CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 270

MOZIONE DIANA Giampaolo - COCCO Daniele Secondo - AGUS - ARBAU - BEN AMARA - BRUNO - COCCO Pietro - CORDA - COZZOLINO - CUCCU - CUGUSI - ESPA - FLORIS Vincenzo - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SALIS - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - STOCCHINO - ZUNCHEDDU sulla gravità della situazione politica e gestionale dell'Ente foreste della Sardegna, sulla carenza amministrativa, dirigenziale, tecnica e finanziaria in cui versa la struttura, sul ripristino delle tabelle salariali previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) vigente e sulla stabilizzazione dei precari dell'Ente foreste in sostituzione di quelli andati in quiescenza, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- in data 19 febbraio 2013 il consigliere di amministrazione Emiliano Deiana, Sindaco di Bortigiadas e rappresentante del Consiglio delle autonomie locali (CAL), rassegna le proprie dimissioni denunciando, nella gestione dell'Ente foreste, la mancanza di strategia e di programmazione;
- gli scontri fra la presidenza e la direzione generale, fra la presidenza e i dirigenti della direzione generale e quelli dei servizi territoriali, la nomina e la revoca dei direttori dei vari servizi, hanno convinto la stessa Giunta regionale a deliberare un'azione ispettiva interna i cui risultati non sono mai stati resi noti neanche ai consiglieri di amministrazione (peraltro mai sentiti nella fase ispettiva);
- la Giunta regionale con deliberazione n. 21/46 del 5 giugno 2013 ha deciso la rimozione del presidente dell'Ente foreste confermando, con tale decisione, il disconoscimento e la confusione degli indirizzi gestionali, in essere oggi, all'interno dell'amministrazione dell'Ente foreste;

VERIFICATO che:
- l'approvazione del bilancio della Regione con legge regionale 23 maggio 2013, n. 13, riduce a 158 milioni di euro le risorse per il funzionamento dell'Ente foreste, a fronte di una previsione di 163 milioni necessari per le spese obbligatorie, ben inferiori ai 171 milioni precedentemente indicati, con nota prot. n. 2714 del 5 aprile 2013, dall'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, per la predisposizione del bilancio di previsione per l'anno 2013 dell'Ente foreste;
- ai dipendenti dell'Ente foreste della Sardegna non viene riconosciuto l'adeguamento retributivo previsto dal rinnovo contrattuale per gli anni 2010-2012, motivandolo con l'obbligo di osservare le norme nazionali di contenimento della spesa pubblica;

CONSTATATO che:
- continuano ad essere trattenuti, ai lavoratori forestali, gli importi derivanti dall'adeguamento del CCNL 2010-2012, con la conseguenza di lasciare circa 6.000 famiglie di lavoratori con un salario inferiore ai 1.000 euro;
- ignorando queste giuste aspettative degli operai forestali, la Giunta regionale il 21 giugno 2013 decide, con il disegno di legge n. 533, di erogare il contributo di euro 5.000.000 (UPB S04.08.007) per garantire il funzionamento dell'Ente foreste, specificando però che si dovrà far fronte agli oneri a regime derivanti dall'applicazione del contratto integrativo di lavoro per il personale dirigente per gli anni 2008/2009, dimenticandosi così di trovare le risorse necessarie per restituire le somme indebitamente trattenute ai 6.000 lavoratori, ripristinando le tabelle salariali previste dal CCNL vigente;
- l'ordine del giorno n. 84 votato dal Consiglio regionale in data 13 giugno 2012, che impegnava la Giunta regionale a predisporre un disegno di legge che prevedesse l'applicazione, per tutti i dipendenti dell'Ente, della disciplina normativa ed economica uguale a quella del personale dipendente dell'Amministrazione regionale, non è stato mai negoziato con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dell'Ente, mentre successivamente la Giunta regionale delibera l'adozione di un provvedimento che prevede l'abolizione del CCNL e una contrattazione di comparto distinta da quella dei dipendenti regionali;
- i procedimenti per la stabilizzazione dei precari, in sostituzione dei lavoratori in quiescenza, sono inspiegabilmente fermi, ignorando quanto previsto, secondo il dispositivo dell'articolo 15, comma 26, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2;
- i lavoratori che saranno stabilizzati nel ricoprire i posti lasciati vacanti dal personale cessato, lasceranno invariata la spesa complessiva prevista per il personale dell'Ente;

RIBADITO che:
- le attività svolte dagli operai forestali con la manutenzione e salvaguardia delle aree boschive e con le sistemazioni idraulico forestali delle stesse, sono fondamentali per la messa in sicurezza, dal punto di vista idrogeologico, di molti territori della Sardegna;
- la gravità e la complessità delle diverse vertenze aperte non riguardano solo i dipendenti e gli operai forestali che da anni operano in questo settore, ma comporteranno ulteriori criticità per le normali attività gestionali dell'Ente, con le conseguenti pesanti ricadute negative sull'intero territorio dell'Isola con i rischi, per le nostre comunità, di dover fronteggiare la lotta di contrasto alla piaga degli incendi boschivi senza l'apporto fondamentale e organizzato dei circa seimila addetti dell'Ente foreste;
- le politiche legate alla valorizzazione ambientale e naturalistica della nostra Isola sollecitano l'attuazione di riforme strutturali dell'Ente e in particolare la rivisitazione approfondita della legge regionale n. 24 del 1999,

impegna la Giunta regionale

1) a chiarire pubblicamente le ragioni che hanno sconvolto le nomine e le revoche degli incarichi all'interno dell'Ente foreste, della presidenza e dei direttori dei vari servizi;
2) a voler predisporre norme di selezioni trasparenti per la scelta dei futuri vertici dell'Ente, presidente e direttore generale, nomine che devono essere slegate da scelte di parte, ma funzionali alla buona gestione tecnica ed economica della struttura, affidando gli incarichi a candidati con comprovate e documentabili capacità manageriali e spiccate competenze tecniche forestali;
3) a sollecitare il Consiglio delle autonomie locali a nominare il nuovo componente del consiglio di amministrazione in sostituzione del componente dimessosi il 19 febbraio 2013;
4) a portare in Consiglio regionale una proposta di legge per incrementare le risorse finanziarie destinate al funzionamento istituzionale dell'Ente foreste della Sardegna;
5) a presentare, in tempi brevi, una proposta di modifica della legge n. 24 del 99 e della legge regionale n. 12 del 2001 che, pur mantenendo il carattere giuridico pubblico dell'Ente foreste della Sardegna, dia ad essa gli strumenti giuridici, normativi e organizzativi in grado di svolgere anche le attività economiche e di utilità sociale nei terreni direttamente amministrati (perimetri forestali) e in quelli di pertinenza dei vari comuni dell'Isola;
6) ad avviare il confronto con le organizzazioni sindacali (OOSS) sulle problematiche del lavoro e sul ruolo e le funzioni dell'Ente foreste della Sardegna, per tracciare un percorso condiviso finalizzato alla risoluzione delle vertenze in atto ma anche propositivo per le riforme auspicate;
7) a non modificare l'assetto contrattuale dei lavoratori dipendenti e a restituire le somme indebitamente trattenute ai lavoratori e a ripristinare le tabelle salariali previste dal CCNL vigente;
8) a dare corso immediatamente ad un piano di stabilizzazione dei precari in sostituzione dei lavoratori che sono andati in quiescenza;
9) a promuovere nuove procedure concorsuali, anche tra il personale già in servizio per la copertura dei posti vacanti nei vari servizi territoriali;
10) a ripristinare anche la piena autonomia degli organi istituzionali nella nomina dei dirigenti dei vari settori e negli uffici provinciali.

Cagliari, 2 luglio 2013