CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 214
MOZIONE VARGIU - DEDONI - COSSA - FOIS - MELONI Francesco - MULA sulle azioni urgenti per l'acquisizione al patrimonio regionale delle centrali idroelettriche già in concessione all'ENEL.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che:
- il bene acqua è una fondamentale risorsa da salvaguardare ed è uno degli elementi in carenza dei quali niente è sostenibile;
- questo è ancora più importante nel clima torrido - temperato della nostra Isola, fortemente caratterizzato da stagioni siccitose che ciclicamente si ripresentano con sempre maggiore e allarmante frequenza;
- anche nel passato, la questione acqua è sempre stata centrale nel governo della Regione e, per questo motivo, anche i progetti del Piano di rinascita furono accompagnati da forti investimenti nel settore;
SOTTOLINEATO che:
- la risorsa idrica ha tre utilizzi fondamentali: civile, agricolo e industriale, da cui può derivare anche la produzione di energia idroelettrica;
- la risorsa idrica appartiene senz'altro alla categoria dei beni comuni, intesi come beni di uso comune e per questo appartenenti alle comunità; tali beni comuni sono generalmente risorse prive di restrizioni nell'accesso e indispensabili alla sopravvivenza umana e/o oggetto di accrescimento con l'uso (http://it.wikipedia.org/wiki/Beni_comuni);
- è oggi elemento politico condiviso che, nel complesso delle azioni orientate alla sostenibilità, i beni comuni assumano valore strategico e debbano essere detenuti e gestiti dalle istituzioni pubbliche statali o regionali, secondo il principio della sussidiarietà;
- nella nostra epoca di grande attenzione verso le opportunità delle fonti rinnovabili è possibile ipotizzare che anche il processo della produzione idroelettrica possa contribuire alla conservazione dell'ambiente, riducendo l'utilizzo di combustibili fossili nel fabbisogno energetico del sistema idrico multisettoriale regionale;
- così come è diventato strategico il tema del razionale sfruttamento dell'energia, generata non costantemente dal sole o del vento, altrettanto cruciale appare la discussione sul possesso della risorsa acqua e sul suo uso razionale, sia per gli scopi alimentari che industriali e commerciali; l'autonomia di un popolo si misura anche dalla titolarità delle risorse che gli consentono di progredire;
RILEVATO che:
- in Sardegna la produzione di energia dall'uso idroelettrico è piuttosto diffusa e si concentra sui bacini dei fiumi principali, con modeste attività in alcune altre piccole centrali periferiche;
- la potenza complessiva degli impianti di produzione dell'energia idroelettrica in Sardegna ammonta a circa 140 MW per un totale di energia prodotta pari a 350 GWh/anno;
- buona parte di tali centrali di produzione è attualmente detenuta dall'ENEL che, per la sua attività, beneficia anche dei certificati verdi (incentivi fonti innovabili);
- i proventi complessivi derivanti da tale attività di produzione idroelettrica nelle centrali sarde gestite dall'ENEL possono stimarsi in 75 milioni di euro all'anno;
- per effetto della legge regionale n. 19 del 2006, la Regione è subentrata nella titolarità di tutte le concessioni inerenti l'utilizzo delle acque da invasi destinati all'uso multisettoriale dagli strumenti di pianificazione delle risorse idriche;
- la gestione delle dighe e delle opere di trasporto destinate al servizio multisettoriale regionale è esercitata dalla Regione, che ne è titolare, attraverso l'ENAS;
- grazie all'iniziativa consiliare che ha portato all'approvazione del comma 1 dell'articolo 2 della recente legge regionale 7 agosto 2012, n. 16, si dispone che, dopo il comma 2 dell'articolo 11 della legge regionale n. 19 del 2006, sia aggiunto il comma 1 bis, che riafferma la titolarità della Regione sul demanio idrico e stabilisce che "La Regione dispone delle sole acque pubbliche e conserva la titolarità di tutte le concessioni scadute che utilizzino impianti inseriti nel sistema multisettoriale regionale; sono fatti salvi gli eventuali procedimenti per i rinnovi delle domande di concessione scadute e per eventuali proroghe, da disporre nel rispetto dei principi sulla concorrenza e nei limiti della disponibilità della risorsa.";
- la stessa norma introduce una disposizione di legge che tende a salvaguardare gli utilizzi multisettoriali della risorsa, valutati in un arco pluriennale, per garantire la permanenza negli invasi di quantitativi strategici di acque e di fatto rilancia la titolarità della concessione regionale per i diversi usi e per tutti gli invasi afferenti al servizio multisettoriale regionale;
- la disposizione di legge appare dunque formulata proprio per porre dei limiti ragionevoli a qualsiasi utilizzo non programmato della risorsa;
- la procedura di subentro della Regione, ai sensi della legge regionale n. 19 del 2006, non è stata completata per quanto attiene ai seguenti invasi attualmente sfruttati da ENEL Spa per uso idroelettrico: Coghinas 60 GWh/anno; Casteldoria 10 GWh/anno; Ozieri 8 GWh/anno; Flumendosa (I, II, III salto) 120 GWh/anno; Pedra'e Othoni 8 GWh/anno; Taloro-naturale 15 GWh/anno, per un totale di oltre 220 GWh/anno;
- a seguito delle sentenze del Tribunale superiore delle acque, confermate dalla Cassazione, anche le centrali Tirso I salto e Tirso II salto, della potenzialità di oltre 50 GWh/anno devono essere assegnate alla Regione e per essa al gestore unico ENAS;
- tale assegnazione è ancora oggetto di un contenzioso con ENEL, che dovrebbe risolversi senza esborsi in virtù dei compensi dovuti per le produzioni e vendite pregresse, nel periodo di utilizzo da parte di ENEL, in assenza di concessione;
- a fronte di un quadro legislativo e giurisprudenziale assolutamente chiaro, ENEL Spa continua invece a gestire impropriamente sia le centrali idroelettriche afferenti sia ai sopra citati invasi utilizzati per l'uso multisettoriale, che le centrali Tirso I e Tirso II, fingendo di ignorare la specifica e definitiva competenza regionale in materia di demanio idrico;
- l'ente gestore ENAS riconosce l'acqua quale patrimonio da tutelare, in quanto risorsa limitata di alto valore ambientale, culturale ed economico;
- ENAS considera altresì l'accesso all'acqua come diritto umano, individuale e collettivo, contribuendo, nell'ambito delle proprie competenze e degli indirizzi impartiti dalla Regione, alla regolamentazione del suo uso;
- ENAS garantisce pertanto, per conto della Regione, la gestione secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità, al fine di salvaguardare, in armonia con la Costituzione, i diritti e le aspettative delle generazioni presenti e future;
- ENAS ha attualmente in corso un giudizio presso il competente Tribunale delle acque pubbliche contro ENEL perché sia dismessa la gestione delle centrali Tirso I e Tirso II e perché sia pagato alla Regione il valore integrale della produzione elettrica fin dal 2005;
- le centrali del Tirso sono da considerare assolutamente strategiche e, una volta inserite nel Sistema idrico multisettoriale regionale, consentiranno di ridurre i costi di gestione dello stesso sistema, riducendo l'entità dei contributi che annualmente la Regione assegna all'ENAS per limitare il costo dell'acqua all'utenza (tali contributi sono pari a circa 15 milioni di euro/anno) oppure, a contributi costanti, consentendo di ridurre ulteriormente il costo del metro cubo di acqua per l'utenza;
- il fabbisogno energetico dell'ENAS per fornire l'acqua in pressione al settore agricolo ed agli usi civile ed industriale è di 135 GWh/anno e registra annualmente un deficit energetico rilevante;
- per il trasporto della risorsa e per il ristoro dell'energia consumata dai consorzi di bonifica, ENAS sopporta per l'energia una spesa annua di oltre 13 milioni di euro;
- la potenzialità di produzione delle centrali del Tirso potrebbe contribuire, nell'anno medio, alla copertura di oltre il 50 per cento del fabbisogno annuale di energia del servizio multisettoriale regionale;
- l'acquisizione in tempi certi e rapidi di tutte le centrali ed il loro trasferimento ad ENAS rappresenta pertanto un passaggio fondamentale ed un obiettivo prioritario nel percorso intrapreso per il riequilibrio del bilancio energetico del servizio multisettoriale regionale;
- è dunque evidente come il tema della gestione della risorsa idrica in Sardegna non possa essere disgiunto dal dibattito concernente il complessivo approvvigionamento energetico della nostra Isola;
- il primo passo del percorso congiunto idrico-energetico non può che essere l'acquisizione di tutte le centrali idroelettriche degli invasi dell'Isola destinati all'uso multisettoriale e, conseguentemente, il governo e la valorizzazione delle risorse degli invasi multisettoriali regionali per la produzione di energia idroelettrica;
- è del tutto evidente come tale percorso debba trovare la sua cornice di riferimento nell'approvazione del Piano energetico regionale;
- è altrettanto evidente come tale azione regionale debba essere inquadrata nella più complessiva azione di riappropriazione di competenze economiche e di produzione, indebitamente sottratte dallo Stato o da soggetti economici terzi ricollegabili all'apparato statale;
RILEVATO come tale azione di riappropriazione di attività e di competenze sia funzionale ad un vero e proprio radicale cambiamento della cultura e del modello di sviluppo della Sardegna che, abbandonando le logiche clientelari, burocratiche e assistenziali che ne hanno condizionato la crescita dal dopoguerra in poi, punti invece decisamente verso investimenti di innovazione e di competitività in grado di sbloccare i gangli e gli snodi sclerotici della società sarda,impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad assumere immediatamente tutti gli atti amministrativi necessari ai sensi della legge regionale n. 19 del 2006 e della legge regionale n. 16 del 2012 per immettere nella piena disponibilità del patrimonio regionale e dei suoi gestori le centrali idroelettriche oggi illegittimamente detenute da ENEL Spa;
2) ad attivare tutte le iniziative indispensabili per il definitivo rilascio delle centrali Tirso I e Tirso II, per le quali, nonostante il pronunciamento del Tribunale delle acque e della Corte di cassazione, esiste ancora un contenzioso con ENEL Spa;
3) a predisporre il disegno di legge attuativo che preveda le modalità di affido e di gestione di tutte le centrali idroelettriche regionali e la definizione dei nuovi canoni di concessione per l'utilizzo delle risorse idriche.Cagliari, 28 settembre 2012