CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 236

MOZIONE DIANA Giampaolo - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - CORDA - CUCCA - CUCCU - CUGUSI - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SECHI - SOLINAS Antonio - SANNA Gian Valerio - SORU - ZUNCHEDDU sul nuovo decreto ministeriale in materia di diritto allo studio universitario non ancora approvato, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- in questi ultimi anni elevati sono stati i tagli dei finanziamenti effettuati dal Governo nel settore dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che hanno portato a un declassamento del sistema dell'istruzione stessa e di quello che dovrebbe essere tutelato, ossia del diritto allo studio;
- il 7 febbraio 2013 è convocata la conferenza Stato-regioni dove all'ordine del giorno è prevista l'intesa sullo schema di decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, recante la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e requisiti di eleggibilità per il diritto allo studio universitario, ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68;

CONSIDERATO che:
- il nuovo decreto sul diritto allo studio che il governo dimissionario sta cercando di far approvare in pochi giorni e senza nessun tipo di confronto, inserisce una serie di criteri che anziché incentivare il numero di studenti che hanno diritto ad una borsa di studio, lo diminuiscono;
- a differenza di altri paesi come la Francia, la Germania e la Spagna, conosciuti anche per gli investimenti nel campo dell'istruzione, dell'università e della ricerca, l'Italia è ultima in assoluta per il numero dei laureati in tutta Europa;
- in Francia gli studenti borsisti sono più di 560 mila, in Germania più di 550 mila, in Spagna più di 235 mila, mentre in Italia i tagli degli ultimi anni hanno fatto scendere la soglia da circa 150 mila a circa 130 mila borsisti;

RILEVATO che:
- rispetto al sistema attuale aumenta, e in alcuni casi raddoppia, il numero di crediti richiesti per ottenere la borsa di studio e viene abolito il sistema dei bonus che sino ad oggi ha garantito che gli studenti non venissero abbandonati senza alcun tipo di supporto volto a consentir loro la prosecuzione degli anni successivi, dovendo pagare comunque tutte le tasse universitarie, per un problema imprevisto;
- per ottenere la borsa di studio si dovrà essere iscritti al primo anno di una laurea triennale o magistrale a ciclo unico entro i 25 anni di età, ed entro i 32 massimo al primo anno di una laurea magistrale, senza far alcuna distinzione per chi abbia deciso di interrompere gli studi, ad esempio, per necessità di lavoro o di salute, o per chi voglia riprendere l'università dopo alcuni anni ecc.;
- per poter ottenere la borsa al primo anno di laurea magistrale, ancora, è necessario essere laureati alla laurea triennale entro massimo due semestri successivi alla durata del corso;

EVIDENZIATO che:
- i criteri per la determinazione delle condizioni economiche per l'assegnazione delle borse di studio vengono valutati in base all'ISEE e, quindi, in relazione al limite massimo di reddito annuale ISEE fissato dalle regioni, il diritto allo studio risulta non equo in tutta Italia: gli studenti che possono essere idonei in una regione, possono non esserlo in un'altra;
- in generale, il limite massimo di reddito annuale ISEE fissato dal decreto ministeriale in via di approvazione, in tutte le regioni è inferiore a quello attualmente previsto di euro 20.124,71 e gli studenti che oggi risultano idonei alla borsa di studio potrebbero non esserlo col nuovo sistema;
- il nuovo decreto va inoltre a diminuire sensibilmente l'importo delle borse di studio e inserisce una ripartizione della borsa di studio che verrà erogata in tre rate, in percentuali e tempi tali da creare non poche difficoltà soprattutto per gli studenti universitari dei primi anni rischia di spingere molti di loro a lavorare per poter far fronte alle spese e metterli in condizione di ritardare gli studi perdendo, così, anche l'idoneità al beneficio della borsa stessa;

PRESO ATTO che la nuova riforma sul diritto allo studio del Governo tecnico dimissionario ha suscitato la preoccupazione e l'indignazione di tutto il mondo universitario, associazioni universitarie comprese, che in questo momento stanno cercando di alzare la voce nella speranza di un riconosciuto ascolto, considerata l'ulteriore penalizzazione che verrebbe a riflettersi per molti sulle possibilità di proseguire gli studi universitari e di perfezionamento,

impegna il Presidente della Regione

1) a sostenere la voce di tutti gli studenti universitari degli atenei della Sardegna facendosene portavoce nella Conferenza Stato-regioni, convocata per il 7 febbraio 2013, e non aderendo all'Intesa sullo schema di decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, in materia di diritto allo studio considerate tutte le problematiche che da esso si rifletterebbero sul mondo accademico tra le quali, quelle rilevate ed evidenziate nella mozione;
2) a riferire in Aula consiliare per un resoconto sulla questione del decreto su citato e che discuterà durante la Conferenza Stato-regioni.

Cagliari, 6 febbraio 2013