CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 203
MOZIONE SANNA Giacomo - DESSÌ - MANINCHEDDA - PLANETTA sul costituendo Parco regionale sardo dell'Isola dell'Asinara e dell'Area marina protetta circostante ad esso.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- da oltre un secolo l'Isola dell'Asinara è governata dai ministeri di Roma;
- nel 1885 con il regio decreto n. 3183, Re Umberto I espropriò il 50 per cento del territorio di Porto Torres, l'Isola dell'Asinara, che diventò proprietà del demanio dello Stato italiano;
- il 22 giugno del 1885 il Governo italiano decretò l'istituzione di un lazzaretto a Cala Reale e di una colonia penale a Cala d'Oliva;
- nel 1971 all'Asinara, sotto il dominio del Ministero di grazia e giustizia, nel carcere di massima sicurezza vennero reclusi i massimi esponenti della malavita organizzata e delle Brigate rosse;
- nel 1997, con l'istituzione del Parco nazionale, si passò alla dominazione del Ministero dell'ambiente, ma tennero i loro presidi i Dicasteri dell'interno, di grazia e giustizia, dell'agricoltura e della difesa;
- anche nel vigente Piano del parco, nel paragrafo 1.1.9 del capitolo "Sistema storico culturale", viene ribadito che i ministeri romani tengono i loro presidi sull'Isola per usi governativi, così come di seguito riportato testualmente:
"Nelle tavole grafiche 2E, 2F e 2G è riportata la situazione attuale e la giurisdizione sulle varie aree vigente dal 2000:
- l'intero territorio dell'Asinara comprendente terreni ed immobili viene trasferito dal demanio dello Stato al demanio regionale;
- per usi governativi vengono stralciate alcune aree e/o singoli isolati, in particolare:
- in località La Reale e I° Periodo hanno aree di competenza (comprensive degli edifici sopra esistenti) il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero dell'interno, il Ministero della difesa, il Ministero delle finanze ed il Ministero della giustizia;
- in località Punta Scorno la competenza dei soli immobili è del Ministero della difesa.";
CONSIDERATO che:
- la legge n. 394 del 1991, che istituiva il Parco nazionale, ha riservato al Ministero dell'ambiente i più ampi poteri per la gestione dell'ente, garantendone dominio e controllo alle centrali romane;
- gli enti locali del territorio non incidono sulle scelte delle figure di vertice dell'Ente parco e sulla reale programmazione dello stesso;
- l'Ente parco è stato governato più da gestioni commissariali che dall'organismo previsto dalla legge n. 394 del 1991 e i commissari, nominati dal Ministero dell'ambiente, hanno gestito il potere sotto le strette direttive impartite dal ministro di turno e dai burocrati del dicastero;
- la gestione del Parco nazionale, nei suoi 12 anni di vita, può essere definita sicuramente insufficiente sotto il profilo sociale e altamente fallimentare sotto il profilo economico del territorio;
- il mancato sviluppo sociale ed economico del Parco può derivare da un disegno, mai sopito, degli apparati governativi nazionali, finalizzato alla riapertura del carcere ed al riappropriarsi dei loro privilegi perduti;
- ogni governo che si avvicenda ha in seno un ministro che, ciclicamente, ripropone la riapertura del carcere all'Asinara;
- recentemente anche il Ministro Severino ha voluto ergersi a colonizzatrice di turno, pretendendo di decidere in solitudine sull'opportunità di riportare i detenuti all'Asinara;
- questi atteggiamenti sono lesivi della dignità di un popolo che ha in sé forti connotazioni autonomistiche;
- è finito il tempo che i sardi debbano farsi soggiogare dalle volontà di uno Stato patrigno che usa il territorio per interessi a loro lontani;
- è giunto il momento di liberarsi dalla servitù dei Ministeri di grazia e giustizia e dell'ambiente e di riappropriarsi del diritto di autodeterminazione e di autogoverno del nostro popolo;
CONVINTO che:
- vi siano tutte le condizioni per regionalizzare il Parco dell'Asinara;
- solo il parco regionale può mettere la parola fine al tentativo di riaprire il carcere, perpetrato più volte dallo Stato italiano;
- solamente con un Parco regionale si possano creare le condizioni per un reale rilancio economico del nord Sardegna;
- il Parco regionale deve servire a restituire alla città di Porto Torres ed agli enti locali del territorio il sacrosanto diritto di programmare e gestire lo sviluppo delle aree di propria competenza,impegna la Giunta regionale
1) affinché crei tutte le condizioni perché, in un accordo Stato-Regione, vengano creati i presupposti per una modifica della legge n. 394 del 1991 ove venga stralciata l'Isola dell'Asinara dai siti sedi di Parco nazionale;
2) perché provveda a dotarsi di leggi e regolamenti attuativi che normino la vita, la gestione e la massima salvaguardia, tutela e rispetto del bene ambientale del costituendo Parco regionale sardo dell'Isola dell'Asinara e dell'Area marina protetta circostante ad esso;
3) affinché nelle norme che governeranno il nuovo ente regionale venga garantito alla comunità locale ed agli enti locali del territorio il ruolo preminente nella programmazione e gestione delle attività e dell'economia derivante dall'istituzione del Parco regionale dell'Isola dell'Asinara.Cagliari, 4 settembre 2012