CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 216

MOZIONE BARRACCIU - BRUNO - DIANA Giampaolo - URAS - SALIS - BEN AMARA - MANINCHEDDA - AGUS - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CORDA - CUCCA - CUCCU - CUGUSI - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - ZUNCHEDDU sulla revoca del bando "Scuola digitale Semid@s" e sull'accordo di programma tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) e la Regione sui temi della cloud education, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- con deliberazione n. 52/9 del 27 novembre 2009 la Regione ha varato il progetto "Scuola digitale in Sardegna" con cui si candidava a diventare un avamposto nazionale dell'applicazione delle nuove tecnologie al sistema scolastico con la totale digitalizzazione dell'attività didattica;
- con deliberazione n. 18/12 dell'11 maggio 2010 venivano inoltre approvate le linee guida del suddetto progetto, elaborate dal direttore scientifico, nominato il 7 gennaio 2010 a seguito di avviso pubblico di selezione per titoli di un esperto di alta professionalità, pubblicato il 4 dicembre 2009 dal Servizio istruzione dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;
- il progetto era finanziato interamente con 125 milioni di euro provenienti dal POR Sardegna e avrebbe dovuto essere gestito dalla stessa Regione attraverso una cabina di regia formata da due assessori (l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione), due direttori generali, due dirigenti di servizio, oltre naturalmente il direttore scientifico del progetto;
- nella sua versione originaria il progetto prevedeva l'introduzione, in ogni classe di ogni ordine e grado del sistema scolastico della Sardegna, di una lavagna interattiva multimediale (LIM) per un totale di circa 10.000 kit comprensivi ognuno di lavagna, PC, videoproiettore, software e connessione alla rete tramite local area network (LAN); un piano di formazione sull'uso della LIM, dei materiali didattici digitali, di ambienti di apprendimento di nuova concezione, finalizzati a favorire un più stretto ed efficace raccordo tra processi d'insegnamento e processi d'apprendimento, diretto a tutti i ventimila docenti della Sardegna, che assicurasse un capillare servizio formativo per la durata di almeno un anno scolastico; la creazione di una banca dati unica del sistema scolastico, la fornitura di un tablet o netbook per tutti i 198 mila scolari e studenti sardi e per tutti i docenti del sistema scolastico regionale;
- successivamente, il 20 luglio 2011, con la deliberazione n. 31/11 "Riprogrammazione del programma operativo FESR 2007-2013 e della rimodulazione del piano finanziario" la Giunta regionale approvava la destinazione al Progetto "Banda ultra larga" di euro 31.200.000 originariamente destinati al progetto "Scuola digitale" per l'acquisto di tablet per gli studenti;
- conseguentemente veniva predisposta la deliberazione n. 43/47 il 27 ottobre 2011 "Scuola digitale. Aggiornamento delle azioni programmate e della dotazione finanziaria delle linee di azione FESR e FSE. Deliberazione della Giunta regionale n. 52/9 del 27/11/2009"; con essa la Giunta regionale ridefiniva gli obiettivi operativi e le linee di attività del PO Sardegna FESR 2007-2013 e FSE 2007-2013 in seguito alla rimodulazione di cui sopra e alle modifiche degli obiettivi nel frattempo intervenute e dava mandato all'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, ad attuare le azioni necessarie per la realizzazione del progetto scuola digitale;
- sulla base di questo mandato ricevuto dalla Giunta regionale, l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha disposto di dar corso alla procedura di gara aperta di cui al bando pubblicato sul sito internet della Regione il 27 aprile 2012 avente ad oggetto la "Realizzazione di un sistema telematico, produzione di contenuti digitali e costituzione di un centro di competenze per l'erogazione dei servizi di eccellenza";
- punti qualificanti del capitolato tecnico erano: la creazione di un'innovativa piattaforma didattica multimediale in grado di favorire l'organizzazione e la ricerca dei materiali ospitati non soltanto per parole chiave, come fanno i motori di ricerca maggiormente diffusi, ma per associazioni in termini di significato e di affinità semantiche, in modo da stimolare e rendere possibile una reale ottica inter e trans-disciplinare; la produzione di contenuti didattici digitali originali per tutte le discipline e per tutti gli ordini di scuola appositamente progettati e realizzati per essere fruibili in modi diversi, quindi realmente personalizzabili, grazie a un innovativo processo redazionale che consentisse di trattare fonti grezze per trasformarle in contenuti aggregati flessibili e in grado di sfruttare la multicanalità; la creazione di un centro di competenze in grado di fare il punto sulle innovazioni di prodotto e di processo di carattere tecnologico e metodologico via via emerse, di recepire quelle più significative e di favorirne il trasferimento al sistema scolastico regionale; queste scelte erano scaturite dall'ampio confronto promosso, provincia per provincia, con la comunità scolastica regionale prima di emetterne la versione definitiva; da questo confronto era appunto scaturita l'opzione in favore di materiali didattici modulari da strutturare e organizzare secondo le specifiche esigenze didattiche;
- il capitolato tecnico stabiliva che, a fronte dei 20 milioni di euro complessivi assegnati per la produzione dei contenuti (articolata in 12 lotti e con un limite massimo di 2 lotti di aggiudicazione da parte dello stesso concorrente, in modo da evitare situazioni di monopolio o comunque dominanti), la Regione si assicurava la proprietà dei materiali acquisiti, in modo da poterne disporre senza limiti di tempo o di utilizzo; questa scelta, oltre a essere in linea con la filosofia complessiva del progetto, era tra l'altro imposta dall'Unione europea, che diversamente avrebbe considerato aiuti di Stato all'editoria scolastica le risorse erogate; i vincitori della gara avrebbero dovuto aggiornare gratuitamente per cinque anni i contenuti didattici e poi renderli disponibili per l'aggiornamento successivo da parte del sistema scolastico regionale, in modo che fossero sempre al passo con i tempi;
- pertanto, avendone la libera disponibilità, la Sardegna avrebbe potuto esportarli e renderli fruibili in altre regioni, previ accordi di collaborazione e scambio di servizi che già si cominciavano a impostare e realizzare, e anche con altri stati, essendo i contenuti in inglese, oltre che in italiano; con questo investimento la Regione si sarebbe quindi assicurata la disponibilità dell'archivio dei contenuti didattici digitali per tutte le discipline per tutti gli ordini e i gradi di scuola, sgravando totalmente e una volta per tutte le famiglie del costo, sempre più oneroso, dei libri di testo; la spesa di 20 milioni di euro corrispondeva a una spesa per studente e per anno pari a 49,57 euro contro una spesa media che per le superiori supera ormai i 500 euro; inoltre l'Amministrazione regionale avrebbe in breve recuperato l'intera cifra investita considerando che ogni anno vengono spesi 2.500.000 euro per la fornitura di libri in comodato d'uso (legge regionale n. 1 del 2006, articolo 8, comma 1, lettera b), e 3.338.801 per la fornitura gratuita e semigratuita di libri di testo (legge regionale n. 448 del 1998), con un risparmio complessivo in un triennio di 17.516.403 euro ai quali andavano aggiunti gli altri due anni di aggiornamento gratuito dei materiali prodotti richiesti agli aggiudicatari, il che avrebbe portato il risparmio complessivo a 28.694.005 euro, che avrebbe coperto l'intero ammontare dei 20 milioni di euro messi a gara e degli 8 milioni di euro di cui era prevista l'erogazione al sistema scolastico regionale per l'autoproduzione dei contenuti;

EVIDENZIATO che:
- la nuova versione, così come viene prospettata dalla più volte citata deliberazione del 31 luglio 2012, non permette al contrario alcuna economia di scala alla Regione e, conseguentemente, alle famiglie degli studenti sardi: attualmente il mercato offre, e a caro prezzo, solo licenze d'uso dei contenuti digitali, limitate nel tempo (due, estensibili al massimo a tre anni dopo di che bisognerebbe ricominciare da capo e riacquistarle ex novo sempre a caro prezzo, ovviamente imposto dal mercato) e nello spazio (l'uso delle licenze è limitato alla sola Sardegna);
- in questo caso sono dunque le case editrici a mantenere, come già succede per i manuali adottati, i diritti di proprietà sui contenuti didattici digitali con costi che continueranno a rimanere in capo alle famiglie degli studenti sardi e alla Regione; anche quest'anno, infatti, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, nella seduta del 18 settembre 2012 ha approvato, con la delibera n. 38/9, il Piano regionale di ripartizione dei fondi in favore dei comuni della Sardegna per la fornitura gratuita o semi gratuita dei libri di testo per l'anno scolastico 2012/2013, finanziato con oltre 3 milioni di euro, in base alla legge 23 dicembre 1998, n. 448; lo stesso finanziamento, vista la revoca del bando "Scuola digitale Senid@s", dovrà essere ripetuto nei prossimi anni;

PRESO ATTO che il 31 luglio 2012, sei soli giorni prima della scadenza, con deliberazione "Modifica della deliberazione n. 18/12 dell'11/05/2010 relativa all'approvazione delle linee-guida del progetto Scuola digitale", la Giunta regionale ha disposto la revoca del bando e la modifica delle linee guida del progetto precedentemente approvate; l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha motivato il cambio di rotta con il fatto che le maggiori case editrici nazionali avevano ritenuto di non dovere partecipare alla gara;

VERIFICATO che:
- questa affermazione è vera solo in minima parte, in quanto dalle richieste di chiarimento (in termini informatici FAQ) presentate dagli editori interessati a rispondere al bando si evince che la Mondadori e il gruppo De Agostini-Utet, certo non dei piccoli editori, avevano invece deciso di partecipare alla gara e sono rimasti sconcertati quando è cominciata a circolare l'ipotesi della revoca; inoltre, nonostante la notizia della revoca del bando, prima della scadenza di esso sono state protocollate all'Assessorato le proposte progettuali del CNR, dell'Enciclopedia Italia, del Politecnico di Torino e dell'Università Bocconi; comunque, per sapere se, oltre a questi citati, ci fossero altri grandi editori interessati al progetto bisognava semplicemente aspettare solo tre giorni in modo che venissero presentate tutte le offerte e aperte le buste;
- secondo la Giunta regionale la modifica del bando sulla scuola digitale era inoltre motivata dall'esigenza di stare al passo con i tempi e saper cogliere le opportunità offerte dalle "recenti evoluzioni del mercato dei materiali didattici"; ma il recentissimo accordo del 25 luglio 2012 tra Governo, regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano concernente la diffusione nelle scuole di ogni ordine e grado dei progetti e delle azioni di innovazione didattica si pone, come obiettivo fondamentale da raggiungere (lettera f) dell'articolo 1 - Obiettivi), quello di "favorire la produzione di contenuti digitali per la didattica e il loro utilizzo nelle classi"; dunque, contrariamente a quello che afferma in modo perentorio la citata deliberazione della Giunta regionale della Sardegna del 31 luglio 2012, il mercato editoriale non viene giudicato dal MIUR e dalle altre regioni ancora maturo e pronto per quanto riguarda la produzione di contenuti didattici digitali, al punto che l'accordo citato ha appunto la funzione di stimolarlo;
- in base a questo accordo il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si impegna a "sostenere le Regioni nel perseguimento degli obiettivi di cui all'art. 1, ivi compreso l'implementazione del PNSD, attraverso l'acquisto di tecnologie e di software didattici e la formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, con appositi finanziamenti, ripartiti tra le Regioni sulla base della popolazione scolastica, nell'arco del triennio di riferimento, per una quota di 20 milioni, e per una ulteriore quota premiati di 4 milioni di euro, da ripartirsi in modo commisurato alla popolazione scolastica, qualora le Regioni, ognuna per le parti di propria competenza, cofinanzino il Piano suddetto con almeno il 40% dei finanziamenti ministeriali, ivi previsti, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente"; il MIUR mette quindi a disposizione, in un triennio, 20 milioni di euro, cioè l'importo previsto dal progetto "Semid@s" per la produzione dei contenuti digitali per tutte le discipline e per le scuole di ogni ordine e grado, a dimostrazione della correttezza e della congruità delle risorse previste dal progetto medesimo; sulla base di questo impegno la Sardegna avrebbe potuto quindi anche (se il bando non fosse stato revocato) ambire legittimamente a una consistente quota della premialità prevista;
- inoltre l'accordo tra Governo e regioni esaminato fa riferimento al Piano scuola digitale - azione editoria digitale scolastica - Linee guida tecnico-operative per la stesura del Capitolato tecnico; questo documento del 1° dicembre 2011 si propone "anche come azione di impulso al mondo dell'editoria per la realizzazione di prodotti editoriali innovativi" (a ulteriore conferma del fatto che il mercato editoriale, allo stato attuale, non è ancora maturo e ha bisogno di essere stimolato) e "mira all'acquisizione, in collaborazione e con l'apporto delle istituzioni scolastiche coinvolte, di 20 prototipi di «edizioni digitali scolastiche», vale a dire prodotti che consentano ai protagonisti del processo educativo di interagire efficacemente con le moderne tecnologie digitali e multimediali e di sperimentare nuovi contenuti e modalità di studio e di co-costruzione dei saperi"; dunque viene considerata essenziale la "co-costruzione dei saperi" e dei relativi contenuti con la partecipazione e il coinvolgimento attivo di tutti i protagonisti del processo educativo, come si propone di fare il progetto " Scuola digitale Semid@s", obiettivo che è in palese contrasto con il proposito di acquisire materiali digitali già pronti e disponibili sul mercato editoriale, come si propone oggi di fare la Giunta regionale sulla base della deliberazione del 31 luglio 2012;
- la deliberazione "Modifica della deliberazione n. 18/12 dell'1/05/2010 relativa all'approvazione delle linee-guida del progetto Scuola digitale" giustifica la revoca del bando come esigenza di autotutela, facendo riferimento all'accordo di programma Regione-MIUR sui temi della cloud education, allegato alla deliberazione medesima e approvato contestualmente con essa; ma l'accordo citato non parla di revoca del bando, bensì di sua rimodulazione limitatamente alla linea A del capitolato tecnico, e non all'intero capitolato; l'articolo 5 dice infatti: "La Regione si impegna a rimodulare il progetto Semid@s, con l'obiettivo di integrarlo col piano previsto dall'Agenda digitale"; quindi l'azione di revoca e le motivazioni prodotte a sostegno di essa appaiono chiaramente esorbitanti rispetto agli effettivi contenuti dell'accordo in questione; per quanto riguarda la suddetta linea A, questo accordo parte dall'esigenza di "un più stretto raccordo tra il progetto Semid@s - Scuola digitale in Sardegna e la strategia di Agenda Digitale Nazionale, all'interno del Piano di Azione Coesione che vede la Sardegna direttamente coinvolta sui temi del cloud computing quale possibile riferimento nazionale" ed offre alla Sardegna di diventare sede del data center dedicato alla scuola italiana, il cui insediamento era originariamente previsto in Puglia; di conseguenza il MIUR si impegna a "mettere a disposizione della Regione il software di gestione delle diverse funzioni del cloud education, sviluppato nell'ambito del progetto PON ricerca «Smart cities and social innovation: Smart education», che potrà quindi essere installato sul data center citato; non si tratta affatto però, contrariamente a quello che è stato detto dal Presidente della Regione e dall'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport nella conferenza stampa congiunta del 2 agosto 2012, in cui è stato presentato l'accordo con il MIUR e contestualmente preannunciata la revoca del bando, di una elargizione a titolo gratuito, che consente il risparmio di tutte le risorse destinate dal bando alla linea A del capitolato (importo a base d'asta euro 5.785.123,97 (IVA esclusa). Infatti l'articolo 5 "Impegni dell'Amministrazione regionale" stabilisce che "la Regione Sardegna parteciperà al progetto mediante uno specifico cofinanziamento e il coinvolgimento dei propri centri di ricerca (che vanno pagati, ovviamente, per questa loro prestazione) allo sviluppo del software per la gestione dei diversi servizi del cloud";
- nella delibera di revoca del bando del 31 luglio 2012 si fa riferimento anche a "mutate condizioni del contesto e al necessario riferimento nazionale del progetto" che renderebbero necessaria "la ridefinizione degli assetti organizzativi e delle connesse procedure di governance e supporto delle reti scolastiche regionali e nazionali, rendendo, quindi, necessaria una modifica della impostazione ipotizzata del centro di competenza (linea C del capitolato tecnico)"; ciò che viene qui adombrato è dunque, in nome della "proiezione nazionale" del progetto, l'affidamento diretto al MIUR - o indiretto a una sua società in house, di quello che è il centro propulsivo dell'intero progetto, con la conseguenza che le decisioni sulle innovazioni e sui servizi da adottare per l'innalzamento del livello qualitativo del sistema scolastico regionale e per migliorarne l'efficienza sarebbero prese fuori dalla Sardegna;
- perplessità in merito alle ragioni addotte a sostegno della modifica del progetto e all'ipotesi di revoca del bando, che l'Assessore Milia ha cominciato a prospettare solo pochi giorni dopo aver disposto di dar corso alla procedura di gara aperta con il bando del 27 aprile 2012, e quindi ben prima dell'incontro del 16 e 17 luglio con la delegazione del MIUR e con il Ministro Profumo che ha portato alla definizione dell'accordo quadro poi invocato per motivare a posteriori la revoca medesima, sono state manifestate, attraverso un documento interno consegnato al direttore generale della Pubblica istruzione e alla Direttrice del Servizio istruzione dell'Assessorato dal direttore scientifico del progetto Scuola digitale, al quale è stata negata la possibilità di farle presenti in occasione dell'incontro con la delegazione del MIUR, al quale non è stato invitato nonostante si discutesse di un progetto e di un bando redatti sotto la sua guida e responsabilità, come esplicitamente attestato nella documentazione di gara, tra i cui allegati figurava anche il suo curriculum;

ATTESO che:
- la delibera della Giunta regionale del 31 luglio 2012 con cui la Giunta ha disposto la revoca del bando relativo al progetto "Scuola digitale-Semid@s" è stata presa con il solo parere di conformità del direttore generale della Pubblica istruzione; nonostante le azioni messe a gara fossero finanziate con il POR-FSE l'Autorità di gestione del FSE non si è espressa in proposito e, a quanto risulta, non è stata neppure consultata e ha fatto immediatamente presente il concreto rischio di disimpegno dei fondi in seguito ai ritardi dovuti alla revoca;
- nonostante l'accordo quadro con il MIUR preveda (articolo 5) che "per favorire il raccordo tra Regione Sardegna e MIUR e garantire una sinergia costante tra le diverse iniziative, è costituita una Commissione paritetica composta da due rappresentanti indicati dal Ministero dell'istruzione e da due rappresentanti indicati dalla Regione" a tutt'oggi non si è nemmeno provveduto all'indicazione di tali rappresentanti, per cui lo sviluppo delle attività e iniziative legate al progetto risulta ancora del tutto fermo;
- sussiste una palese difformità di versioni sulla posizione attuale del Direttore scientifico del progetto, la cui convenzione, secondo quanto affermato dal Presidente Cappellacci e dall'Assessore Milia nella conferenza stampa congiunta del 2 agosto 2012, sarebbe già scaduta e non verrà più rinnovata per il contrasto di vedute sulla natura e gli obiettivi del progetto Semid@s, mentre a detta del direttore scientifico, prof. Silvano Tagliagambe, è stata rinnovata il 20 aprile di quest'anno, con scadenza "fino alla data di effettiva conclusione di tutte le attività previste dal progetto, tenuto anche conto di eventuali rimodulazioni del progetto";

EVIDENZATO che:
- la deliberazione del 31 luglio 2012 con la quale si è dato mandato all'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport di procedere alla revoca del bando impugna e annulla, come risulta dalla sua stessa intestazione "Modifica della Delib.G.R. n. 18/12 dell'11.5.2010 relativa all'approvazione delle linee-guida del progetto Scuola digitale", una delibera, come ricordato in premessa, che si limitava ad approvare le linee guida del progetto predisposte, come prima bozza di lavoro, dal direttore scientifico; la delibera operativa che ha dato il via libera al bando e che ne riassumeva le linee di intervento e le relative fonti di finanziamento è invece, come si è visto, tutt'altra: la deliberazione n. 43/47 del 27 ottobre 2011 avente per oggetto: "Scuola digitale. Aggiornamento delle azioni programmate e della dotazione finanziaria delle linee di azioni FESR e FSE. Delib.G.R. n. 52/9 del 27.11.2009". Alla base della procedura di gara aperta di cui al bando poi revocato vi è dunque questa delibera, che infatti si conclude, com'è stato ricordato, con le decisioni "di approvare le modifiche apportate agli interventi da attuare nell'ambito del progetto Scuola digitale e la conseguente rimodulazione della dotazione finanziaria dell'ex linea di attività 1.2.2.a (Asse I) e della Linea di attività 2.2.1.b (Asse II) del PO Sardegna FESR 2007-2013 e dell'obiettivo specifico h dell'Asse IV del PO Sardegna FSE 2007-2013, nonché la rimodulazione degli assetti organizzativi previsti dalla deliberazione n. 52/9 del 27 novembre 2009 e di dare mandato all'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, in base a quanto indicato in premessa, ad attuare le azioni necessarie per la realizzazione del progetto Scuola digitale, attraverso le azioni sinteticamente indicate in premessa". Questa delibera non è stata né modificata né revocata ed è pertanto tuttora in vigore e operativa, in quanto neppure citata dalla deliberazione del 31 luglio 2012, per cui l'atto di revoca del bando sembra anche essere privo di presupposti formali validi;

SOTTOLINEATO che:
- la Giunta regionale, con la deliberazione n. 34/14 del 7 agosto 2012, avente per oggetto: "Piano di Azione Coesione: Rimodulazione delle risorse nell'ambito delle Priorità «Grande Viabilità stradale» e proposta inserimento delle priorità relative al progetto Scuola digitale Semid@s", resa visibile al pubblico solo il 22 agosto 2012, ha proceduto alla rimodulazione interna delle risorse trasferite al Piano di Azione Coesione che, per quanto riguarda il FSE, prevede di "rimodulare, nell'ambito delle finalità dell'Agenda Digitale, parte del progetto Scuola digitale Semid@s e di integrarlo all'interno del PAC, in coerenza con il Protocollo sottoscritto con il MIUR in data 27 luglio 2012 allegato alla Delib.G.R. n. 33/1 del 317.2012". Le risorse e gli interventi del FESR, riprogrammati sul PAC per il progetto "Scuola digitale Semid@s" risultano pari a euro 21.310.752,23". Per quanto riguarda il FSE la sopra citata delibera dà mandato "all'Autorità di gestione del PO FSE di coordinare le attività necessarie alla conseguente rimodulazione interna del PO FSE con il Piano di Azione Coesione, necessaria all'orientamento delle risorse verso la suddette macro aree, definendo l'allocazione dell'importo complessivo di euro 54.237.969,94 sulle priorità individuate di concerto con l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport" e dispone che "il Piano di Azione Coesione, essendo compreso nell'ambito della Programmazione Unitaria, sia sottoposto a procedure di gestione e sorveglianza analoghe a quelle previste per i Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e secondo le indicazioni del QSN e secondo quanto contenuto nella nota MISE n. 0008196U del 18.6.2012 rettificata il 23 luglio 2012";
- da quanto sopra detto si evince chiaramente che un progetto pensato, nato e sviluppato nella nostra Regione e finanziato con i fondi europei a essa destinati, che con il bando che è stato poi revocato sarebbe stato gestito autonomamente qui in Sardegna, in seguito al trasferimento di fondi operato e al passaggio dal POR e al Piano di azione e coesione viene ora "sottoposto a procedure di gestione e sorveglianza" da parte del Governo, in particolare del MISE e del MIUR, che ne possono controllare gli obiettivi e le procedure di attuazione e le possono imporre alla Regione, rischiando seriamente di far perdere quegli elementi di specificità che erano stati introdotti per rispondere alle esigenze peculiari del nostro territorio e del nostro ambiente sociale e culturale;
- questa "tutela" nazionale appare tutt'altro che tranquillizzante, se si considera che lo stesso Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, in occasione dell'avvio del nuovo anno scolastico, ha lanciato un grido di dolore sulle criticità derivanti dal recente piano di dimensionamento scolastico regionale, e sulle "conseguenze derivanti dalla politica di tagli del Governo" e ha evidenziato la necessità di "trovare soluzioni condivise con le parti sociali, al di là dei rispettivi ruoli";
- inoltre, l'Assessore competente, proprio nei giorni scorsi ha dovuto, come recita un suo comunicato stampa del 13 settembre 2012, "rammentare la necessità di mantenere una costante e vigile attenzione sulla assoluta efficacia di quanto finora programmato dal Ministero dell'istruzione in materia di promozione delle lingue minoritarie e che sembra ora aver subito un'improvvida battuta d'arresto", dal momento che "il terremoto estivo della revisione della spesa ha, a quanto pare, gettato nel subbuglio il Ministero"; per questo egli ha sentito la necessità di rivolgersi "in primis al Ministro, certo della sua sensibilità alla questione delle lingue regionali affinché si dia impulso agli uffici competenti e venga al più presto riportata la situazione a una ragionevole e proficua attività, pur nell'ambito del necessario contenimento dei costi". Insomma la vera e propria cessione di primogenitura e di sovranità per quanto riguarda la gestione del progetto "Scuola digitale Semid@s", che si configura con il trasferimento dei fondi operato, alla luce di questo quadro generale delineato dallo stesso Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport apre uno scenario che appare molto rischioso per la nostra Regione;

RIMARCATO che:
- nella sua versione originaria, come si desume dalle linee guida modificate dalla Giunta regionale con la delibera del 31 luglio 2012, era garantito il ruolo fondamentale delle scuole ovvero dei docenti nel processo; infatti si prevedeva che al bando poi revocato seguisse, in coincidenza con l'inizio dell'anno scolastico 2012-2013 la pubblicazione di un avviso pubblico che metteva a disposizione del sistema scolastico regionale 8 milioni di euro per l'autoproduzione, da parte dei docenti, di contenuti didattici digitali per le scuole di ogni ordine e grado;
- a supporto di tale intenzionale centralità del ruolo dei docenti, era già stato adottato un atto formale preciso che dava avvio a questa linea di azione: la delibera n. 28/69 del 24 giugno 2011, avente per oggetto "L.R. 19 gennaio 2011 n .1, art. 6. Piano straordinario per l'occupazione e per il lavoro: servizi, politiche del lavoro e dell'occupazione. Comparto Istruzione - Indirizzi operativi per gli interventi a favore delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado della Sardegna. Programmazione anno scolastico 2010-2011 - Stanziamento totale euro 15.000.000,00 a far carico sul Bilancio regionale 2011";
- in tale delibera viene esplicitamente stabilito l'avvio di un processo di "coinvolgimento diretto e capillare del sistema scolastico regionale" e, a tal fine, si prevede "la costituzione di un adeguato supporto tecnico e organizzativo che sia interno allo stesso sistema scolastico, che richiede il riconoscimento della capacità di autogestirsi e non gradisce, considerandole penalizzanti per la propria autonomia, oggi garantita costituzionalmente, ogni modalità di gestione dall'alto e dall'esterno", e ancora si "ritiene di dover individuare all'interno del sistema scolastico regionale delle istituzioni scolastiche autonome, che facciano da supporto alle linee di intervento indicate e che siano rappresentative dell'intera comunità scolastica, rappresentative dei diversi ambiti territoriali, dei diversi indirizzi scolastici e dei gradi del sistema";
- questo processo sistemico di coinvolgimento del sistema scolastico regionale, di costituzione di una sua struttura di governance interna e di autoproduzione dei contenuti da parte degli stessi docenti delle istituzioni scolastiche regionali, pur essendo previsto da una delibera della Giunta regionale approvata ormai 15 mesi fa, è rimasto a tutt'oggi lettera morta; in particolare, essendo stato revocato il bando per la produzione dei contenuti didattici digitali e non essendo chiaro da quale tipo di intervento verrà sostituito, non si ha più notizia neppure dell'avviso pubblico per l'affidamento al sistema scolastico regionale di progetti autonomi riguardanti la produzione di materiali didattici originali, la cui pubblicazione doveva avvenire in questi giorni;

APPRESO che nonostante la totale indeterminatezza che, per le ragioni esposte, vige ad oggi sugli obiettivi, sui tempi e sui contenuti del progetto "Scuola digitale Semid@s", la mancanza non solo di un bando sostitutivo di quello revocato, ma anche delle linee guida che definiscano le linee operative da seguire (dal momento che con la delibera del 31 luglio 2012 la Giunta ha disconosciuto quelle precedentemente approvate con la delibera n. 18/12 dell'11 maggio 2010), sarebbe di imminente pubblicazione da parte dell'Assessorato competente il bando per i progetti di formazione dei docenti, evidenziando l'emblematica incongruità di tale proposito stante l'inesistenza di una compiuta progettazione esecutiva indispensabile per poter progettare la formazione degli operatori e, prima ancora, per poter predisporre un bando adeguato per la stessa formazione,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport

1) a rimettere in discussione l'accordo siglato col MIUR;
2) a mantenere il progetto "Scuola digitale Semid@s" nella sua versione originaria, apprezzata dalla Commissione europea, unanimemente considerata di elevata fattura e qualità a livello nazionale ed esplicitamente ritenuta fino alle scorse settimane dalla stessa Giunta (lo si desume dai numerosi comunicati stampa del Presidente e dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) uno dei fiori all'occhiello delle politiche regionali, e come tale presentata al Governo reiteratamente e al Presidente della Repubblica in occasione di una delle sue ultime visite in Sardegna;
3) a ripubblicare il bando, revocato senza validi argomenti sostanziali e con una delibera priva di legittimità formale, modificandolo solo relativamente agli specifici e limitati punti oggetto delle motivate richieste avanzate con le FAQ, che comunque mai ne mettono in dubbio l'originalità, il livello qualitativo, la rispondenza alle attuali esigenze del sistema scolastico e la sua centralità, la concreta fattibilità, e riaprendo i termini per la presentazione delle domande, anche al fine di evitare possibili ricorsi al TAR e legittime richieste di danni da parte dei soggetti che hanno intensamente e lungamente lavorato per rispondere al bando medesimo e hanno visto vanificato questo loro impegno;
4) a sospendere, in attesa della definitiva progettazione esecutiva del progetto "Scuola digitale Semid@s", l'eventuale pubblicazione del bando per la formazione dei docenti, ristabilendo la corretta sequenza dei provvedimenti da assumere e delle procedure da seguire;
5) a riconoscere al direttore scientifico del progetto, a cui non è stato ad oggi revocato l'incarico, il ruolo e le funzioni che gli spettano in base alla convenzione tuttora in atto e in prosecuzione dell'attività finora svolta.

Cagliari, 1° ottobre 2012