CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 141
MOZIONE BRUNO - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CORDA - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - CUGUSI - ZUNCHEDDU sulla nota del 28 luglio 2011 della Presidenza del Consiglio dei ministri riguardante i rilievi in ordine all'articolo 3, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento).
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la situazione economico-finanziaria della Sardegna è gravissima e il Governo, piuttosto che intervenire in funzione di riequilibrio e per rilanciare l'economia in crisi, interviene sistematicamente a ridurne gli spazi di sovranità, ritardando e pregiudicando la piena applicazione delle norme vigenti in materia di entrate e compartecipazioni statali;
- ancora una volta, il Governo impugna una legge della Regione, il collegato alla finanziaria, con l'intento ormai esplicito di non rendere attuabile l'articolo 8 riformato dello Statuto speciale, approvato nel corso della precedente legislatura;
- il Presidente della Regione, dopo la vigile protesta delle opposizioni in Consiglio regionale aveva assunto, più volte e pubblicamente, l'impegno di sollevare per la mancata applicazione delle norme sulle entrate, il conflitto di attribuzione citando lo Stato davanti alla Corte costituzionale;
- ritardando ogni iniziativa coerente con l'impegno assunto, il Presidente ha, di fatto, consentito al Governo di porre in essere ogni atto funzionale a pregiudicare l'attuazione tempestiva del nuovo regime di entrate;
- è intollerabile che la Sardegna sia privata di circa 4 miliardi netti di euro di nuove entrate maturate e di altre che matureranno nei prossimi anni, riducendo progressivamente fino allo zero le risorse manovrabili del bilancio regionale per investimenti, lavoro, impresa,impegna il Presidente della Regione
1) a sollevare immediatamente il conflitto di attribuzioni per il mancato adempimento da parte dello Stato di obbligazioni su di esso gravanti sulla base dell'articolo 8 dello Statuto;
2) a pretendere l'immediata applicabilità dell'articolo 8 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna in quanto efficace e operativo senza che sia necessaria la previa emanazione di norme di attuazione;
3) a ribadire la richiesta al Governo di un tetto di spesa nel patto di stabilità che tenga conto dei nuovi oneri e delle nuove funzioni gravanti sulla Regione a seguito dell'entrata in regime delle norme di cui all'articolo 1, commi 837, 838 e 840, della legge n. 296 del 2006, nonché delle nuove entrate previste dall'articolo 8 dello Statuto;
4) ad attivare l'immediata applicazione delle leggi della Regione qualora la Corte costituzionale non abbia provveduto con specifica sospensiva;
5) a rappresentare la "Vertenza Sardegna", attraverso la più ampia mobilitazione in grado di tutelare i diritti dei sardi calpestati dalla mancata attuazione dell'articolo 8 dello Statuto in materia di compartecipazione alle entrate, dalla mancata revisione dei vincoli del patto di stabilità, dallo scippo dei fondi FAS e dalla manovra Tremonti che vanifica la specialità della Sardegna,denuncia e condanna
la sistematica ostilità del governo al riconoscimento dei diritti derivanti ai sardi dallo Statuto di autonomia e la continua inadempienza del presidente della Regione nella difesa dello Statuto e degli interessi della Sardegna, anche non ottemperando agli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale;
impegna il Presidente del Consiglio
ad attivarsi per un immediato e urgente incontro con il Presidente della Repubblica da parte di una delegazione rappresentativa dell'intero Consiglio regionale.
Cagliari, 29 luglio 2011