difficoltà di dare ai giovani risposte confortanti, la crescente povertà.
Bisogna comprendere e rafforzare anche le ragioni dell’autonomia – ha aggiunto – che “non è un miracolo”, ma, piuttosto, “un obiettivo politico e morale”, un processo in divenire che impegna il Consiglio regionale nel portare avanti senza divisioni i grandi problemi eredità “di governi distratti”.
Tra i temi che si propongono al centro dell’azione politica la difesa della centralità del Consiglio attraverso un riequilibrio di poteri, la rivisitazione dello Statuto e una corretta visione federalista, che sembra aprire nuovi orizzonti “ma anche spazi inquietanti”. Priorità è anche, alla vigilia (2019) del Mediterraneo come mercato interno, il nuovo rapporto con l’Europa e il diritto a una rappresentanza che la legge elettorale rende obiettivamente difficile.
Quanto alla politica, i rapidi mutamenti degli ultimi anni tengono in vita le grandi idealità, ma è il rapporto tra etica e politica che deve essere rafforzato per evitare che le parti sociali mostrino diffidenza verso le istituzioni.
L’on. Contu ha concluso l’intervento sollecitando, sulle battaglie campali che la Sardegna dovrà affrontare, l’unità delle forze politiche, ripetendo l’esortazione dell’on. Anselmo Contu, primi presidente della Regione, il quale sosteneva che è giusto difendere le proprie bandiere, “degne e nobili da custodire”, ma tutti i consiglieri devono avere in mente una bandiera comune, la Sardegna. Questa sarà una nuova Assemblea costituente. Le nuove generazioni premono e non si faranno ingannare da false promesse. “Se non sapremo spianare loro la strada – ha detto -, saremo travolti” (adel)