CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Ordine del giorno n. 89

approvato l'11 ottobre 2012

ORDINE DEL GIORNO VOTO FOIS - SABATINI - RODIN - SALIS - BARRACCIU - CAPPAI - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - PIRAS - PITTALIS - SANJUST - SANNA Gian Valerio - STERI - URAS sulla inaccettabile compressione dell'autonomia regionale e degli enti locali e le restrittive politiche in materia finanziaria adottate dal Governo con gravissime ricadute sul tessuto economico e sociale della Regione.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione della risoluzione n. 12 della Terza Commissione consiliare sulla inaccettabile compressione dell'autonomia regionale e degli enti locali e le restrittive politiche in materia finanziaria adottate dal Governo con gravissime ricadute sul tessuto economico e sociale della Regione,

VISTI gli atti del Governo riguardanti la finanza e il funzionamento degli enti territoriali, le modifiche della Costituzione e la nuova manovra economica e di bilancio;

RILEVATO come tali atti manifestano un complessivo disegno di limitazione di tutte le autonomie territoriali e delle regioni nei compiti e nelle prerogative ad esse affidate dalla Costituzione, secondo una visione che riporta indietro di decenni l'ordinamento costituzionale in chiaro contrasto con i suoi principi fondamentali;

CONSIDERATO come tale attacco colpisce sia la Regione che gli enti locali, ignorando il ruolo rappresentativo ed esponenziale delle comunità, che li espone a fronteggiare in prima linea gli effetti sociali negativi delle politiche economiche restrittive decise a livello centrale nazionale ed europeo;

VALUTATO con fortissima preoccupazione che gli atti del Governo mirano di fatto a introdurre forme di controllo sulle autonomie, anche con modifiche costituzionali che consentono al Governo ed allo Stato interventi discrezionali di accentramento di funzioni e competenze;

RILEVATO come ne risulta più fortemente minata l'autonomia speciale, rispetto alla quale sembra aprirsi ormai un processo di vera e propria neutralizzazione se non cancellazione;

RICORDATO che l'autonomia speciale della Sardegna è nata da oltre 60 anni, nello stesso processo costituente e quale aspetto essenziale della Carta costituzionale, in risposta ad attese diffuse tra i sardi che, dopo lunghi secoli di sottosviluppo e sfruttamento, rivendicavano con forza poteri adeguati a governare il proprio sviluppo;

CONSIDERATO che si dispongono ulteriori pesantissimi tagli a carico delle regioni e ancor più per quelle ad autonomia speciale, con inevitabili ricadute sui servizi e gravissimi effetti sulla Sardegna già in ginocchio per le conseguenze della crisi economica e a causa della sua condizione insulare;

AVUTA NOTIZIA che si profila un'ulteriore limitazione alla capacità di spesa della Regione attraverso i vincoli del patto di stabilità, che vanifica l'annunciato riconoscimento delle entrate dovute da anni alla stessa, diritto di recente ribadito anche dalla Corte costituzionale;

OSSERVATO come le iniziative del Governo si sommano a un quadro normativo, unilateralmente applicato, che ha già fortemente limitato la disponibilità da parte della Regione delle risorse che le sono dovute, mentre la Regione da subito si è dovuta far carico di interventi che altrove sono sostenuti dallo Stato (Servizio sanitario regionale, trasporto pubblico locale, continuità territoriale) aggravando la già difficilissima situazione economica e sociale della Regione, impedendo quasi del tutto di intervenire anche con misure essenziali ed urgenti a sostegno dei bisogni pressanti della popolazione;

CONSIDERATO che una tale impostazione rischia di travolgere l'intero sistema autonomistico, sostituendolo con forme di accentramento dei poteri di indirizzo, politici e normativi in capo al Governo ed allo Stato e riproponendo misure e forme di controllo che già in passato non hanno impedito la diffusione di difetti e violazioni che oggi si dice di voler fermare;

SOTTOLINEATO infine che tale orientamento corre il rischio di minare l'unità dello Stato che oggi può essere difesa e rafforzata solo con il rispetto delle identità e comunità locali e territoriali;

EVIDENZIATO che non si può neanche prospettare, per le caratteristiche storiche e geografiche della nostra Isola, una possibilità di recupero e di sviluppo della Sardegna se non attraverso l'adozione di politiche a carattere specificamente regionale che solo una Regione dotata di speciali poteri e che agisce con sovranità responsabile in piena autodeterminazione può sostenere;

RICHIAMATI gli ordini del giorno n. 76 ed 80 e la mozione n. 206 approvati all'unanimità dal Consiglio regionale sulla vertenza entrate e sulla crisi dell'apparato economico regionale e rilevato come le ultime iniziative del Governo non solo colpiscono l'autonomia regionale nelle sue prerogative, ma aggravano ulteriormente la situazione economica muovendosi in senso opposto alle richieste della Regione,

ribadisce

i contenuti e le modalità per la conduzione della vertenza Sardegna come unanimemente approvati dal Consiglio regionale negli ordini del giorno n. 76 e 80 e nella mozione n. 206, ancorandoli alla indispensabile rivendicazione delle prerogative regionali e alla condizione di insularità,

fa voti al Parlamento ai sensi e per gli effetti dell'articolo 51 dello Statuto

perché, intervenendo sugli atti del Governo, tuteli l'autonomia nel pieno rispetto del disegno costituzionale e dia compiuta attuazione ai poteri riconosciuti alla Regione autonoma della Sardegna,

richiama i parlamentari eletti in Sardegna

ad un impegno forte, finalizzato a sostenere e a dar voce alle istanze della Sardegna,

vincola il Presidente della Regione

a intraprendere e tenere viva un'azione conflittuale col Governo, contestandone gli atti in tutte le sedi politiche e giurisdizionali, rivendicando la piena attuazione delle prerogative regionali riconosciute dalla Costituzione e dallo Statuto e conseguentemente a impugnare dinanzi alla Corte costituzionale tutti gli atti adottati.

Cagliari, 11 ottobre 2012

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Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta dell'11 ottobre 2012.