CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 221

MOZIONE MULAS - DIANA Mario - CAMPUS - CAPELLI per la costituzione di parte civile della Regione autonoma della Sardegna nel processo per avvelenamento doloso istituito contro ENI e le sue partecipate nelle aree del petrolchimico di Porto Torres.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- a seguito del boom economico italiano degli anni sessanta e settanta, che in Sardegna ha registrato l'esponenziale sviluppo dell'industria chimica e del petrolchimico di Porto Torres, alla luce della regressione economica che ha caratterizzato l'ultimo decennio e che ha causato un lento, ma inesorabile processo di desertificazione industriale, nei pressi dell'ormai ex petrolchimico non rimane che un desolante quadro di macerie;
- a causa della totale assenza di una "coscienza ambientale" in quegli anni, l'intero sito è stato trasformato in un contenitore di una infinita serie di veleni riscontrabili sia a livello di falda che a livello di superficie, ponendo l'ambiente e la salute pubblica in serio pericolo;
- a causa del versamento nell'ambiente di sostanze altamente inquinanti, tuttora riscontrabili, che risultano non completamente conosciute e per le quali non si esclude che abbiano causato e continuino a creare danni gravissimi alla salute dei cittadini, testimoniati da numerose e allarmanti denunce, è stato istituito un processo, il noto "processo dei veleni", nel quale vengono chiamate a rispondere dell'accusa di avvelenamento doloso le grandi aziende chimiche che hanno operato nel territorio, molte delle quali, come Polimeri Europa e Syndial, facenti parte del gruppo dell'azienda partecipata dallo Stato ENI;

RILEVATO che:
- l'intera area industriale risulta, per l'appunto, inaccessibile a qualsiasi processo di riconversione industriale e, al contempo, appaiono tutt'altro che concretizzabili gli interventi di bonifica necessari a far ripartire nuove imprenditorialità, che sono ora più che mai necessari per smuovere l'economia di un territorio che sta pagando i danni commessi da chi ha tradotto la salvaguardia della salute e la tutela dell'ambiente in profitti;
- le citate aree del petrolchimico di Porto Torres, tutt'oggi occupate dalla multinazionale ENI e dalle sue controllate, sono interessate dal progetto "Chimica verde" per il quale è stata siglata la joint venture tra la controllata del cane a sei zampe, Versatis, con la Novamont, da cui è nata, per l'appunto, Matrica;
- il progetto Matrica, strettamente connesso ai processi di bonifica del petrolchimico, rientra tra i nuovi paradigmi industriali verso i quali le grandi aziende, oggi, rivolgono grande attenzione e rientranti nell'ampia e variegata accezione di "green economy", ovvero l'insieme di quelle attività industriali caratterizzate dall'auto-sostenibilità e compatibilità con l'ambiente e, quindi, con il novero delle norme giuridiche volte alla sua tutela;


CONSIDERATO che:
- l'impegno di Matrica presuppone una mission aziendale caratterizzata da evidenti contorni di sostenibilità, viene difficile comprendere come possa coniugarsi un progetto di green economy con un contesto industriale come quello portotorrese che col "verde" non ha nulla a che fare;
- il piano di risanamento dell'intero sito di interesse nazionale presenta come unico punto chiaro il solo riutilizzo delle aree interessate dal progetto Matrica, mentre non risultano chiari e definiti i dettagli relativi a tutti i terreni circostanti necessari per proseguire il processo di reindustrializzazione volto ad accogliere nuove iniziative industriali necessarie al rilancio del sistema socio-economico del nord-ovest Sardegna;

TENUTO CONTO che nel caso in cui la stessa situazione enunciata sopra, con le medesime dimensioni, con le stesse circostanze e con le stesse conseguenze del petrolchimico di Porto Torres, si fosse mai verificata in altri contesti come, ad esempio, in quello statunitense, senza batter ciglio la multinazionale di turno avrebbe provveduto celermente a ripristinare la situazione allo stato d'origine ed a risarcire profumatamente tutte le parti in causa; tutto ciò a dimostrazione del fatto che alla base del discorso vengono a mancare le fondamenta di matrice culturale per le quali, nel nostro paese, un'azienda di Stato, artefice di danni esorbitanti dal punto di vista ambientale, economico e sociale, proprio perché trattasi di azienda di Stato, nasconde fino all'inverosimile le proprie responsabilità, anziché contribuire attivamente, per il benessere della collettività, a ripristinare le condizioni iniziali,

impegna il Presidente della Regione

1) a porre in atto tutte le azioni volte alla difesa e alla tutela della salute dei cittadini che vivono a stretto contatto con una realtà ambientale di altissima pericolosità e volte alla salvaguardia dell'ambiente stesso;
2) a predisporre, allo stesso modo, un'azione politico-istituzionale mirata a obbligare ENI a far partire realmente le bonifiche riguardanti l'area ex petrolchimico di Porto Torres;
3) a predisporre tutti gli atti per costituire la Regione autonoma della Sardegna parte civile dinanzi alle corti di tutti i tribunali la cui attività è indirizzata a far luce sulle responsabilità di un disastro ambientale ed economico che ha letteralmente paralizzato la crescita del nord-ovest della Sardegna.

Cagliari, 13 novembre 2012