CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 225
MOZIONE VARGIU - COSSA - DEDONI - FOIS - MELONI Francesco - MULA sul progetto MATRICA.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che:
- nel campo della produzione delle plastiche e dell'industria chimica le risorse primarie sono oggi di origine fossile per cui è alto il rischio di rimettere in circolo nella biosfera, in breve tempo, una riserva di energia chimica che aveva impiegato milioni d'anni per fissarsi in un prodotto naturale come il petrolio; nessuno ormai può fingere di ignorare come tale processo diventi la base di importanti cambiamenti climatici planetari;
- diverse scuole di pensiero suggeriscono di affrontare il problema attraverso una drastica riduzione dei consumi che porterebbe alla cosiddetta "decrescita felice";
- anche coloro che non condividono le teorie della decrescita più o meno felice hanno comunque l'obbligo di verificare la possibilità di modificare gli attuali processi industriali in maniera da rispettare quanto più possibile i cicli naturali;
- l'impegno per la riduzione della distanza fra allocazione delle risorse primarie e luogo di trasformazione e mercati di vendita è uno dei criteri fondamentali della cosiddetta sostenibilità; è evidente, infatti, che il trasporto dei materiali e dei prodotti ha un costo energetico e ambientale direttamente proporzionale alle distanze; da qui è nata l'esigenza delle filiere corte e la ricerca di modelli di sviluppo basati sul progresso del territorio e non sul mero profitto d'impresa;
- esplorando nuove possibilità in tal senso, in Umbria è stato presentato il progetto di una filiera integrata per la coltivazione del girasole e per la produzione di lubrificanti ad uso agricolo, che consente alla Regione Umbria stessa di porsi all'avanguardia della ricerca europea, delle filiere agroindustriali e dello sviluppo di nuovi materiali e prodotti contenenti fonti rinnovabili;
- l'aspetto più innovativo del progetto della Regione Umbria risiede nella stretta collaborazione tra la politica, le istituzioni, il mondo della ricerca industriale e la filiera agricola; l'obiettivo è quello di ottenere lo sviluppo del territorio, con beneficio di tutte le parti interessate;
- in questi mesi una analoga partita, di assoluta importanza nazionale, si gioca in Sardegna, a Porto Torres, dove sta per partire un grande progetto di bonifica del sito inquinato, con investimenti del Ministero dell'ambiente per oltre un miliardo di euro;
- nell'ambito di tale progetto di bonifica, la Polimeri Europa, prima società chimica italiana, del gruppo ENI, sta promuovendo la conversione dello stabilimento di Porto Torres in un'ottica di sostenibilità, in nome della quale si dovrà passare dall'utilizzo delle materie prime fossili a quelle rinnovabili di origine vegetale;
- in linea di principio, l'operazione appare altamente qualificante e auspicabile nel quadro di un nuovo progetto di sviluppo per la Sardegna, coerente con le esigenze di eco-compatibilità;
- da queste premesse, nasce in Sardegna, il progetto MATRICA, promosso da ENI e da Novamont Spa, con quest'ultima società detentrice del brevetto per la produzione di Mater-bi, la plastica bio degradabile;
- tale progetto prevede la realizzazione di sette stabilimenti, nell'arco dei prossimi tre anni, all'interno dell'area industriale di Porto Torres, per la produzione di plastiche, oli lubrificanti e additivi per gomme;
- la sostenibilità, che rappresenta la novità dell'iniziativa imprenditoriale, risiede nella determinazione, progettualmente dichiarata come qualificante, di utilizzare come materie prime le fonti energetiche vegetali rinnovabili;
- lo stesso sottosegretario De Vincenti, nel corso della recente visita nell'Isola del 13 novembre 2012, ha ribadito la volontà del Governo di garantire tutte le condizioni di procedibilità per la riconversione sostenibile degli stabilimenti ENI di Porto Torres;
- la biosostenibilità del progetto MATRICA è subordinata alla realizzazione di una filiera agroindustriale che trova la sua declinazione nei seguenti passaggi: sole; fotosintesi; biomassa; bioraffineria; produzioni plastiche; uso;
- per la valutazione dell'effettiva realizzabilità dell'intero progetto, appare dunque indispensabile avere certezza dell'adeguata disponibilità della biomassa e cioè dell'effettiva operatività della filiera agricola che sta alla base della produzione del nuovo combustibile;
- l'attuale progetto è strettamente connesso alla realizzazione nello stesso sito di una centrale elettrica da parte di ENI che prevede la combustione di notevoli quantità di biomassa ligneo cellulosica che, secondo il progetto MATRICA ENI, dovrebbe utilizzare come principale combustibile i residui collaterali della raccolta dei semi oleaginosi del cardo e/o altre biomasse di origine non ben specificata;
- la centrale prevista nel progetto sembrerebbe di molto sovradimensionata rispetto alle specifiche esigenze di MATRICA;
- gli stock di biomassa vegetale da incenerire per alimentare tale centrale non parrebbero ben definiti relativamente alle quantità effettivamente necessarie;
- in particolare, appare controversa persino la dimensione di territorio che dovrebbe essere dedicata a tale coltura per poter avere la disponibilità delle quantità di biomasse che sono ritenute necessarie al progetto;
- le stesse fonti ufficiali ammettono comunque una necessità di riconversione delle attuali colture che richiederebbe in ogni caso una vera e propria rivoluzione culturale negli operatori della filiera agricola sarda;
- attualmente, la letteratura scientifica internazionale riporta soltanto modesti riscontri di carattere sperimentale e di piccola scala sulla coltura intensiva e prolungata del cardo;
- in particolare, la coltura del cardo dovrebbe utilizzare particolari sementi selezionate, in grado di garantire prodotti biologici ad alto contenuto di acido oleico, indispensabili perché la produzione del monomero sia economicamente sostenibile;
- non sono disponibili, per la Sardegna, dati sperimentali, validati scientificamente, sulla produttività di tale coltura del cardo, né sugli input necessari (fitofarmaci e fertilizzanti), nei terreni sardi caratterizzati da marginalità per abbandono o da condizioni pedologiche comunque più limitanti, rispetto a quelli destinati a colture alimentari o a foraggere;
- in tal senso, la società proponente dovrebbe fornire un quadro esatto circa la provenienza e la disponibilità delle biomasse;
- in realtà, tale quadro di insieme mancherebbe, tanto che da più parti si sarebbe segnalato come il documento "Allegato 4.1 Piano di approvvigionamento della biomassa", sarebbe menzionato nell'indice degli elaborati dello studio di impatto ambientale depositati, ma non sarebbe in realtà materialmente disponibile;
- ad oggi appare inoltre assai carente il tentativo di approccio "bottom up" al problema, con il coinvolgimento delle associazioni dei produttori agricoli che dovrebbero rappresentare il naturale interlocutore per la produzione della biomasse necessarie al progetto stesso;
- la mancanza di una autorevole progettazione scientifica della indispensabile filiera agro-industriale e la assenza della conseguente animazione territoriale tra gli imprenditori agricoli, attori naturali della filiera stessa, rischierebbero di dare consistenza alle voci contrarie al progetto, che paventano la volontà dei proponenti di utilizzare l'approvvigionamento alternativo con oli vegetali, reperiti sul mercato globale presso il migliore offerente; tale eventualità andrebbe ovviamente contro il principale criterio di sostenibilità ambientale del progetto MATRICA;
- nel progetto della Regione Umbria, di cui si è riferito, la metodologia di lavoro si è fondata sulla promozione della ricerca, dell'innovazione e delle reti d'impresa, seguendo lo slogan "Da un sistema di prodotto a un'economia di sistema";
- nell'azione istituzionale di coordinamento del progetto MATRICA da parte della Regione autonoma della Sardegna appare invece ad oggi difficile cogliere con chiarezza le azioni di animazione sociale, di ricerca scientifica, di organizzazione della filiera agroindustriale e di analisi della coerenza complessiva del progetto della bioraffineria;
- la indispensabile scelta di modelli sperimentali che consentano di prevedere l'impatto complessivo del progetto non può certo ignorare la necessità di una valutazione altrettanto accurata del potenziale rischio ambientale e sanitario per le popolazioni che abitano in prossimità del sito industriale che dovrebbe ospitare fisicamente la centrale;
- è infatti evidente come una delle più rilevanti scommesse dell'intero progetto MATRICA per la Sardegna risieda proprio nelle opportunità di sviluppo offerte alle attività di filiera che possono portare conoscenza, progresso e lavoro sul territorio, in una auspicabile prospettiva di sostenibilità ambientale, che escluda rischi sanitari per la popolazione;
- proprio per questo, è necessario che il progetto MATRICA decolli senza contraddizioni e senza zone d'ombra, evitando in modo rigoroso il rischio di ripercorrere strade fallimentari di sviluppo industriale ben note;
- in conclusione, non è certo superfluo sottolineare come l'intera partita del progetto MATRICA metta in discussione la capacità della classe dirigente sarda di costruire e verificare da sola le proprie opportunità, intercettando una nuova prospettiva di sviluppo del territorio che possa coniugare le esigenze di crescita economica con quelle della salvaguardia dell'ambiente, in termini di complessiva sostenibilità,impegna il Presidente della Regione
a riferire immediatamente in Aula sull'attuale stato di avanzamento del progetto MATRICA e, in particolar modo, sulle sue garanzie di biosostenibilità.
Cagliari, 22 novembre 2012