CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 158
MOZIONE URAS - DIANA Giampaolo - SALIS - BARRACCIU - SABATINI - COCCO Daniele Secondo - PORCU - SANNA Gian Valerio - AGUS - BRUNO - CAPELLI - COCCO Pietro - CORDA - CUCCU - CUGUSI - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - SECHI - SOLINAS Antonio - ZUNCHEDDU sulla pesante situazione occupazionale del Sulcis-Iglesiente con riferimento particolare alla situazione dei lavoratori ex Rockwool, attualmente in cassa integrazione e impegnati in percorsi formativi ai fini del loro inserimento nelle attività di bonifica assegnate a IGEA per il ripristino ambientale dei siti ex minerari.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la Sardegna attraversa uno stato di drammatica crisi occupazionale, segnata in modo particolare dall'incedere di un vero e proprio processo di desertificazione industriale che, lungi dal trovare soluzione nel moltiplicarsi degli incontri istituzionali, tende ad aggravarsi, producendo l'espulsione progressiva dal processo produttivo di decine di migliaia di lavoratori e il progressivo impoverimento delle popolazioni dei territori interessati; si valutano in circa 600 le situazioni di crisi aziendale, in gran parte destinate a dismissione, per decisione unilaterale, degli impianti e delle produzioni da parte delle rispettive proprietà;
- dal nord al sud dell'Isola, passando per la Sardegna centrale, è l'intero sistema industriale sardo a risultare colpito dal convergente impatto negativo determinato dalla finanziarizzazione della economia, dalla internazionalizzazione dei mercati, dalla loro fortissima interrelazione, dalla conseguente, e sempre più marcata, tendenza alla delocalizzazione delle produzioni;
- la normativa europea sulla libera concorrenza rischia di impedire, anche nei territori in condizioni di oggettivo svantaggio, ogni intervento, anche virtuoso di salvaguardia di produzioni capaci di reggere nel mercato, e di determinare distorsioni della leale competitività tra regioni diverse di stati membri dell'Unione europea;
- persiste perciò una inaccettabile ingiustizia: da una parte l'assenza di una valida alternativa occupazionale all'impiego nel settore industriale, dall'altra il rischio della definitiva cancellazione di importanti produzioni industriali capaci di registrare attivi anche se non profitti a livelli straordinari, dall'altra ancora l'impossibilità da parte del settore pubblico di intervenire su materie di propria pertinenza senza incorrere nel rischio di una violazione della normativa europea;
- a questo triplice intreccio di problematiche va aggiunta l'assenza pressoché totale di una rete di copertura che sia realmente in grado di contenere gli effetti sociali della crisi economica ed occupazionale; né lo Stato italiano né, in via sussidiaria, la Regione, infatti, sono dotati di una normativa adeguata, come invece accade in molti dei paesi dell'Europa continentale, volta a salvaguardare il diritto a un reddito e a un'esistenza dignitosa;
- l'alternativa, al momento progressivo dell'esaurirsi degli ammortizzatori sociali, resta quella dell'emigrazione o del rifugio nell'economia sommersa; così sta tornando ad essere per migliaia di persone, giovani lavoratori nonché persone che sempre più di frequente si trovano senza un lavoro in una fascia di età che va dai 45 ai 55 anni; attualmente, come evidenziato dai sindacati confederali della Sardegna, sono oltre 600 le imprese che hanno formalmente dichiarato lo stato di crisi, 11 mila lavoratori utilizzano gli ammortizzatori sociali in deroga, la disoccupazione reale si attesta sulle 150 mila unità e circa 350 mila persone vivono al di sotto della soglia di povertà; in particolare, il caso di alcuni territori dell'Isola è, da questo punto di vista, emblematico: le note vicende del Sulcis, ed in particolare quelle che riguardano la Rockwool, dove sono circa in 60 a rischiare la definitiva perdita dell'occupazione e del lavoro;CONSIDERATO che:
- i predetti lavoratori sono sotto armonizzatore sociale da circa tre anni e ormai ridotti alla sopravvivenza con un sussidio poco più alto di cinquecento euro mensili;
- si tratta di lavoratori che avrebbero maturato i requisiti professionali per l'inserimento nelle attività di bonifica assegnate ad IGEA, essendo in parte significativa provenienti dal sistema ex EMSA;
- a tal fine sono stati impegnati in specifiche attività formative in fase di conclusione;
- si tratta di situazioni di particolare drammaticità perché inserite in un contesto sociale ed economico particolarmente compromesso come quello della Provincia di Carbonia Iglesias indicata tra le più povere d'Italia;CONSIDERATE le attività di bonifica di cui vi è certamente grande necessità in parti diverse del territorio regionale, e in quello della predetta provincia in modo particolare,
impegna la Giunta regionale
ad adottare, anche tramite corpi normativi legislativi da proporre alla approvazione del Consiglio regionale in sede di manovra finanziaria 2012, ogni necessario provvedimento per la ricollocazione occupazionale dei lavoratori ex Rockwool;
impegna inoltre l'Assessore regionale dell'industria
ad attivare le necessarie interlocuzioni per la risoluzione definitiva della vertenza in argomento con i lavoratori interessati e le loro rappresentanze sindacali territoriali e di categoria.
Cagliari, 20 dicembre 2011