CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 263

MOZIONE PLANETTA - BRUNO - FOIS - SECHI - COCCO Daniele Secondo - LOTTO - MELONI Valerio - SOLINAS Christian - SANNA Giacomo - STOCHINO - ZUNCHEDDU su interventi urgenti finalizzati alla definizione di un piano strategico di valorizzazione delle aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu situate nell'agro di Alghero.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- al fine di permettere la realizzazione degli investimenti necessari all'attivazione di processi produttivi finalizzati all'ottimale utilizzazione del territorio (sia riferibili allo sviluppo economico che a quello occupazionale), con legge regionale 8 marzo 1997, n. 8 (legge finanziaria 1997), si disponeva il trasferimento delle aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu al patrimonio disponibile della Regione;
- con relativa deliberazione della Giunta regionale n. 25/74 del 19 giugno 1997 (in applicazione del comma 3 dell'articolo 12 della legge finanziaria regionale 1997), venivano invece avviate le procedure per la ripresa produttiva di tali aziende, con la previsione di affidarle successivamente a vari soggetti (cooperative e consorzi tra le maggiori aziende agro-alimentari operanti nel territorio) ed anche alla partecipazione dell'Università di Sassari che provvedeva a realizzare, attraverso apposito finanziamento regionale e comunitario, un importante centro per la conservazione e valorizzazione delle biodiversità vegetali, di assoluto rilievo per la Sardegna e per le aree del Mediterraneo (una quota dei terreni dell'azienda Surigheddu è tuttora utilizzata dalla Facoltà di agraria dell'Università degli studi di Sassari per colture sperimentali e laboratori di biotecnologie avanzate);

CONSIDERATO che:
- sempre al fine di garantirne il rilancio produttivo con riflessi positivi sul comparto agricolo regionale e con la previsione di importanti ricadute occupazionali per le popolazioni residenti nel territorio dell'algherese, l'Assessore pro tempore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, di concerto con l'Assessore pro tempore degli enti locali, avviavano (con deliberazione della Giunta regionale n. 7/23 del 15 febbraio 2000, avente per oggetto: "Aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu. Nuovi orientamenti e decisioni circa il futuro delle due aziende"), le procedure relative alla cessione gestionale delle aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu, da "affidare ad entità economiche e imprenditoriali forti ed affermate e soprattutto tecnicamente di garanzie per poter utilizzare al meglio le aziende stesse";
- nella deliberazione era evidente che le "decisioni in precedenza assunte dalla Giunta regionale, in tema di utilizzo delle aziende in parola, fossero del tutto inadeguate in quanto prevedevano una spinta parcellizzazione dei terreni da affidare a enti pubblici o ad organizzazioni private non in grado di garantire assetti gestionali ed organizzativi tali da assicurare il raggiungimento delle finalità che invece è assolutamente necessario perseguire", con la conseguenza del loro annullamento;
- più precisamente, oltre alla già citata deliberazione della Giunta regionale n. 25/74 del 19 giugno 1997, venivano inoltre annullate anche:
a) la deliberazione n. 25/81 del 23 maggio 1995 avente per oggetto: "L.R. 6.09.1976 n. 44: Riforma dell'assetto agro-pastorale - programma di rilancio e utilizzazione delle aziende agrarie Mamuntanas e Surigheddu al Monte Pascoli regionale";
b) la deliberazione n. 51/5 del 24 novembre 1998 avente per oggetto: "Aziende agricole Surigheddu e Mamuntanas in agro di Alghero, stato di attuazione degli atti di trasferimento agli enti e per le iniziative individuate dalla deliberazione della G.R. n. 25/74 del 19.6.1997";
c) la deliberazione n. 51/1 del 24 novembre 1998 avente per oggetto: "Attivazione e definizione delle procedure per la cessione dell'azienda agraria Mamuntanas in agro di Alghero";
d) la deliberazione n. 30/25 del 6 luglio 1999 avente per oggetto: "Azienda agricola Surigheddu. Attuazione della deliberazione della G.R. n. 51/1 del 24.11.1998";
- attraverso la citata deliberazione del 15 febbraio 2000 ed una successiva del 18 luglio 2000, la Regione decideva di procedere anche alla cessione delle aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu, con l'obiettivo di rilanciare l'attività economica realizzando investimenti per la ripresa dei processi produttivi; erano state bandite gare per l'affidamento temporaneo, mediante contratto di affitto della durata di trent'anni, dei due compendi agricoli, a soggetti imprenditoriali idonei ad assicurare il migliore piano di sfruttamento delle aziende dismesse;

CONSIDERATO ancora che:
- con deliberazione della Giunta regionale n. 9/17 dell'8 marzo 2006 avente per oggetto: "Compendi agricoli denominati "Azienda agricola di Surigheddu" e "Azienda agricola di Mamuntanas" in Comune di Alghero. Procedura di dismissione. Nuovi indirizzi", il Presidente della Regione, di concerto con l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica e l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ritenevano "le procedure di gara per l'affidamento in gestione del compendio agricolo denominato "Azienda agricola di Surigheddu" non più rispondenti all'interesse pubblico, in quanto in contrasto con i mutati indirizzi politico-amministrativi in tema di gestione del patrimonio regionale, di tutela e di valorizzazione paesistica e ambientale nonché di tutela e di valorizzazione di beni particolarmente significativi sotto il profilo storico-culturale" e revocavano parzialmente le deliberazioni della Giunta regionale n. 7/23 del 15 febbraio 2000 e n. 31/8 del 18 luglio 2000, nelle parti relative alla esclusione della possibilità di disporre la alienazione dei compendi agricoli, alla mancata previsione di specifici parametri ambientali cui correlare la qualità e la tipologia delle proposte di utilizzo e, comunque, nelle parti incompatibili con il provvedimento;
- nella medesima deliberazione della Giunta regionale n. 9/17 dell'8 marzo 2006 il Presidente della Regione, di concerto con l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica e l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale prevedevano inoltre la possibilità dell'alienazione dei succitati compendi agricoli secondo il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa;
- nella successiva intesa istituzionale tra la Regione e il Comune di Alghero, datata 19 aprile 2007, erano formalizzate le uniche proposte progettuali relative all'utilizzo della sola azienda di Surigheddu, e cioè il suo impiego per fini agricoli ed il contestuale inserimento di strutture ricettive a rotazione d'uso e realizzazione di un centro benessere con il proposito, quindi, di voler confermare la destinazione originaria dell'area ed ampliarla (sarebbe invece stato opportuno integrarla prevedendo la realizzazione a Mamuntanas, e non a Bonassai, come poi avvenne successivamente, del polo universitario di eccellenza nei settori agricolo e veterinario);
- nella succitata intesa istituzionale del 19 aprile 2007 erano dunque previsti usi alternativi che potevano coniugare l'attività agricola con altre forme con l'obiettivo primario di creare occupazione per centinaia di persone,

ATTESO che:
- il 19 ottobre 20101 sindaci dell'area vasta di Sassari, attraverso la sottoscrizione di apposito "Patto del territorio" si impegnavano ad avviare un confronto con gli altri sindaci del territorio del nord ovest della Sardegna, la Provincia di Sassari in primis, con tutte le forze sociali, sindacali ed imprenditoriali, gli enti e le rappresentanze di categoria, al fine di dare avvio ad una vera vertenza territoriale che portasse al raggiungimento, tra gli altri obiettivi, anche di quello riguardante le aziende agricole di Mamuntanas e Surigheddu: "Rilancio come volano economico del territorio, centro sperimentale produttivo e turistico" (Punto 15 del documento);
- l'articolo 11, comma 3, della legge 30 aprile 1976, n. 386, recita testualmente: "I terreni e le opere di proprietà degli enti di sviluppo destinati e destinabili ad uso di pubblico generale interesse, o a fini di assistenza, di educazione, di culto, possono essere trasferiti gratuitamente, previa approvazione della Regione, in proprietà delle amministrazioni pubbliche o degli enti interessati";

CONSTATATO che:
- da oltre un quarto di secolo le aziende agricole di proprietà regionale di Mamuntanas e Surigheddu, che si collocano, con una superficie totale di circa 1.250 ettari, fra le aziende più estese ed importanti del territorio provinciale di Sassari e dell'intera Isola, versano in uno stato di pressoché totale abbandono, ovvero sono ancora fatte inspiegabilmente oggetto di una generalizzata occupazione abusiva da parte di non meglio specificati operatori agro-zootecnici senza titolo alcuno, benché l'Amministrazione regionale ne avesse demandato da poco più di un decennio, e continuativamente, la sorveglianza ad apposita società di vigilanza armata, con un costo annuale pari a circa 300.000 euro e con risultati totalmente insufficienti;
- le due aziende di Mamuntanas e Surigheddu aspettano ancora aggi di conoscere quale sarà il loro destino, che, a parte una piccola quota in uso alla Facoltà di agraria dell'Università degli studi di Sassari, vede gli enormi caseggiati, stalle, silos e magazzini vari, terreni compresi, in completa decadenza senza alcun utilizzo, benché l'impegno al trasferimento gratuito delle medesime aziende sia stato recentemente assunto anche dall'attuale Assessore regionale dell'agricoltura della e riforma agro-pastorale;
- l'interessamento manifestato nel tempo dalle istituzioni regionali e comunali per l'alta potenzialità agricolo-turistica delle due aziende di Surigheddu e Mamuntanas, e sempre volto alla riqualificazione ed al reimpiego delle strutture e delle vaste aree abbandonate (fatte salve le eventuali volontà di investimento manifestate di recente dall'Emiro del Qatar), ha causato alcune perplessità e preoccupazioni soprattutto da parte delle associazioni di categoria, le quali hanno a più riprese richiesto il mantenimento della vocazione agricola dei due compendi agricoli algheresi;
- occorre ottemperare agli obblighi di legge, con l'attuazione degli accordi tra Regione e comune: ogni progetto che coinvolgerà le aziende di Surigheddu e Mamuntanas, non potrà, comunque, vedere la luce, senza la previa risoluzione dell'annoso problema di chi occupa da anni e abusivamente numerosi terreni di proprietà pubblica,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale

a trasmettere alla Quinta Commissione consiliare, entro un mese dall'approvazione della presente mozione, una dettagliata relazione sullo stato attuale dei due compendi agricoli di Mamuntanas e Surigheddu, ed inoltre, attivare con urgenza quanto necessario per:
1) dare finalmente corso alla auspicata procedura finalizzata al trasferimento di proprietà delle citate aziende agrarie a favore del Comune di Alghero (a condizione vincolante che questo realizzi i progetti cui fa riferimento la presente mozione) così come previsto dall'articolo 11, comma 3 della legge 30 aprile 1976, n. 386, soprattutto in considerazione del fatto che l'ente locale potrà svolgere una azione più adeguatamente mirata per il rilancio delle due aziende con il supporto finanziario della Regione e quello scientifico dell'Università di Sassari;
2) porre in essere alcuni interventi preliminari di bonifica e risanamento, nonché di riqualificazione ambientale delle aree aziendali (ivi compresa la forestazione ad uso protettivo e produttivo) per i quali si renderebbe opportuno ed urgente lo stanziamento immediato di adeguate risorse finanziarie;
3) rafforzare l'immagine complessiva del sistema produttivo agro-alimentare del territorio di cui le aziende di Mamuntanas e Surigheddu fanno parte, anche attraverso attività di natura didattica ed espositiva e specificamente, per l'area di Mamuntanas, la realizzazione del polo universitario di eccellenza nei settori agricolo e veterinario;
4) dar corso ad un nuova riprogrammazione dell'uso dei 1.228 ettari irrigui delle due aziende, attraverso un piano organico di trasformazione agraria e fondiaria di sviluppo integrato agricolo-alimentare-industriale con colture intensive di pregio (viticoltura, olivicoltura, ortofrutticoltura, serre) e ad alto contenuto di occupazione ed avviare un processo di industrializzazione nella zona di San Marco (Alghero) costituendo un centro di raccolta e prima lavorazione dei prodotti ortofrutticoli;
5) prevedere adeguate forme di tutela e di valorizzazione paesistica e ambientale dei territori aziendali nell'ottica dell'avvio di un progetto strategico di piena valorizzazione non solo delle due aziende, ma di una loro saldatura con le migliaia di aziende della Nurra di Alghero, Olmedo, Sassari ecc., con un piano irriguo di 26 mila ettari attrezzati in un nuovo rapporto città-campagna, agricoltura-turismo;
6) prevedere adeguate forme di tutela e di valorizzazione dei beni aziendali particolarmente significativi sotto il profilo storico-culturale, soprattutto per ciò che concerne il valore di testimonianze delle attività produttive che, nel corso degli anni, hanno interessato i compendi agricoli di Surigheddu e Mamuntanas attraverso il superamento dell'attuale degrado col fermo obiettivo di costituire un complesso multifunzionale con punti di sosta sportivi e ricreativi con parco giochi per i bambini, ovvero sulla grande oasi verde,

impegna inoltre il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale

1) ad attivare con urgenza tutte le procedure necessarie volte alla definizione di un piano strategico di valorizzazione delle aziende citate poiché ciò determinerebbe le condizioni per nuova occupazione diretta e la relativa crescita dell'indotto, oltre ad una produzione agro-alimentare di qualità utile ai consumi della popolazione del nord Sardegna, ed anche alle attività turistiche e agrituristiche, nel quadro di un rilancio dell'agricoltura e secondo l'ottica del contestuale inserimento di tutte quelle strutture ricettive compatibili con la stessa, ma anche in considerazione del tendenziale evolversi del turismo in uno scenario che vede protagonista la tradizione culturale del luogo; tali procedure devono essere adottate entro centoventi giorni,
2) a destinare per il corrente anno un primo, congruo (euro 10.000.000) finanziamento regionale, ed il ricorso all'assegnazione di fondi statali CIPE e di fondi europei PISU onde dare avvio alle iniziative necessarie ai fini su esposti.

Cagliari, 5 giugno 2013