CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 178
MOZIONE ZUNCHEDDU - URAS - SECHI - COCCO Daniele Secondo - CUGUSI sulla necessità che la Regione autonoma della Sardegna si costituisca parte civile nel procedimento penale che si aprirà presso il Tribunale di Perugia per la vicenda concernente il grande evento della Presidenza italiana del G8, anno 2009, presso l'ex Arsenale de La Maddalena.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale penale di Perugia, nel procedimento RGNR 1560/10, ha rinviato a giudizio ben 18 imputati per ipotesi di reato che vanno dalla corruzione al favoreggiamento della prostituzione: si tratta di persone che sono tra quelle che, a vario titolo, si sono occupate della realizzazione dei lavori del G8 presso l'Isola de La Maddalena;
- le vicende per le quali i predetti sono stati tratti a giudizio sono quelle che vengono giornalisticamente attribuite agli scandali della cosiddetta "cricca", aventi ad oggetto i lavori, ed i relativi appalti, per la ristrutturazione della Caserma Zignani in Roma, la ristrutturazione dello stadio centrale del tennis del Foro italico, la realizzazione del nuovo Museo dello sport di Tor Vergata, il nuovo Parco della musica e della cultura di Firenze ed i cosiddetti grandi eventi per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia e dei Campionati del mondo di Roma del 2009;
- per quanto concerne nello specifico il grande evento della Presidenza italiana del G8 in generale, ed in particolare presso La Maddalena, tale procedimento giudiziario ha come oggetto:
1) l'appalto per la realizzazione del quarto lotto di interventi infrastrutturali e complementari per la costruzione del palazzo delle conferenze e dell'area delegati;
2) l'appalto per la realizzazione del quinto lotto di interventi infrastrutturali e complementari per la costruzione della residenza dell'Arsenale;
3) l'appalto per la realizzazione del sesto lotto di interventi infrastrutturali e complementari per la costruzione dell'area stampa e dei servizi di supporto;
- a seguito dell'istanza depositata dalla prima firmataria della presente mozione, con cui si faceva richiesta di accesso agli atti relativi alla documentazione in merito ai lavori di bonifica compiuti nell'area a terra dell'ex Arsenale della Marina e poiché i competenti uffici non avevano consentito l'accesso, il TAR del Lazio, con sentenza ormai in giudicato, aveva ordinato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Struttura di missione per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia (già per la Presidenza italiana del G8), la produzione di tutti i documenti relativi ai lavori di bonifica di tale area;
- da tali documenti sono emersi fatti che portano a ritenere che le vicende per le quali vi è giudizio in Perugia siano inserite in un più ampio contesto, dal quale sono oggettivamente derivati notevolissimi danni anche per la Regione;
- i diversi lotti in cui erano stati frazionati i lavori per il G8 a La Maddalena sono stati oggetto di indagine della Procura di Perugia e hanno portato gli inquirenti ad ipotizzare l'esistenza di vari rapporti di tipo corruttivo, l'affidamento di lavori in sospetta violazione del principio di imparzialità e con costi superiori all'usuale, a danno della Regione autonoma della Sardegna in quanto, come recitano gli atti relativi al procedimento in oggetto, tale modus operandi ha consentito che "il costo dell'opera a carico della pubblica amministrazione aumentasse considerevolmente rispetto a quello del bando";
- ad aggravare le circostanze è stato il ritardo con cui le iniziative concrete sono state avviate e cioè quasi due anni dopo la decisione di tenere il G8 a La Maddalena (nel 2006), sino a giungere a ridosso dell'estate del 2008, quando i responsabili delle opere danno all'iniziativa carattere "di somma urgenza" pretesto che consentiva di procedere con tutte le possibili deroghe alla assegnazione degli appalti;
- per quanto concerne i costi, non vi era nessun controllo, né alcun raffronto competitivo, né trasparenza e rispetto della concorrenza; i prezzi iniziali erano anch'essi puramente indicativi, slegati da qualsiasi realtà fattuale, e suscettibili di aumento a semplice richiesta (dagli atti visionati emerge che i prezzi unitari applicati all'opera sono superiori a quelli di mercato: per fare l'esempio più eclatante, lo smaltimento di una tonnellata di inerti, che al prezziario regionale è valutato al costo di sei euro più trasporto, è stato addebitato all'erario per centocinquantasei euro, a cui va aggiunto il costo del trasporto, per oltre 60.000 tonnellate);SOTTOLINEATO che:
- lo Stato italiano ha speso a La Maddalena 410.693.796,28 euro, a fronte di appalti iniziali per 284.793.669,28 euro (non esiste invece un preventivo iniziale): un aumento, quindi, di circa il 50 per cento rispetto al prezzo iniziale;
- di tali somme, esattamente 100.000.000 euro sono state sottratte alla Regione, come si apprende dall'ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3663, articolo 1, per 70.000.000 euro, comma 1, "mediante utilizzo di fondi" FAS, e per 30.000.000 euro, comma 2, a "valere sulle economie della Regione su fondi FAS";
- in aggiunta, la Regione, per il disposto del successivo articolo 3, "provvede con oneri a proprio carico, alla ricollocazione delle attività espletate negli immobili per i quali si procede alla dismissione nonché alla bonifica dei sedimi militari dismessi"; all'articolo 4, a detta voce, si aggiungono gli oneri per la ricollocazione anche dell'ex Ospedale militare de Murtas e della Caserma Ederle; di tali importi, ove impiegati, si ignora l'entità, che deve comunque considerarsi significativa; così come si ignora se vi siano state ulteriori voci di spesa gravanti sul bilancio regionale in conseguenza dei fatti narrati;
- oltre a ciò si aggiunga il danno derivato dall'attuale inutilizzabilità delle opere, l'ulteriore danno apportato dal sequestro penale apposto sui suoli, sulle superfici marittime e sugli edifici in questione, con limiti alla navigazione ed alla fruibilità del territorio de La Maddalena, e conseguenti danni economici; oltre, in definitiva, al danno di immagine arrecato ad uno dei più importanti distretti turistici della Sardegna, le bonifiche a mare sono causa di separate indagini anche dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania);
- è quindi chiaro che la Regione, in qualità di ente esponenziale di tutti i sardi, ha subito, e continua a subire, un rilevantissimo danno, patrimoniale e non patrimoniale, dalle vicende imputate ai soggetti in epigrafe; è altrettanto chiaro che tale danno, ove venissero accertate le suddette ipotesi di reato, è stato causato dalle loro condotte e dovrà quindi essere da loro risarcito;PRESO ATTO che:
- per il processo in oggetto era stata fissata udienza per il giorno 23 aprile 2012, non tenutasi per difetto di notifica della citazione a due degli imputati, con conseguente rinvio al 25 settembre 2012;
- nel corso della scorsa udienza i legali del Comune di La Maddalena hanno preannunciato la costituzione di parte civile di tale ente, che verrà dunque compiuta all'apertura del procedimento di settembre;
- per la Regione, nonostante le ripetute richieste (verbali e scritte) in tal senso formulate al Presidente della Regione, alla stessa udienza non era invece presente nessun legale;
- ad oggi non si ha notizia che il Presidente della Regione, di sua iniziativa, voglia costituirsi parte civile nel procedimento in oggetto e chiedere il dovuto risarcimento per i danni subiti dalla Regione,impegna il Presidente della Regione
a procedere con la dovuta urgenza affinché all'udienza fissata il 25 settembre 2012, per il procedimento penale che si aprirà presso il Tribunale di Perugia per la vicenda concernente il grande evento della Presidenza Italiana del G8, anno 2009, presso l'ex Arsenale de La Maddalena, la Regione autonoma della Sardegna si costituisca parte civile, chiedendo la pena di legge per i comparenti ed il dovuto risarcimento di tutti i danni subiti e subendi, nel massimo rispetto dei dovuti termini processuali.
Cagliari, 26 aprile 2012