CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 128

MOZIONE SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI sulla necessità di fronteggiare la situazione di emergenza determinata dall'attività di riscossione della Equitalia Sardegna Spa.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTE le dichiarazioni del Ministro dell'economia e delle finanze, nel corso della recente audizione alla Commissione finanze alla Camera, sulla necessità di interrompere "un'oppressione fiscale" eccessiva sulle imprese che genera tra l'altro "costi come tempo perso, stress, e occasioni di corruzione";

PRESO ATTO:
- con soddisfazione, che perfino il Ministro dell'economia e delle finanze si è finalmente reso conto della farraginosità e "crudeltà" del sistema fiscale italiano che continua ad accanirsi con i deboli, lasciando integra ed indisturbata la vasta area dei grandi evasori;
- inoltre, del sostanziale fallimento registrato nella lotta all'evasione fiscale da Equitalia Spa, società creata e voluta con forza proprio dal Ministro Tremonti e trasformatasi invece nel tempo in ente di esazione famelica che colpisce soprattutto le famiglie e le piccole e piccolissime imprese;

PREMESSO che:
- l'economia sarda è al collasso;
- le aziende sarde indebitate con il fisco ammontavano, al 31 dicembre 2010, a 64.104 su un attivo di 160.000 imprese presenti sul territorio, ossia il 40 per cento delle stesse era gravata da debiti verso l'erario, ed il dato risulta purtroppo in costante aumento;
- alla stessa data l'esposizione debitoria delle imprese sarde, tradotta numericamente, ammontava ad un totale di 3 miliardi e 516 milioni di euro;
- 2.351 aziende sarde non sono riuscite a fronteggiare la forte ed incontrollata pressione fiscale e hanno dovuto dichiarare fallimento;
- le previsioni per il 2011 sono tutt'altro che confortanti; invero, i dati numerici annunciano che nel gennaio del 2011 "la spada Equitalia" incomberà su 70.430 imprese sarde per riscuotere un importo di 4,27 miliardi di euro, ossia, circa, il 22 per cento in più rispetto all'anno precedente;
- molti imprenditori sardi, in particolare piccole e medie imprese artigiane ed aziende agricole a conduzione familiare, raggiunti dalle cartelle di riscossione emesse dalla Equitalia Sardegna non sono in grado, a causa della gravissima crisi in atto, di far fronte a questa incontrollata pressione fiscale;
- nel nostro territorio, la primaria causa di fallimento è costituita proprio dalla impossibilità di fronteggiare il debito fiscale;

CONSIDERATO che:
- il sistema di riscossione delle imposte, così come articolato, attribuisce all'ente incaricato un potere incontrollato e potenzialmente lesivo;
- il ritardo nei pagamenti genera costi in capo al contribuente, già pesantemente gravato dal carico fiscale, che determinano un aumento del debito nella misura anche del 30/40 per cento rispetto al debito iniziale; sul capitale iniziale vengono calcolati, dalla società di riscossione, interessi in misura differente da quella legale, con la pesante aggiunta di non meglio specificati "oneri accessori" e costi di riscossione;
- nonostante l'Equitalia sia una Spa a partecipazione pubblica, o meglio il suo capitale sociale sia controllato interamente da soggetti di diritto pubblico, parrebbe che, con le metodologie di riscossione attuate, essa ponga in essere un'attività speculativa e lucrativa alla pari o addirittura superiore ai soggetti di diritto privato;
- per come l'intervento Equitalia è attualmente normato, quest'ultima, nell'esercizio del suo potere, ha la possibilità, in assenza di contraddittorio con il contribuente e senza preavviso alcuno, di iscrivere ipoteca sui beni dei malcapitati, di bloccare i conti correnti bancari e di porre i fermi amministrativi sui mezzi di proprietà dei cittadini morosi;
- per esempio, nella sola città di Sassari sono previsti pignoramenti per 12.500 immobili e fermi amministrativi per 20.000 veicoli;

RILEVATO che:
- Equitalia Spa, società costituita per combattere l'evasione fiscale, esplica invece la propria attività quasi esclusivamente nella vessatoria persecuzione degli errori compiuti proprio dai cittadini che le tasse le pagano;
- il comportamento di Equitalia appare essere iniquo ed ingiusto, nonché violativo delle norme costituzionali in materia di eguaglianza;
- invero, sulle somme dovute dal contribuente all'erario vengono calcolati, in caso di ritardo nei pagamenti, costi aggiuntivi estremamente onerosi, mentre altrettanto non viene fatto allorquando a vantare il credito sia il cittadino nei confronti dello Stato;

EVIDENZIATO che:
- gli imprenditori bersagliati da Equitalia, bollati come cattivi pagatori, perdono persino il diritto di accesso al credito bancario, trovandosi nella prevedibile impossibilità di costituire la liquidità per fronteggiare gli esborsi pretesi dalla società stessa, con la conseguenza spesso inevitabile della dichiarazione di fallimento per tantissime attività;
- nella giornata del 14 aprile 2011, un esercito di imprenditori bersagliati da Equitalia, provenienti da tutta la Sardegna, si è radunato a Cagliari al fine di portare a conoscenza delle forze politiche ed istituzionali, nonché della stessa società di riscossione, il livello di esasperazione che caratterizza la loro situazione, in troppi casi disperata e senza vie d'uscita;
- lo stesso amministratore delegato di Equitalia, come emerge dalle dichiarazioni riportate da diversi organi di informazione nelle giornate successive alla manifestazione, ha dichiarato che solo le forze politiche possono intervenire al fine di arginare il fenomeno;

RITENUTO che un mancato e tempestivo intervento da parte degli organi di governo statali e regionali, soprattutto a favore delle piccole e medie imprese, delle aziende agricole e delle famiglie monoreddito, potrebbe tradursi in un tracollo economico e sociale dell'intera Isola, determinando inevitabili tensioni sociali e forme di protesta, con elevata difficoltà di recupero,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad intervenire tempestivamente presso il Governo italiano, senza ritardo alcuno, al fine di chiedere ed ottenere, a favore delle piccole e medie imprese sarde, nonché a favore di commercianti, pastori ed agricoltori con esposizione debitoria nei confronti del fisco, una moratoria di un anno;
2) a sollecitare l'emissione di un provvedimento legislativo che riveda le modalità di calcolo delle sanzioni da parte di Equitalia Spa, stabilendo obbligatoriamente gli interessi al tasso legale ed eliminando tutte le voci relative a costi e oneri aggiuntivi, nonché aumentando il periodo massimo di estinzione del debito attualmente attestato a 72 mensilità;
3) ad intervenire presso il Governo italiano affinché, data l'emergenza che sta vivendo il territorio sardo, vengano revocati tutti i provvedimenti di fermo amministrativo disposti su mezzi necessari per lo svolgimento di attività lavorativa o provvedimenti disposti su veicoli che rappresentino l'unico mezzo di trasporto della famiglia;
4) a valutare, dati i risultati negativi maturati da Equitalia Sardegna Spa, controllata da Equitalia Spa, l'opportunità di attivare l'autonoma capacità di imposizione e di riscossione delle imposte, prevista dall'articolo 9 del vigente Statuto, con la creazione di un apposito ente di riscossione sardo.

Cagliari, 20 aprile 2011