CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

PETIZIONE n. 11/XIV

presentata da
Pietro Bica e più

il 21 novembre 2012

Problema cinghiali sull'Isola di S. Antioco

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In attuazione di quanto disposto all'articolo 50 della Costituzione della Repubblica italiana e all'articolo 1 dello Statuto speciale per la Sardegna in materia di petizioni, ed in applicazione degli articoli 103 e 104 del Regolamento interno del Consiglio regionale,

i sottoscritti

chiedono al Presidente della Regione

di assumere le necessarie iniziative, presso il Consiglio regionale e gli assessorati competenti, per l'emanazione e l'attuazione con la massima urgenza di provvedimenti atti alla eradicazione della specie Sus scrofa (cinghiale) dal territorio dell'Isola di S. Antioco,

chiedono inoltre

che nell'immediato gli enti preposti vigilino sul rispetto delle norme nazionali e comunitarie che vietano l'immissione di specie alloctone sul territorio, in particolar modo nelle aree riconosciute come ZPS (Zone di protezione speciale).

A sostegno di quanto richiesto fanno presente quanto segue:

  1. La popolazione della specie in questione, in rapidissima e preoccupante espansione su tutta l'Isola fino alle periferie dei centri abitati, deriva dalla illegale immissione a scopo venatorio (protrattasi probabilmente fino a tempi recenti) di ibridi di rilevante mole e prolificità, non ascrivibili alla sottospecie Sus scrofa meridionalis (cinghiale sardo) comunque non presente nella fauna isolana; trattasi pertanto di specie alloctona.

  2. L'estensione e la gravità dei continui danni alle colture (dalla distruzione totale delle colture erbacee alla devastazione degli apparati radicali, dei tronchi e delle branche inferiori con relativa produzione delle colture arboree) all'assetto dei suoli, compresi quelli destinati al pascolo e ai manufatti di recinzione dei fondi, vanificano lavoro e sacrifici degli operatori del settore agricolo che già devono fronteggiare notevoli difficoltà di ordine tecnico, economico ed ambientale. In tale situazione, che in assenza di validi provvedimenti può solo peggiorare, è messa a repentaglio la sopravvivenza della viticoltura, dell'olivicoltura e dell'orticoltura; è inoltre impensabile per gli operatori del settore qualsiasi nuovo investimento per l'innovazione e il miglioramento tecnico-produttivo ed è di fatto vano qualsiasi programma politico di intervento e sostegno da parte delle amministrazioni locali.

  3. Il prelievo venatorio, come già dimostrato in altri comprensori gravati da analogo problema, non intacca in modo sostanziale le popolazioni dell'ungulato, che non trovandosi in condizioni di equilibrio ecologico hanno il solo limite della disponibilità di risorse alimentari.

  4. La pesantissima e crescente pressione sul delicato e peculiare ecosistema isolano, rientrante nel sistema di tutela nazionale e comunitaria come ZPS con incluse aree SIC, rappresenta una gravissima minaccia per l'ambiente, mettendo a rischio la stabilità dei suoli, gli interventi di rimboschimento, la biodiversità: sono a rischio numerose specie vegetali e animali autoctone (di cui diverse endemiche e/o protette) e alcune specie faunistiche di interesse venatorio; è inoltre seriamente minacciata la presenza e la riproduzione di avifauna migratoria nidificante a terra.

  5. L'ambiente, le attività legate al territorio (agricoltura, allevamento, pesca e turismo) e il loro indotto rappresentano per gli antiochensi le sole risorse e speranze di sviluppo sostenibile per il prossimo futuro, in un panorama attuale di profonda crisi che vede la continua migrazione dei giovani alla ricerca di un lavoro e l'invecchiamento della popolazione residente, con la graduale perdita di identità per estinzione della memoria storica e dei saperi tradizionali, l'abbandono del territorio e conseguenti impatti gravissimi sulla sua integrità, sull'economia e sulla tenuta del tessuto sociale.

Pertanto, i provvedimenti richiesti si inseriscono tra quelli indispensabili al contrasto del degrado socio-economico ed ambientale, altrimenti destinato ad incancrenirsi.

f.to Pietro Bica e più