CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 168/16

MOZIONE COSSA - DIANA Mario - DIANA Giampaolo - STERI - URAS - SANNA Giacomo - DEDONI - SALIS - ARTIZZU - CUCCUREDDU - ZUNCHEDDU - SECHI - BEN AMARA - DESSÌ - CUGUSI - MULA - MELONI Francesco - FOIS - VARGIU - BIANCAREDDU - CONTU Felice - OBINU - CAPPAI - MORICONI - PITTALIS - PETRINI - PERU - AMADU - PIRAS - TOCCO - MILIA - GRECO - LOCCI - FLORIS Rosanna - RODIN - BARDANZELLU - LAI - CAMPUS - GALLUS - CONTU Mariano Ignazio - MURGIONI - COCCO Daniele Secondo - MARIANI - MULAS - LUNESU - LOTTO - OPPI - AGUS - COCCO Pietro - CUCCA - SOLINAS Antonio - MELONI Valerio - ESPA - BARRACCIU - CORDA - BRUNO - PORCU - CUCCU - MANCA - SABATINI - CAPELLI - SANNA Paolo Terzo sulle iniziative da assumere per evitare che gli istituti penitenziari sardi siano trasformati in carceri di massima sicurezza e per consentire l'immediata consegna dei lavori per la realizzazione di quattro nuove strutture penitenziarie, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- gli istituti penitenziari sardi versano in una situazione di fatiscenza e di inadeguatezza strutturale e funzionale aggravata dal problema del sovraffollamento;
- il Consiglio regionale ha espresso, in più occasioni, forti preoccupazioni in proposito ed ha sollecitato la Giunta regionale ad attivare tutte le iniziative necessarie al fine di portare all'attenzione del Governo nazionale la grave situazione degli istituti penitenziari in Sardegna;

CONSIDERATO che:
- in attuazione dell'articolo 44 bis della legge n. 14 del 2009, recante norme in materia di infrastrutture carcerarie, il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha adottato un programma di interventi che prevede la realizzazione in Sardegna di nuove infrastrutture penitenziarie (Cagliari, Sassari, Oristano e Tempio) e l'aumento della capienza di quelle esistenti (Nuoro e Lanusei);
- con la delibera del 31 luglio 2009 (Interventi di edilizia carceraria. Assegnazione delle risorse) il CIPE ha disposto l'assegnazione di complessivi 133 milioni di euro per il completamento dei nuovi istituiti penitenziari sardi;

TENUTO CONTO che:
- nel suddetto programma si afferma: "tra gli interventi programmati merita di essere ricordata la previsione di due padiglioni detentivi presso i nuovi istituti di Cagliari e Sassari (per complessivi 180 posti) destinati a ospitare i detenuti sottoposti al particolare regime dell'articolo 41 bis dell'Ordinamento penitenziario";
- tale affermazione trova il proprio fondamento giuridico nel'articolo 2, comma 25, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), che modifica l'articolo 41 bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, disponendo che "i detenuti sottoposti al regime speciale di detenzione devono essere ristretti nell'interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, collocati preferibilmente in aree insulari, ovvero comunque all'interno di sezioni speciali e logisticamente separate dal resto dell'istituto e custoditi da reparti specializzati della polizia penitenziaria";

PRESO ATTO che il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, nel corso della sua audizione presso la Commissione antimafia e in diverse dichiarazioni pubbliche, ha ribadito la volontà di concentrare i 529 detenuti attualmente sottoposti al regime carcerario del 41 bis e reclusi in 14 diversi istituti penitenziari, in pochi istituiti concentrati nelle aree insulari;

VALUTATE le gravi conseguenze che potrebbero derivare per l'Isola e il suo territorio dalla concentrazione di un certo numero di capi clan (circa 180) che rischia di mettere in serio pericolo la sicurezza dell'Isola estranea finora a problemi legati alla grande criminalità organizzata;

PRESO ATTO dei rischi che tale scelta avrebbe sul territorio isolano, già gravato da un forte disagio e da una drammatica situazione socio-economica ulteriormente appesantita dalla crisi in corso, che può costituire terreno fertile per la criminalità organizzata;

CONSIDERATO che:
- tale problematica andrebbe ad aggiungersi alla grave situazione della carenza della dotazione organica degli istituti sia per il personale della polizia penitenziaria che per quello amministrativo, compresi i dirigenti, ridotto di circa il 50 per cento, che comporta gravi ripercussioni nell'organizzazione del lavoro, nello svolgimento delle funzioni di custodia e per le attività trattamentali e rieducative;
- la testimonianza di una situazione carceraria non più sostenibile è data anche dai recenti suicidi verificatisi nell'istituto penitenziario di Cagliari (due episodi in pochi giorni) che costituiscono un serio segnale di allarme dello stato delle carceri in Sardegna;

VALUTATO che a questi problemi si deve aggiungere il tormentato passaggio della sanità penitenziaria dallo Stato alla Regione avvenuta con il decreto legislativo 18 luglio 2011, n. 140, ma che ancora oggi stenta a decollare compromettendo gravemente lo stato di salute dei detenuti;

CONSTATATO che a fronte della previsione dello spostamento negli istituti penitenziari dell'Isola di pericolosi boss mafiosi rimane, invece, spesso inattuato il principio della territorializzazione della pena, sulla base del quale, per quanto possibile, si destina e/o si favorisce il rientro in istituti della Sardegna dei detenuti di origine, residenza o interessi nel territorio sardo, con gravi ripercussioni per i detenuti e per i loro familiari;

RILEVATA la necessità di conoscere i dettagli riferiti alla Regione del Piano carceri compresi i costi di costruzione degli istituti penitenziari, i tempi di consegna e i termini per il loro utilizzo,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a chiedere chiarezza allo Stato in ordine alla volontà di concentrare in Sardegna un numero di detenuti sottoposti al regime carcerario del 41 bis, ossia legati alla criminalità organizzata di stampo mafioso;
ad adottare nei confronti del Governo ogni iniziativa utile a evitare che gli istituti penitenziari sardi vengano trasformati in carceri di massima sicurezza e venga impedito, con ogni mezzo, il trasferimento dei boss mafiosi nell'Isola;
a chiedere al Governo che vengano portati a conclusione i lavori e consegnate in tempi certi le quattro nuove strutture penitenziarie della Sardegna necessarie a fare fronte all'inadeguatezza e fatiscenza in cui versano gli edifici che ospitano gli istituti penitenziari sardi e al problema del sovraffollamento.

Cagliari, 6 marzo 2012

------------------------------------

La presente mozione è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 21 marzo 2012.