CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 273
MOZIONE SOLINAS Antonio - SANNA Gian Valerio - DIANA Giampaolo - AGUS - ARBAU - BRUNO - CORDA - COCCO Pietro - COZZOLINO - CUCCU - ESPA - FLORIS Vincenzo - LOTTO - MANCA - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SORU - STOCCHINO - BEN AMARA - COCCO Daniele Secondo - CUGUSI - MARIANI - SALIS - SECHI - ZUNCHEDDU sulle centrali per la produzione di energia elettrica nel sistema idraulico del Tirso in Comune di Busachi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- in data 2 novembre 2010 veniva presentata l'interpellanza n. 160/A relativa alla gestione delle centrali idroelettriche del sistema idraulico del Tirso in Comune di Busachi, rispetto alla quale, a tutt'oggi, nessuna risposta è stata data, né sembrano esser state intraprese azioni volte alla soluzione dei problemi in essa indicati;
- il Consorzio di 2° grado operante in Oristano prima della fusione decretata nel 1996, ha avviato iniziative allo scopo di alleggerire i costi della gestione del servizio irriguo, in particolare, la realizzazione di due centrali idroelettriche nel sistema idraulico del Tirso che comprende la grande diga Eleonora d'Arborea e la adiacente traversa di Nuraghe Pranu Antoni, entrambe in territorio del Comune di Busachi;TENUTO CONTO che:
- la producibilità energetica delle due dighe ammonta nel complesso a 50 milioni di kWh per anno, contro un consumo di 25 milioni da parte del consorzio;
- i ricavi calcolati con elementi forniti dall'ENEL ammontano a circa 5 milioni di euro per anno e per i primi quindici anni di esercizio godono degli incentivi dei certificati verdi per altri 5 milioni di euro, con un ricavo, per i primi quindici anni, di 10 milioni per anno;CONSIDERATO che:
- il consiglio dei delegati nel 2001, in applicazione dell'accordo formalizzato in data 23 dicembre 1997 tra la Regione autonoma della Sardegna, l'ENEL Spa e il Consorzio stesso, ha firmato un protocollo di collaborazione con l'ENEL con cui le cedeva l'iniziativa;
- successivamente sono state avviate da ambo le parti rivendicazioni per via giudiziaria, senza tralasciare tentativi per trovare una via transattiva, anche su auspicio dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale;
- al fine di scongiurare la perdita della risorsa, in data 13 giugno 2006, con l'assistenza dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici e dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, tra il Consorzio e l'ENEL Spa è stato formalizzato un accordo provvisorio per l'avvio della produzione idroelettrica nelle due centrali del sistema Tirso per un periodo di sei mesi; l'accordo, in particolare, prevedeva l'istituzione di un conto corrente bancario intestato alle due parti sul quale l'ENEL Spa avrebbe dovuto depositare il 50 per cento dei ricavi dell'energia prodotta nelle due centrali e l'avvio di un tavolo di trattativa per addivenire ad un accordo definitivo;
- tali trattative hanno avuto termine nel settembre del 2006 per decisione unilaterale dell'ENEL Spa che, pur avendo istituito il conto corrente bancario, non ha mai adempiuto al deposito previsto dall'accordo suindicato arrecando un notevole danno economico al Consorzio di bonifica dell'Oristanese;
- in data 24 novembre 2006 il Tribunale superiore delle acque pubbliche con sentenze n. 133 e n. 134, accogliendo le tesi e le richieste del Consorzio, ha annullato gli atti con cui la Regione autonoma della Sardegna e il Demanio dello Stato avevano concesso a vario titolo la disponibilità delle aree ad ENEL produzione Spa e TERNA Spa per realizzare impianti elettrici di produzione e trasmissione;
- in forza delle suindicate sentenze, dotate di esecutività immediata, l'ENEL produzione Spa avrebbe dovuto cedere al Consorzio le due centrali in quanto legittimo ed unico concessionario delle relative utenze;
- in data 4 novembre 2008, con sentenze n. 28547/08 e n. 28548/08, la Suprema Corte di cassazione ha respinto i ricorsi presentati da ENEL produzione Spa, TERNA Spa e Agenzia del demanio avverso le sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche, confermando la fondatezza delle rivendicazioni del Consorzio di bonifica dell'Oristanese;PRESO ATTO che:
- la Regione autonoma della Sardegna non ha ordinato l'esecuzione delle sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche, lasciando all'ENEL Spa la gestione delle due centrali con rilevanti ricavi pur senza avere alcun titolo giuridico abilitante;
- in data 2 febbraio 2009 il Consorzio di bonifica dell'Oristanese ha disposto di chiamare in giudizio l'ENEL e la Regione autonoma della Sardegna per i danni arrecatigli dal luglio 2005 fino all'attualità che, sulla base dei parametri elaborati dall'ENEL ammontano ad oltre 60 milioni di euro, oltre la rivalutazione e gli interessi relativi;RILEVATO che le due centrali per la produzione di energia elettrica nel sistema idraulico del Tirso risultano a valle del grande invaso Omodeo che ha garantito alla Sardegna centrale e meridionale le risorse idriche necessarie per lo sviluppo dell'agricoltura in quei territori ma, nel contempo ha creato notevoli danni, sia dal punto di vista ambientale che economico per il comparto agro-pastorale nei comuni circumlacuali dell'alto Oristanese,
impegna la Giunta regionale
1) a predisporre l'immediata convocazione di un incontro tra l'Assessore regionale dei lavori pubblici, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, l'ENEL Spa e il Consorzio di bonifica dell'Oristanese al fine di verificare la possibilità di chiudere la vertenza con una possibile transazione;
2) a verificare l'eventuale danno erariale nel mancato trasferimento della quota parte degli utili relativi sia al funzionamento delle centrali che dei certificati verdi;
3) ad ordinare l'esecuzione delle sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche;
4) a predisporre la convocazione di una conferenza di servizi tra Regione, Consorzio di bonifica dell'Oristanese, ENEL Spa e i sindaci dei comuni circumlacuali al fine di verificare la possibilità di individuare interventi compensativi che agevolino lo sviluppo di quei territori penalizzati sia dalla costruzione della diga Eleonora d'Arborea che dalle due centrali idroelettriche così come, ormai da decenni, quei territori rivendicano.Cagliari, 16 luglio 2013