CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 234

MOZIONE COCCO Daniele Secondo - URAS - ZUNCHEDDU - CAPELLI - SECHI - CUGUSI sul sistema delle convenzioni di competenza delle aziende sanitarie locali, anche regolate ai sensi della deliberazione n. 43/12 del 31 ottobre 2012, contenenti le linee di indirizzo per la gestione delle attività dirette e in convenzione (situazione AIAS).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- i principi che devono essere posti alla base del governo aziendale sono relativi al coordinamento delle due distinte missioni delle ASL: tutela e garanzia del perseguimento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) per la propria popolazione mediante servizi/prestazioni prodotti direttamente e servizi/prestazioni prodotti da altri soggetti pubblici e privati, acquisiti direttamente (funzione di committenza) o indirettamente attraverso la regolazione regionale della mobilità e la produzione/erogazione diretta di servizi e prestazioni mediante le proprie strutture;
- il coordinamento delle due missioni delle ASL, di tutela e di produzione/erogazione di servizi sanitari, comporta che: il perseguimento dei LEA rispetti le compatibilità economico-finanziarie definite dalla Regione con il sistema di finanziamento per quote capitarie, a livello globale e per singoli livelli assistenziali; la produzione ed erogazione dei servizi da parte delle ASL sia complessivamente compatibile con il sistema di remunerazione, tariffaria e non;

CONSIDERATO che:
- in tale ambito devono essere ricondotte anche tutte le prestazioni affidate a soggetti esterni specializzati per l'assistenza e la riabilitazione di pazienti/utenti portatori di handicap;
- le medesime misure di gestione organizzativa, operativa e finanziaria che sono valutate nell'ambito del funzionamento interno valgono anche per i servizi in convenzione;
- tali servizi erogati con personale specializzato, anche tramite soggetti esterni, non possono determinare e, in alcun modo, pregiudicare i diritti dei lavoratori alla garanzia delle retribuzioni e delle contribuzioni, come da contratto collettivo di lavoro del settore;

CONSIDERATO, inoltre, che in data 4 luglio 2012 e 13 dicembre 2012 sono state presentate l'interrogazione n. 907/A e n. 1005/A aventi il seguente tenore:
- l'Associazione italiana per l'assistenza agli spastici (AIAS), è fortemente radicata sul territorio sardo svolgendo un ruolo socio-assistenziale fondamentale ed indispensabile;
- la suddetta associazione, nelle sue diverse e numerose ramificazioni, svolge un ruolo riconducibile all'intervento riabilitativo e diretto, anche, a favorire le relazioni sociali e l'integrazione con il territorio;
- l'attività dell'AIAS viene svolta in regime di convenzione con l'azienda sanitaria;
- da anni gli operatori socio-sanitari, dipendenti dell'AIAS e della Fondazione Randazzo, vivono una situazione altamente penalizzante posto che gli emolumenti loro spettanti per lo svolgimento della attività lavorativa vengono corrisposti con notevole ritardo rispetto alla maturazione del diritto;
- la carta stampata negli ultimi cinque anni è stata tempestata da notizie attinenti alla problematica in argomento;

EVIDENZIATO che:
- i dipendenti dell'AIAS svolgono il loro encomiabile lavoro in contesti necessitanti, oltre della competenza e professionalità, di molta pazienza, umanità e disponibilità;
- operare animati dal malcontento e dalla sfiducia nei confronti dei propri datori di lavoro non predispone il lavoratore al giusto stato d'animo richiesto e necessario per operare in questi contesti;
- oramai da anni i dipendenti dell'AIAS percepiscono il loro stipendio con due/tre mesi di ritardo;
- il ritardo nei pagamenti degli stipendi determina un effetto domino foriero di problematiche più ampie;
- invero, il mancato percepimento degli emolumenti maturati determina l'inevitabile ritardo, per le famiglie, nel pagamento delle rate di mutuo, utenze domestiche e quant'altro possa avere una improcrastinabile scadenza mensile;

RILEVATO che:
- come si apprende dalla carta stampata, l'AIAS individua la causa di tali ritardi nel mancato pagamento da parte dell'azienda sanitaria degli importi dovuti;
- l'azienda sanitaria, a sua volta, nega ogni addebito in merito al ritardo nei pagamenti, asserendo, di volta in volta, di aver provveduto alla corresponsione del dovuto a favore dell'AIAS piuttosto che della Fondazione Randazzo;
- sembrerebbe, altresì, che l'azienda sanitaria abbia apportato un taglio di circa il 20 per cento alle convenzioni stipulate, determinando una forte penalizzazione anche per gli utenti ai quali, a seguito dei tagli, non viene consentita la possibilità di usufruire dei servizi offerti dalla struttura;
- tale rimbalzo di responsabilità, dati gli interessi in gioco, merita un intervento chiarificatore;

PRESO ATTO che è necessario ed improcrastinabile individuare la fonte del problema che da anni determina questa insostenibile situazione, la quale va a gravare su un importantissimo ed indispensabile comparto e che i sottoscritti avevano già richiesto alla Giunta regionale i necessari chiarimenti sull'argomento, al fine di conoscere quali fossero le intenzioni di intervento dell'Amministrazione;

CONSIDERATO, inoltre, che:
- ad oggi non solo nessuna risposta è pervenuta in argomento, ma l'AIAS ha provveduto a comunicare l'apertura della procedura di licenziamento nei confronti di 133 dipendenti;
- il malcontento, lungi dall'essere diminuito, imperversa;
- invero, i 133 dipendenti da aprile 2013 perderanno il lavoro, dopo anni di onorato servizio, e non avranno neanche la possibilità di usufruire degli ammortizzatori sociali;
- l'AIAS, infatti, asserisce di non avere i fondi per far fronte alla cassa integrazione stante la diminuzione dei servizi offerti a favore della ASL;

RILEVATO che:
- le giustificazioni addotte dall'AIAS per motivare il licenziamento dei 133 dipendenti non appaiono essere in linea con i numeri;
- invero, l'AIAS attualmente ha in carico 1.005 dipendenti e per il prossimo triennio ha firmato convenzioni con la ASL per 432.000 prestazioni;
- pertanto, perlomeno per il prossimo triennio, facendo una proporzione tra i servizi richiesti ed il numero dei dipendenti, non è dato ravvisare esuberi in numero così elevato;
- aggiungasi, altresì, che tali numeri rendono inaccettabile la scelta dell'AIAS di licenziare i dipendenti in quanto priva di fondi per gli ammortizzatori sociali;
- infatti, è una certezza che l'AIAS introiterà da parte dell'ASL, perlomeno, il corrispettivo per l'esecuzione delle 432.000 prestazioni, oltre alle entrate derivanti dagli altri servizi resi;
- in ogni caso, è un precipuo dovere dell'AIAS, in qualità di datore di lavoro, affrontare la problematica in argomento con la meritata attenzione e dovizia di dettagli; ciò è ancora più vero se si considera il particolare momento storico e le conseguenze a catena che potrebbe generare il mettere 133 famiglie sulla strada;
- la maggior parte delle famiglie sono monoreddito e l'attuale situazione impone, da parte dell'AIAS, uno sforzo maggiore;
- le forze sindacali, impegnate nella battaglia, hanno proposto, perlomeno, la concessione di un anno di cassa integrazione in deroga al fine di consentire ai dipendenti di sopravvivere ed, eventualmente, riorganizzarsi, nonché vedere se la ripresa economica possa consentire la revisione delle posizioni e, magari, auspicare un epilogo differente;
- l'atteggiamento dei vertici AIAS da sempre è stato violativo di diritti, anche costituzionalmente garantiti, dei lavoratori;
- la Regione dovrebbe, in contesti quali quelli appena prospettati, intervenire e svolgere una funzione, perlomeno, mediatrice, stante il collegamento esistente tra la Regione e l'Associazione; invero, si impone la necessità di un intervento fattivo volto a tutelare il sacrosanto diritto alla tutela del posto di lavoro da parte dei dipendenti dichiarati in esubero;
- alla drammaticità di quanto sopra prospettato deve aggiungersi che l'AIAS ha omesso il pagamento delle spettanze a favore dei dipendenti sin dal mese di ottobre 2012, omettendo, altresì, sino ad oggi la corresponsione, anche, della tredicesima mensilità,

impegnano il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad intervenire tempestivamente al fine di far sì che l'AIAS attivi, perlomeno per un altro anno, la cassa integrazione in deroga al fine di consentire ai lavoratori di usufruire degli ammortizzatori sociali istituiti a tal fine;
2) ad intervenire per porre un vincolo di destinazione rispetto alle somme erogate a favore dell'AIAS per le prestazioni rese, imponendo il previo pagamento degli stipendi prima di ogni altra utilizzazione, attraverso la predisposizione di un sistema che consenta tale pianificazione.

Cagliari, 1° febbraio 2013