CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURARISOLUZIONE N. 4
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RISOLUZIONE della Sesta Commissione permanente (Industria, Miniere, Cave e torbiere, Artigianato, Cooperazione, Lavoro e occupazione, Turismo, Commercio, Fiere e mercati, Risorse energetiche, Fonti alternative di energia) sulle iniziative per fronteggiare la crisi del comparto industriale chimico della Sardegna.
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La Sesta Commissione permanente del Consiglio regionale,
PREMESSO:
- che tra l’ottobre dello scorso anno e i primi di maggio dell’anno corrente sono state assunte decisioni particolarmente gravi da parte delle società operanti in Sardegna nel comparto chimico, con la chiusura della linea cumene-fenolo di Porto Torres, annunciata per tutto il 2009 “per motivi commerciali” da parte di Polimeri Europa, società del Gruppo ENI e con la sospensione della produzione di PVC a Porto Torres da parte della Vinyls Italia, motivata dalle condizioni imposte dal Gruppo ENI sui prezzi di fornitura delle materie prime; decisione cui è seguita la richiesta di amministrazione straordinaria della stessa Vinyls Italia, società costituita a seguito dell’acquisizione da parte della SAFI della linea dei cloro-derivati di Assemini e di Porto Torres;
- che il blocco delle produzioni a Porto Torres investirà inevitabilmente in breve tempo anche gli impianti della filiera cloro-soda di Assemini, deputati a fornire le materie prime agli stabilimenti di Porto Torres;
- che anche a seguito dei processi di ristrutturazione industriale degli ultimi decenni il comparto della chimica in Sardegna costituisce un sistema fortemente integrato, del quale fanno parte le linee produttive di Assemini, Sarroch, Porto Torres e Ottana;
- che in tale contesto di interdipendenza il venire a mancare di un solo impianto produttivo metterebbe in discussione, con un “effetto domino”, tutti gli altri impianti;
- che la crisi del comparto chimico sardo, il quale rappresenta uno dei principali utilizzatori di energia dell’Isola, avrebbe immediate ripercussioni anche sugli investimenti nel settore energetico, che potrebbero compromettere quello previsto a Fiumesanto per la realizzazione di un nuovo gruppo da 410 Mw da parte della Società E. On., che già risente delle criticità legate ai ritardi ministeriali nella conclusione della procedura di VIA e nel rilascio delle relative autorizzazioni;
- che gli effetti della chiusura del comparto chimico sardo non solo investirebbero 1600 lavoratori chimici diretti, 1500 lavoratori di imprese e servizi connessi alle produzioni, circa 2000 dipendenti dell’indotto, ma avrebbero conseguenze catastrofiche sul tessuto sociale dell’intera Regione;
RICORDATO:
- che il 14 luglio 2003 è stato stipulato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un accordo di programma nazionale tra Governo, Regione, imprese del comparto per la qualificazione dei poli chimici della Sardegna;
- che tale accordo ha previsto il ricorso al co-finanziamento di Stato e Regione per un totale di 300 milioni di euro, di cui 200 a carico dello Stato e 100 a carico della Regione, per investimenti localizzati nei siti industriali chimici di Assemini, Ottana, Porto Torres e finalizzati: al potenziamento e all’integrazione delle filiere esistenti in Sardegna ed ancora economicamente sostenibili e produttive, con particolare riferimento a quella dei cloroderivati; all’incentivazione degli investimenti volti all’introduzione di aggiornate tecnologie di processo al fine di rendere le imprese concorrenziali sul piano internazionale; a promuovere la verticalizzazione del settore chimico attraverso la nascita di nuove iniziative anche nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica; a risanare e tutelare l’ambiente attraverso azioni di disinquinamento, di bonifica e di messa in sicurezza dei siti; ad avviare processi di reindustrializzazione dei siti bonificati;
- che a seguito del citato accordo sono state presentate e approvate dal CIPE numerose proposte di accordi di programma per interventi da realizzarsi in tutti e tre i siti del comparto chimico regionale, per l’attuazione dei quali tuttavia sono state messe a disposizione le sole risorse finanziarie della Regione;
- che la realizzazione di quasi tutte tali iniziative è risultata inibita principalmente per il perdurare di una serie di comportamenti dell’ENI e delle sue partecipate (prima Syndial poi Polimeri Europa), non coerenti con gli impegni assunti -in particolare in relazione all’obiettivo del consolidamento della filiera cloroderivati-PVC- e volti piuttosto a confermare di fatto una strategia di disimpegno del principale gruppo industriale italiano a partecipazione pubblica dal comparto chimico e di conseguente graduale, ma sistematica chiusura delle produzioni della Sardegna, per di più senza alcun impegno in attività sostitutive o di riconversione connesse al doveroso risanamento ambientale dei siti;
RICORDATO altresì che tali comportamenti appaiono contraddittori rispetto alle affermazioni dei diversi Governi nazionali, secondo i quali un comparto industriale chimico avanzato e moderno costituirebbe una componente strategica irrinunciabile della base produttiva del Paese; affermazioni ribadite anche da ultimo nelle dichiarazioni del Governo attualmente in carica circa la concretezza degli impegni assunti dall’ENI;
PRESO ATTO:
- che il 22 aprile 2009 il Tavolo nazionale sulla chimica, presieduto dal Ministro per lo sviluppo economico, on. Claudio Scajola, ha assunto le seguenti decisioni:
1. attivare tavoli territoriali per accelerare l’attuazione degli accordi di programma già in essere (in particolare Priolo, Sardegna e Porto Marghera);
2. aprire un tavolo di confronto con ENI sul piano della chimica e sui siti di maggiore interesse;
3. sottoporre alla Conferenza Stato-Regioni il decreto per l’individuazione del 26 siti prioritari del piano nazionale di bonifica e deindustrializzazione e portare al CIPE i primi 3-4 progetti immediatamente cantierabili;
4. aumentare le risorse del bando “nuove tecnologie per il Made in Italy” con fondi europei PON e fondi FAS per finanziare l’innovazione tecnologica nel settore chimico;
5. accelerare l’adeguamento ambientale delle imprese chimiche al Regolamento europeo Reach, con l’apertura di uno sportello ad hoc prevista per l’8 giugno prossimo dotato di 120 milioni di euro;
6. istituire un gruppo di lavoro per monitorare il recepimento delle disposizioni comunitarie finalizzate alla semplificazione delle procedure amministrative;
7. varare interventi per ridurre il costo dell’energia per le imprese chimiche;
- che il 21 maggio 2009 si è tenuto un incontro tra il Ministro per lo sviluppo economico Scajola e l’amministratore delegato dell’ENI, Paolo Scaroni, il quale -secondo quanto risulta da dichiarazioni ufficiali- avrebbe confermato, nell’ambito di un esame della situazione dei territori più coinvolti (Sardegna, Sicilia, Marghera, pianura padana), la volontà dell’ENI di restare e di investire nella chimica, mentre il Ministro, nello stesso incontro avrebbe annunciato, in relazione alle vicende degli impianti rilevati dalla Vinyls, di voler proseguire con le forze sociali e con gli enti territoriali l’esame delle diverse ipotesi di riorganizzazione del settore non appena Vinyls avrà chiarito le proprie intenzioni;
RITENUTO:
- che nell’ambito della razionalizzazione, dell’ammodernamento e della promozione della competitività del comparto chimico nazionale che il Governo ha confermato di voler perseguire il polo chimico della Sardegna si presenti, in termini di qualità delle produzioni e di caratteristiche tecnologiche avanzate, anche sotto il profilo ambientale di buona parte degli impianti, in condizioni di affrontare ancora il mercato;
- che l’eventuale scelta di altre Regioni, come il Veneto, di rinunciare alle tradizionali produzioni chimiche nell’ambito del suddetto processo di razionalizzazione del comparto a livello nazionale, offra alla Sardegna una ulteriore prospettiva di consolidamento delle sue principali filiere chimiche;
- che sia pure all’interno di una prospettiva di rinnovamento e di profonda diversificazione del sistema produttivo regionale, prevalentemente ancorata alla valorizzazione delle risorse del territorio e alla promozione di attività non energivore, non inquinanti e ad alto valore innovativo, la presenza di una moderna filiera industriale chimica e di una infrastrutturazione energetica di supporto, entrambe in piene condizioni di compatibilità ambientale, restino irrinunciabili per l’economia regionale;
- che sia in ogni caso inaccettabile un sistematico smantellamento delle produzioni e degli impianti ed ancor più inaccettabile il costo sociale della costante messa in discussione della struttura produttiva e occupazionale del comparto chimico sardo;
- che ogni ulteriore decisione di razionalizzazione del medesimo non possa prescindere dall’avvio di processi di risanamento ambientale e di riconversione dei siti interessati, anche come garanzia di nuove iniziative economiche e di mantenimento e rilancio dell’occupazione;
- che vada pertanto riconfermata, sia pure con le opportune verifiche dei singoli punti, la validità dell’Accordo di programma del 14 luglio 2003;
- che dell’attuazione di tale accordo debba farsi garante il Governo nazionale, sia mediante la definizione di una strategia coerente del Paese sulla chimica, sia mediante le opportune iniziative nei confronti dell’ENI;
Tutto ciò premesso,INVITA
Il Presidente della Regione e la Giunta regionale:
- a chiedere con immediatezza la convocazione del Tavolo territoriale per l’attuazione dell’accordo di programma del 14 luglio 2003;
- a chiedere con la massima urgenza un incontro presso la Presidenza del Consiglio con il vertice dell’ENI per verificare le effettive modalità operative, gli investimenti e i programmi industriali attraverso i quali assicurare il raggiungimento degli obiettivi di rilancio del settore da parte dell’ENI, richiamati da ultimo anche nel comunicato ufficiale seguito all’incontro del 21 maggio u.s. tra il Ministro Scajola e l’amministratore delegato dell’ENI Scaroni;
- a riferire al Consiglio sulle modalità attraverso le quali il Governo intenderebbe assicurare la continuità operativa di Vinyls Italia;
- a riferire altresì sulla discordanza tra l’iniziale valutazione positiva da parte di tutti i soggetti coinvolti del piano industriale predisposto dalla SAFI dell’imprenditore Sartor e il successivo disimpegno, anche al fine di appurare eventuali danni generati dalla cessione di INEOS Italia e di chiarire la veridicità delle affermazioni dello stesso Sartor, il quale ha addebitato le responsabilità del fallimento del piano stesso ai comportamenti dell’ENI;
- a verificare la disponibilità delle risorse statali per il completamento del finanziamento del complesso di interventi previsti dall’Accordo di programma del 2003 per la qualificazione dei poli chimici della Sardegna;
ad attivarsi presso il Governo per recuperare ed ottenere l’immediata disponibilità delle risorse FAS inizialmente stanziate con deliberazione del CIPE 166/2007 destinate alla bonifica e alla riqualificazione ambientale dei siti industriali della Sardegna.------------------------------------
La risoluzione è stata approvata all’unanimità nella seduta pomeridiana del 27 maggio 2009.