CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 201

MOZIONE PITTALIS - DIANA Giampaolo - STERI - URAS - DEDONI - SANNA Giacomo - DIANA Mario - SALIS sul necessario, immediato e risolutivo intervento del Governo italiano a difesa dell'intero apparato industriale e produttivo sardo, a partire dal mantenimento e sviluppo delle attività di filiera dell'alluminio nel territorio del Sulcis-Iglesiente, provvedendo nel caso anche ad impedire, con l'adozione di strumenti straordinari, ogni eventuale azione finalizzata alla fermata degli impianti ALCOA.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- con gli ordini del giorno n. 76 e n. 80 del 2012 ha posto più volte all'attenzione delle massime responsabilità di Governo regionale e nazionale la situazione del sistema industriale e produttivo isolano, devastato da un progressivo smantellamento di ogni linea di attività di rilievo e ulteriormente colpito dall'attuale crisi economico-finanziaria;
- la situazione sociale ed economica dei territori a vocazione industriale è ormai a livelli insostenibili sul piano occupazionale, economico, delle condizioni di vita delle comunità interessate e, in questo quadro, il Sulcis-Iglesiente è ormai considerata in Italia e in Europa tra le province, una delle più povere, simbolo della più generale condizione di disagio che colpisce la Sardegna;

PREMESSO inoltre che:
- la multinazionale dell'alluminio ALCOA ha annunciato l'irrevocabile decisione di ridurre le proprie attività produttive in Italia e in Europa, dichiarandosi, peraltro, disponibile a favorire la cessione del proprio stabilimento sito in Sardegna, a Portovesme, nel Comune di Portoscuso, ad altra qualificata impresa industriale;
- su iniziativa dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali, le istituzioni regionali e locali, ALCOA e il Governo hanno concordato di mantenere attivo l'impianto e di sospenderne la chiusura almeno fino al 31 dicembre 2012 al fine di acquisire le necessarie disponibilità e formali manifestazioni di interesse da potenziali acquirenti;
- le procedure attivate a seguito dei predetti accordi inizialmente orientate ad ipotesi di cessione degli impianti ad Aurelius (fondo di investimenti svizzero) si sono rivelate prive di concrete prospettive;
- il Ministero dello sviluppo economico (MISE), in considerazione di tale situazione, ha inteso ed intende verificare se gli altri due potenziali acquirenti, ovvero il fondo Klesh, che però non risulterebbe particolarmente interessato all'acquisizione, e la multinazionale Glencore, che invece appare decisamente più affidabile, siano disponibili allo sviluppo delle trattative per il subentro in proprietà dello stabilimento di Portovesme;
- entro la fine del mese di agosto e i primi giorni di settembre si dovrebbero svolgere gli incontri più significativi con quest'ultima società (Glencore) al fine di accertarne le reali intenzioni di acquisizione degli impianti, in un primo momento valutate negativamente in relazione alle condizioni poste in ordine al costo dell'energia e giudicate non economicamente compatibili dai competenti esponenti governativi;

PREMESSO altresì che il Consiglio regionale con proprio ordine del giorno n. 75, a conclusione della discussione della mozione n. 161, il 26 gennaio 2012 ha impegnato il Presidente della Regione e la Giunta regionale, tra l'altro:
1) a ottenere dal Governo nazionale la conferma della valenza strategica nazionale della filiera dell'alluminio e, conseguentemente, dello smelter di Portovesme;
2) a richiedere ad ALCOA il mantenimento in attività degli impianti almeno per tutto il 2012 in modo da consentire alla Regione ed al Governo un periodo di tempo adeguato a valutare soluzioni alternative in grado di garantire la prosecuzione dell'attività e il riavvio di tutta la filiera dell'alluminio;
3) a richiedere, in ogni caso, alla società ALCOA l'osservazione scrupolosa delle prescrizioni previste dal piano di bonifica del sito di Portovesme con interventi adeguati a consentire il totale ed integrale ripristino dello stato dei terreni, dei sottosuoli e delle falde, senza che si determini aggravio di spesa a carico dei bilanci pubblici delle istituzioni regionali e locali;
4) a promuovere il potenziamento delle infrastrutture del sito industriale, in particolare del porto e della viabilità per assicurare competitività internazionale agli impianti industriali di Portovesme, intervenendo anche tramite un utilizzo adeguato di assegnazioni statali e comunitarie;
5) ad attivare un tavolo di confronto con Enel per il riavvio della centrale a vapore da 240 MW e perché contestualmente si promuovano con autorevoli mediazioni governative i necessari accordi bilaterali con le aziende energivore del territorio, intervenendo nel contempo a verificare le possibili soluzioni strutturali ed eco-sostenibili per il definitivo superamento delle problematiche energetiche determinate dalle differenze di costo con le regioni e le realtà industriali maggiormente competitive in Italia ed Europa;
6) ad attivare, immediatamente, un'azione di pressante sostegno e sensibilizzazione dei soggetti idonei del mercato internazionale disponibili a rilevare le attività di produzione di alluminio di ALCOA in Portovesme;

CONSIDERATO che:
- tali impegni risultano nella sostanza ancora attuali e necessari alla positiva soluzione della vertenza;
- inoltre, la difesa della filiera industriale e produttiva dell'alluminio appare assumere il valore simbolico della necessaria difesa e rilancio delle attività industriali competitive e di pregio in Sardegna, in Italia e in Europa, in grado di qualificare concretamente una inversione rispetto ai processi demolitivi delle attività produttive in area euro, oltre che possibilità vere di sviluppo e crescita dell'economia e dell'occupazione,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale e

impegna solennemente anche l'intero Consiglio regionale

a perseguire con ogni mezzo politico, normativo, finanziario e legale gli obiettivi citati in premessa, ivi compresi quelli già contenuti nel citato ordine del giorno n. 75 del 2012 e, in ogni caso, a scongiurare l'avvio delle procedure di fermata degli impianti al fine di non compromettere gravemente qualsiasi prospettiva di difesa e sviluppo dell'attività della filiera produttiva di alluminio considerata produzione industriale strategica in Sardegna e in Italia;

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a riferire costantemente al Consiglio regionale sullo sviluppo della vertenza, sulle trattative con il Governo, le Autorità europee e i soggetti imprenditoriali coinvolti, al fine delle necessarie valutazioni;
a tal fine lo stesso Consiglio regionale è convocato in via permanente fino alla acquisizione delle necessarie garanzie di prosecuzione delle attività di impianto almeno fino alla data del 31 dicembre 2012 inteso come termine minimo per la verifica delle manifestazioni di interesse all'acquisto dello stabilimento ALCOA e alla ripresa delle prospettive di prosecuzione dell'attività produttiva della intera filiera dell'alluminio.

Cagliari, 28 agosto 2012