CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

RISOLUZIONE N. 43

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RISOLUZIONE della Settima Commissione permanente (Sanità, Igiene pubblica, Medicina sociale, Edilizia ospedaliera, Servizi sanitari e sociali, Assistenza, Igiene veterinaria, Personale delle UU.SS.LL.) sulla gestione del diabete di tipo 1 in ambiente scolastico

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La Settima Commissione permanente del Consiglio regionale,

PREMESSO che il Diabete di tipo 1, o infanto-giovanile, si manifesta generalmente entro i 30 anni per un danno irreversibile, di tipo autoimmune, delle cellule beta del pancreas, con conseguente deficit totale della secrezione d’insulina e aumento della glicemia;

CONSIDERATO che, nonostante il diabete di tipo 1 rappresenti solo il 10% del diabete totale, tuttavia la sua gestione è più complessa sia perché spesso colpisce bambini non autosufficienti, sia per la rapida fluttuazione dei valori di glicemia che possono provocare complicanze acute e gravi, fino al coma, sia, infine, perché l’unica terapia disponibile è l’insulina, farmaco che richiede dosi, tempi, sedi e modalità di somministrazione complesse e variabili in relazione alle diverse condizioni del bambino/giovane diabetico;

VALUTATO lo stato dell’arte dell’assistenza del diabete di tipo 1 in Sardegna e la conseguente necessità che si predispongano, in campo sanitario, mezzi e modalità perché i diabetici di tipo 1 siano messi nelle condizioni di avere un’assistenza ottimale sia nei periodi di stato della malattia, che nelle emergenze acute (ciò vale in particolare in Sardegna, regione dove si registra, dopo la Finlandia, la maggiore incidenza di diabetici di tipo 1 al mondo con più di 36 nuovi casi per anno ogni 100.000 abitanti, realtà questa che imporrebbe la predisposizione di programmi di ricerca e di gestione della malattia all’avanguardia nella gestione di ogni aspetto della stessa come è d’obbligo nei riguardi di patologie “locali”);

RILEVATO che
- in Sardegna, accanto all’assistenza “routinaria” del diabete di tipo 1 da parte dei centri di diabetologia pediatrica, non sono stati predisposti programmi per la gestione di un aspetto estremamente importante, quale il diabete di tipo 1 in ambiente scolastico con particolare riguardo alle sue complicanze acute, creando così, non solo nei bambini, spesso non autosufficienti dal punto di vista della gestione della malattia, ma anche nelle rispettive famiglie, negli insegnanti, nei compagni di scuola, situazioni di disagio continuo dovute da un lato alla scarsa conoscenza del “problema diabete” da parte degli insegnanti e dall’altro alla scarsa comunicazione con famiglie e medici che hanno in cura il bambino diabetico.
- in conseguenza di quanto esposto, gli insegnanti non sono preparati a riconoscere una crisi ipoglicemica durante l’ora di lezione e apprestare gli opportuni rimedi, non sono preparati a gestire una eventuale crisi convulsiva in corso di ipoglicemia e non hanno le opportune informazioni su altri aspetti della vita scolastica che potrebbero interferire con il controllo dei valori di glicemia (ad es. alimentazione, attività sportiva, determinazione della glicemia con reflettometro, somministrazione dell’insulina durante l’orario scolastico, ecc).
- in questo modo il bambino diabetico è esposto ai rischi dovuti a un insufficiente controllo della sua malattia, mentre i familiari sono sottoposti a uno stato di tensione e di scarsa fiducia nell’istituzione scolastica e gli insegnanti, infine, alla paura di dover gestire episodi acuti gravi in assenza di un’opportuna conoscenza degli stessi;

VERIFICATO che nelle altre regioni italiane, oltre che nel resto d’Europa, sono attivi protocolli che consentono un’efficace gestione dei bambini affetti da diabete di tipo 1 in orario scolastico;

RITENUTO necessario intervenire con urgenza per consentire anche ai bambini affetti dalla citata patologia di esercitare il diritto/dovere all’istruzione, senza incorrere, per questo, in gravi rischi per la salute,

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE, E IN PARTICOLARE GLI ASSESSORI DELL’IGIENE, SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT A:

- proporre un programma regionale di assistenza scolastica del bambino con diabete di tipo 1 che vada incontro alle seguenti esigenze:
1. integrare il bambino diabetico nell’ambiente scolastico (conoscenza anche da parte dei compagni della malattia diabetica, possibilità di esercitare attività fisica in ambito scolastico, possibilità di eventuali fuori – pasto a scuola);
2. concorrere al mantenimento del buon controllo glicemico in un ambiente al di fuori di quello usuale (dieta in ambito scolastico);
3. prevenire e gestire le complicanze acute diabetologiche con particolare riguardo alla crisi ipoglicemica (conoscenza della ipoglicemia, capacità di determinare la glicemia con lo spettrofotometro, capacità di somministrare terapia orale e parenterale);

- perseguire, con urgenza, tali obiettivi:
1. attivando un sistema di informazione e formazione del corpo insegnante sulle problematiche inerenti il diabete e sulla loro risoluzione;
2. individuando modalità di coordinamento con le figure implicate nell’assistenza al bambino diabetico: dirigenza scolastica, ASL, pediatra di base, diabetologo, famiglia, insegnanti;
3. dotando le scuole di ausili e supporti che possano far fronte ad eventuali emergenze acute (zucchero, glucagone, reflettometro, ecc);
4. prevedendo, al bisogno, la disponibilità di personale infermieristico (118, servizi territoriali, ecc.) che possa somministrare in ambiente scolastico le dosi di insulina prescritte.

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La risoluzione è stata approvata all’unanimità nella seduta del 15 novembre 2012.