CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 133
MOZIONE BRUNO - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CORDA - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - CUGUSI - ZUNCHEDDU sulla necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale nel rispetto dell'autonomia e della specialità della Regione e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- da quasi due anni la Regione è sottoposta a continue, reiterate e mortificanti azioni da parte del Governo nazionale, che non solo ne limitano la sua prerogativa di autonomia e di specialità, ma tendono a non rispettare gli accordi recepiti con leggi statali e sanciti con la riscrittura dell'articolo 8 dello Statuto;
- inoltre, si è dato corso al taglio progressivo dei fondi FAS regionali e di quelli nazionali di spettanza alla Sardegna, attraverso i quali la nostra Regione aveva programmato il finanziamento di importanti e urgenti infrastrutture;
RISCONTRATO che anche la recentissima manovra finanziaria, attraverso la quale l'Italia intende adempiere agli impegni europei per il rientro del debito pubblico, all'articolo 21, prevede che il contributo a carico delle regioni a statuto speciale per il risanamento della finanza pubblica sarà di 1 miliardo di euro per il 2013 e di 2 miliardi di euro nel 2014 e che i trasferimenti agli enti locali nello stesso periodo verranno ulteriormente ridotti con incidenza negativa sul patto di stabilità per la Sardegna, oltre ai più generali provvedimenti su previdenza e fiscalità che colpiranno imprese e cittadini sardi;
CONSIDERATO che:
- il patto di stabilità non tiene conto del mutamento intervenuto nelle nostre entrate e di fatto quindi impedisce di mettere a frutto i trasferimenti e che ad oggi non solo non sono stati allentati i vincoli, ma addirittura è stata appesantita, con l'ultima manovra approvata dal Consiglio dei ministri, la nostra capacità di spesa;
- fino ad oggi il Presidente della Regione non ha mai voluto aprire un conflitto di attribuzioni nei confronti dello Stato e questo immobilismo ha solo comportato svantaggi e danni per la nostra Regione, evidenziati e aggravati anche in materia di continuità territoriale: la recente vicenda della privatizzazione della Tirrenia esprime in maniera evidente la subordinazione acritica del Governo regionale alle iniziative di quello nazionale e la ripetuta vessazione del popolo sardo rispetto ai propri diritti di libera circolazione e di piena cittadinanza nazionale ed europea;
ATTESO che le nefaste previsioni che seguono l'approvazione della recente manovra economica statale contrastano con la posizione cauta e inerte che esprime il Governo regionale al quale pare sfuggire la reale entità dei tracollo economico e sociale al quale è sottoposta la Sardegna e che è stata evidenziata di recente dalle forze sociali in una importante manifestazione pubblica;
RICHIAMATO l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 7 aprile 2011,impegna il Presidente della Regione
1) a riferire urgentemente in Aula;
2) ad attivare con immediatezza il conflitto di attribuzioni con lo Stato;
3) ad impegnare fin d'ora la Giunta regionale, qualora il provvedimento "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" dovesse diventare legge, a deliberare ai sensi del comma 2, articolo 51, dello Statuto che dispone: "La Giunta regionale quando constati che l'applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa per l'Isola, può chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale constatata la necessità e l'urgenza, può provvedervi, ove occorra a norma dell'art. 77 della Costituzione";ribadisce
la censura politica e morale nei confronti del Ministro delle finanze della Repubblica Italiana, già espressa con l'ordine del giorno del Consiglio regionale approvato il 7 aprile 2011, in quanto persiste ad adottare provvedimenti che sono lesivi dell'autonomia e della specialità della Regione Sardegna.
Cagliari, 7 luglio 2011