CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 255
MOZIONE SANNA Matteo - RODIN - LUNESU - GALLUS - MURGONI sulla situazione delle carceri e sulle condizioni di vita negli istituti di pena e nelle diverse forme di detenzione.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per trattamenti disumani e degradanti in relazione allo stato delle carceri, imponendo al nostro Paese di ripristinare le condizioni dello stato di diritto e l'osservanza della Costituzione;
- il sovraffollamento negli istituti di pena è uno dei gravi problemi del sistema giudiziario italiano sui quali in diverse occasioni si è soffermato anche il Consiglio superiore della magistratura, che ha richiamato la necessità irrimandabile di eliminare le norme di natura emergenziale e i troppi automatismi sulla custodia cautelare, introducendo formule come la messa alla prova e misure alternative e di numero chiuso;
- all'interno delle carceri, oltre ai detenuti, operano numerosi lavoratori che vivono condizioni di vera e propria emergenza: medici, forze dell'ordine, dipendenti della struttura, religiosi, volontari;
- le condizioni inumane delle nostre carceri in troppi casi sono di ostacolo alla garanzia dei diritti fondamentali della persona, della sua integrità psico-fisica e della sua dignità, oltre a mettere in gioco la credibilità democratica del nostro Stato;
CONSIDERATO che:
- sia necessaria una riforma strutturale per risolvere l'emergenza del sovraffollamento delle carceri in Italia, limitando e garantendo alla custodia cautelare unicamente come extrema ratio, e non come provvedimento automatico e indiscriminato che oggi contribuisce a riempire ulteriormente le strutture; oggi un detenuto su due è in tale regime con grande spreco di denaro pubblico;
- sia necessario far scontare, laddove possibile, le pene agli stranieri nei loro paesi d'origine, intensificando le relazioni internazionali al fine di concludere accordi con i paesi d'origine stessi;
- sia necessario garantire la certezza della pena e, allo stesso tempo, la dignità del detenuto;
- sia necessario tutelare il ruolo sociale dei volontari all'interno e all'esterno delle carceri;
- il 50 per cento del totale dei detenuti sono imputati in attesa di giudizio, conviventi con i già condannati per mancanza di idonee strutture, con detenuti giovani e adulti, imputati e condannati, di diverse razze e religioni, soggetti sani e con problemi psichiatrici e/o di tossicodipendenza, quando non addirittura di sieropositività, creando notevoli problemi di promiscuità e di tensione;
- siano frequenti gli episodi di maltrattamenti e violenze all'interno delle strutture,impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
facendosi portavoce verso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia e i parlamentari tutti:
1) ad inviare sollecitazione ai presidenti di Camera e Senato affinché a loro volta favoriscano l'immediata calendarizzazione di provvedimenti diretti a ridurre il sovraffollamento che sempre più mette a rischio i diritti umani dei detenuti;
2) a prevedere un Piano di sostegno nazionale per favorire l'affidamento terapeutico dei tossicodipendenti, anche minori, presso comunità esterne;
3) a incentivare politiche utili a portare fuori dall'ambiente carcerario i bambini sotto i tre anni ivi reclusi;
4) a incentivare le politiche no-tax per tutte quelle aziende, profit e non profit, che diano occupazione alle persone detenute ed ex detenute;
5) ad assicurare un pieno sostegno istituzionale a tutti quei progetti rivolti a sostenere iniziative scolastiche, formative e sportive per i detenuti ristretti presso gli istituti penali minorili, creando le condizioni per un reinserimento a pieno titolo nella società civile;
6) a sollecitare affinché si pongano in essere tutte le azioni necessarie ad assicurare al personale penitenziario condizioni di lavoro rispettose dei loro diritti di lavoratori;
7) a sollecitare affinché si pongano in essere i dovuti controlli circa l'abuso dello strumento della custodia cautelare, che sia extrema ratio così come previsto dalla legge;
8) a sollecitare affinché sia introdotto il reato di tortura nel Codice penale;
9) a sollecitare affinché sia ripristinato lo stato di legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri italiane.Cagliari, 8 maggio 2013