CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

RISOLUZIONE N. 7

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RISOLUZIONE della Sesta Commissione permanente (Industria, Miniere, Cave e torbiere, Artigianato, Cooperazione, Lavoro e occupazione, Turismo, Commercio, Fiere e mercati, Risorse energetiche, Fonti alternative di energia) sull’annunciata chiusura “tecnica”, da parte dell’ENI, dell’impianto cracking della Polimeri Europa di Porto Torres, sulle iniziative per contrastare lo smantellamento del comparto chimico sardo, per la difesa dell’occupazione, per la bonifica e il rilancio economico e so-ciale dei territori investiti dalla crisi industriale

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La Sesta Commissione permanente del Consiglio regionale,

APPRESA la decisione comunicata ieri dall’ENI di effettuare una chiusura definita “tecnica”, della presunta durata di due mesi, dell’impianto cracking della Polimeri Europa di Porto Torres;

PRESO ATTO che tale decisione viene comunicata a poche settimane di distanza dalla chiusura, sempre nello stabilimento di Porto Torres, delle linee cumene-fenolo, anch’essa originariamente annunciata come tecnica e temporanea, ma rivelatasi praticamente a tempo indeterminato;

RILEVATO che queste azioni sono assunte in spregio della ripresa, a livello nazionale e a livello regionale, nelle sedi istituzionali a ciò deputate, di un confronto sulle prospettive di consolidamento e di rilancio del comparto chimico, delle quali il Governo nazionale si è fatto garante anche nei rapporti col principale gruppo industriale italiano, tuttora a partecipazione pubblica;

DEPLORA

l’arroganza del gruppo industriale e della sua partecipata nel perseguire una gestione degli impianti sardi manifestamente preordinata alla loro chiusura, nonostante gli impegni anche recentemente dichiarati in sede di incontro col Ministro per lo sviluppo economico;

DENUNCIA

l’intento ormai conclamato dell’ENI di provocare, con la chiusura delle sue linee produttive, la fine dell’intero apparato industriale ed energetico sardo, con le conseguenti gravissime ripercussioni sui livelli occupazionali diretti, indiretti e indotti e sulla tenuta dell’intero tessuto sociale della Sardegna;

RAPPRESENTA

il rischio che l’ENI non si limiti ad un disimpegno dalle attività produttive, ma intenda anche sfuggire agli obblighi di messa in sicurezza, risanamento e bonifica dei siti nei quali decenni di presenza industriale, finanziata con risorse pubbliche e insediata su aree di pubblico interesse, hanno prodotto rilevanti e duraturi impatti negativi sull’ambiente e sulla salute delle comunità;

RICHIAMA

la fondamentale responsabilità del Governo ai fini del rispetto, da parte del’ENI, degli impegni assunti fin dall’accordo di programma nazionale, stipulato il 14 luglio 2003 tra Governo, Regione, imprese del comparto, per la qualificazione dei poli chimici della Sardegna;

RIBADISCE

la ineludibile necessità di una politica nazionale trasparente ed efficace sulle prospettive del comparto chimico sardo e dei siti industriali coinvolti, finalizzata alla razionalizzazione e al consolidamento delle linee e delle produzioni ancora suscettibili di competere sui mercati, alla riconversione dei territori verso altre vocazioni economicamente valide, all’adozione delle misure più idonee per mantenere i livelli occupativi, alla bonifica e alla restituzione dei siti inquinati nella disponibilità delle popolazioni e delle loro istituzioni, al ristoro dei danni ambientali, temporanei e permanenti;

ESPRIME

solidarietà e sostegno alla mobilitazione dei lavoratori, delle popolazioni, delle istituzioni locali, per contrastare decisioni inaccettabili e palesemente volte a provocare processi di desertificazione economica e sociale dell’Isola;

INVITA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E LA GIUNTA REGIONALE

ad intraprendere, col coinvolgimento del Consiglio regionale e col concorso delle istituzioni locali e delle forze politiche e sociali dell’Isola, la più incisiva iniziativa presso il Governo finalizzata:
- alla revoca, da parte dell’l’ENI, della fermata del cracking di Porto Torres;
- alla adozione definitiva di precise e vincolanti scelte di politica industriale sul comparto chimico sardo;
- alla definizione di una strategia di riconversione dei siti industriali sardi anche attraverso la predisposizione di specifici progetti di bonifica;
- al reperimento, sia a carico del bilancio dello Stato, sia a carico dell’ENI, delle risorse finanziarie occorrenti per la riconversione, per le bonifiche, per il ristoro dei danni ambientali nei siti industriali della Sardegna.

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La risoluzione è stata approvata all’unanimità nella seduta dell’8 luglio 2009.