CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURARISOLUZIONE N. 9
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RISOLUZIONE della Seconda Commissione permanente (Politiche comunitarie, adeguamento dell’ordinamento regionale agli atti normativi comunitari, apporti con la C.E., cooperazione internazionale, Diritti civili, emigrazione e immigrazione, etnie, informazione) sulle problematiche legate alle adozioni in Sardegna.
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La Seconda Commissione permanente del Consiglio regionale,
PREMESSO che la materia delle adozioni è disciplinata a livello statale dalla legge 4 maggio 1983, n. 184 e successive modificazioni e integrazioni;
CONSIDERATO che l’articolo 39 bis della suddetta legge assegna alle Regioni l'organizzazione di una rete di servizi in grado di svolgere i compiti previsti dalla legge nazionale, nei rispettivi ambiti locali, e attribuisce loro, inoltre, il compito di promuovere e definire protocolli operativi e convenzioni fra enti autorizzati e servizi, nonché, forme stabili di collegamento fra gli stessi e gli organi giudiziari minorili;
TENUTO CONTO che l’adozione di un bambino riveste una forte valenza sociale e coinvolge sia la collettività che le istituzioni nel sostenere e accompagnare i cittadini che si propongono per questa “genitorialità sociale”;
PRESO ATTO delle difficoltà che incontrano le coppie che vogliono intraprendere un percorso di adozione nazionale o internazionale, con particolare riferimento alla frammentarietà delle competenze in capo ai soggetti istituzionali preposti (regione, consultori, tribunale dei minorenni, enti autorizzati); oltrechè una forte disomogeneità delle informazioni delle quali dispongono le coppie che si rivolgono ai servizi per le adozioni;
CONSIDERATO il diritto delle famiglie interessate all’adozione di essere formate e di conoscere le modalità in cui si sviluppa l’intero procedimento e di essere sostenute in questa importante scelta, sia nella fase preparatoria che precede la dichiarazione di disponibilità, sia nel tempo dell’attesa ed infine, nella fase successiva all’ingresso del minore in famiglia, per affrontare in maniera consapevole e informata tutto il percorso;
VALUTATA la necessità di avviare delle specifiche attività di formazione rivolte a tutto il personale che opera nel settore delle adozioni (operatori socio-sanitari, enti autorizzati) al fine di creare un alto livello di specializzazione e assicurare l’unitarietà dell’intervento rispetto ai compiti assegnati dalla normativa di riferimento affinchè in ogni fase del percorso adottivo le coppie trovino dei servizi altamente qualificati erogati secondo una logica integrata, che accompagni la famiglia durante tutto il percorso pre-adottivo e post-adottivo;
VALUTATA l’esigenza che la Regione emani un atto di indirizzo in questa materia al fine di realizzare tale integrazione tale da rendere omogenei gli interventi su tutto il proprio territorio anche attraverso la promozione di opportuni protocolli operativi o convenzioni per garantire la collaborazione, comunicazione, integrazione e coordinamento tra i Servizi territoriali, gli enti autorizzati ed il Tribunale dei minorenni;
CONSIDERATO, inoltre, che, a seguito della discussione, la Commissione ha ritenuto di intervenire nel merito
INVITA LA GIUNTA REGIONALE
ad intraprendere ogni misura utile a garantire, a livello regionale, misure di sostegno alle famiglie adottive in tutte le fasi del complesso procedimento di adozione nazionale o internazionale;
ad organizzare una rete di servizi tra loro integrati, basata sul principio di collaborazione tra i soggetti istituzionalmente preposti al supporto delle famiglie adottive anche attraverso la promozione di opportuni protocolli operativi o convenzioni tra i Servizi territoriali, Enti autorizzati ed il Tribunale dei Minorenni.
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La risoluzione è stata approvata all’unanimità nella seduta del 3 novembre 2009.