CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 130
MOZIONE BRUNO - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CORDA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sull'installazione di stazioni radar di penetrazione per finalità militari nel territorio regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la popolazione della Sardegna si sta mobilitando contro l'ulteriore militarizzazione del territorio sardo;
- il Ministero della difesa ha siglato un accordo con lo Stato di Israele per l'acquisto di tecnologie militari per l'installazione nel territorio italiano di potenti radar di penetrazione e sorveglianza per contrastare gli sbarchi di migranti;
- ad oggi in Sardegna sono previste installazioni radar nelle seguenti località:
a) Capo Sperone - Su Semafuru, nell'area della ex stazione radio militare di Sant'Antioco;
b) Santa Vittoria a Tresnuraghes;
c) Argentiera in territorio Sassarese;
d) Capo Pecora a Fluminimaggiore;
- tali interventi prevedono l'installazione di piattaforme alte fino a 30 metri, con un potente radar di profondità per la sorveglianza costiera e per contrastare gli sbarchi degli immigrati;
- per la sorveglianza costiera sarà integrato un sistema di comando, controllo, comunicazioni, computer ed informazioni (C4I) della Guardia di finanza, realizzato grazie alle risorse del fondo europeo per le frontiere esterne, programma quadro 2007/2008 sui flussi migratori, che ha consentito al Comando generale della forza armata di acquistare cinque sofisticati EL/M-2226 ACSR (Advanced coastal surveillance radar) realizzati da Elta Systems, società controllata dalla Israel aerospace industries Ltd. (IAI);CONSIDERATO che:
- l'impatto degli impianti radar ricade in aree di elevato valore ambientale e naturalistico e causerà una modifica morfologica ambientale ed un danno alla salute per la cittadinanza residente per l'elevato inquinamento dei campi elettromagnetici;
- i radar funzionano in qualunque condizione atmosferica ed emettono onde molto corte in X-band e, secondo vari esperti, fra cui la stessa Elta Systems, che li produce, possono essere dannosi per i pesci, per la flora marina e le persone;
- nel siti interessati sono presenti numerose specie faunistiche protette di cui all'allegato 1 della legge regionale n. 23 del 1998 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna) per le quali "durante il periodo di nidificazione dell'avifauna è vietata qualsiasi forma di disturbo della medesima";
- il 62 per cento del demanio in Sardegna è nelle mani delle servitù militari e l'installazione dei radar non avrà nessuna ricaduta occupazionale in quanto essi saranno gestiti dalla Guardia di finanza con un aumento della militarizzazione dell'Isola a danno del flussi turistici;RIBADITO che il turismo riveste una notevole importanza per l'economia della Sardegna e la valorizzazione dei siti di interesse comunitario rappresenta una fonte di valore aggiunto per l'economia regionale,
impegna la Giunta regionale
1) perché vengano riesaminati i pareri, le autorizzazioni amministrative o le concessioni rilasciate a favore dell'installazione dei radar, dei relativi tralicci, delle strutture di pertinenza e delle cabine destinate a contenere gli apparati di trasmissione;
2) ad assumere formalmente una posizione contro il Governo nazionale che, per motivi di sicurezza nazionale, intende aumentare la presenza militare in Sardegna, in località di notevole pregio naturalistico ed in assenza delle dovute garanzie sui pericoli dell'inquinamento elettromagnetico per la popolazione, la fauna selvatica e marina e per le intere zone circostanti i siti prescelti;
3) affinché vengano immediatamente riconvocate le conferenze di servizio per il riesame più approfondito degli interventi e vengano coinvolte le rappresentanze delle associazioni rappresentative di interessi diffusi e dei cittadini interessati.Cagliari, 23 maggio 2011