CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 110

MOZIONE DIANA Giampaolo - BRUNO - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CARIA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sui ritardi della firma dell'accordo sulla cessione degli impianti industriali della chimica in Sardegna tra Syndial-ENI e GITA per il mantenimento dei livelli occupazionali e di quelli produttivi dell'intero ciclo del cloro e dei suoi derivati, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- il 21 dicembre 2010 è stato firmato a Roma, presso il Ministero dello sviluppo economico, un pre-accordo tra la Syndial (società del gruppo ENI) e il fondo GITA nel cui memorandum d'intesa l'ENI si è impegnato a cedere agli aspiranti acquirenti svizzeri alcuni asset strategici per il completamento del ciclo del cloro;
- gli svizzeri hanno manifestato interesse all'idea di appropriarsi dell'intero ciclo del cloro e per questo hanno chiesto di entrare in possesso degli asset fondamentali (pena l'uscita dalla trattativa), ossia delle saline di Cirò Marina e Contivecchi (Assemini), oltre al clorosoda di Marghera e al dicloroetano ed etilene (via Assemini);

RICORDATO che:
- con gli arabi del Qatar, che avevano presentato la manifestazione d'interesse al primo bando internazionale per la vendita o l'affitto degli impianti Vinyls, il 5 maggio 2010 l'ENI aveva firmato un pre-accordo nella sede del Ministero (all'epoca vacante, a seguire la vertenza era il sottosegretario Stefano Saglia) e, soltanto due settimane dopo, Ramco vi aveva rinunciato poiché le richieste economiche erano state giudicate esorbitanti, nonché vi era stata l'esclusione, dall'elenco di beni cedibili, delle saline di Assemini e del parco serbatoi "Utta";
- l'ordine del giorno sulla crisi occupazionale e industriale della Sardegna, approvato dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 19 gennaio 2010, aveva impegnato la Giunta regionale ad adottare gli idonei strumenti e a promuovere i necessari interventi volti a prendere coscienza delle problematiche riferite alle vertenze industriali;

CONSIDERATO che:
- la perimetrazione degli asset discussa durante il pre-accordo del 21 dicembre 2010 ha portato al raggiungimento dell'intesa tra le parti sul valore dei beni oggetto di trasferimento; tra ENI e GITA, quindi, il nodo dei prezzi sarebbe già stato definito, come anche la conferma sulla costituzione, da parte degli svizzeri, di una newco con capitale da 100 milioni di euro per rilevare la Vinyls;
- tra le richieste che Syndial-ENI ha presentato a GITA nel memorandum d'intesa c'è la garanzia del mantenimento per almeno quattro anni dei livelli produttivi e occupazionali negli impianti di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna (circa 500 dipendenti complessivamente);
- in questo contesto di crisi economica internazionale qualunque impresa, sia italiana che internazionale, seppure ben intenzionata, ma senza adeguate risorse finanziarie e senza una consolidata esperienza nel settore industriale e nel mercato chimico, non può reggere la competizione internazionale e non può garantire la realizzazione di un progetto industriale credibile e solido;

EVIDENZIATO che:
- al momento del pre-accordo non si avevano tuttavia certezze su quali asset dovevano essere effettivamente ceduti, si è parlato in maniera generica di strutture localizzate in Sardegna, a Porto Marghera e in Calabria, dunque rimaneva in bilico la questione delle saline e del dicloroetano prodotto alla Syndial di Assemini;
- sempre durante la riunione del 21 dicembre 2010, pur non essendo stati illustrati i contenuti del piano industriale, erano state date dal Ministro dello sviluppo economico (Romani) alcune rassicurazioni sui tempi di riavvio degli impianti, nonché sulla stesura di un accordo preliminare tra l'ENI e il fondo svizzero GITA, indicando quale scadenza definitiva entro la quale dovrebbero essere attuati tutti gli impegni dichiarati, quella di marzo 2011;
- le produzioni della raffineria Saras, della Polimeri Europa di Sarroch e di Porto Torres, della Sasol di Sarroch, della Polimeri di Ottana, delle Saline Contivecchi e della Syndial di Assemini, della Vinyls di Portotorres, sono integrate o integrabili tra loro e quasi tutte coinvolgono, sotto il profilo della gestione industriale, l'ENI (ad esempio il sito di Porto Torres produce etilene per quello di Assemini, il quale a sua volta produce dicloroetano e soda per Porto Torres; a Sarroch si produce paraxilolo per il sito di Ottana, mentre la Saras, attraverso una rete di oleodotti, invia e riceve diversi prodotti dagli stabilimenti - Polimeri Europa e Sasol - del polo chimico di Sarroch);
- in Sardegna è importante rilevare la presenza di un valore aggiunto, cioè l'integrazione produttiva che esiste tra gli stabilimenti di Porto Torres e di Assemini il cui legame è strettissimo poiché la produzione del cracking di Porto Torres è fortemente legata alla filiera del cloro di Assemini;

PRESO ATTO che:
- soltanto dopo che gli impianti saranno nuovamente riavviati, nel caso in cui i contenuti del piano industriale e la struttura della nuova società rispondano ai criteri di affidabilità e solidità economica e industriale, la linea del clorosoda di Assemini potrà essere trasferita al nuovo gruppo;
- senza investimenti sul cracking e sulla filiera del pvc a Porto Torres, e per il cloro ad Assemini, la chimica sarda sarà condannata a un inesorabile declino, sino alla chiusura definitiva degli impianti;
- in una prospettiva futura che voglia avere carattere di continuità e solidità, è opportuno investire sullo sviluppo di forme di partenariato tra l'ENI ed altre società affidabili, che potrebbero essere sostenute politicamente dalla Regione, soprattutto in considerazione dell'importanza economica e strategica che l'industria chimica rappresenta per il tessuto industriale sardo;
- nel corso del 2010, tutta la produzione di cloro e dicloroetano prodotta ad Assemini è stata venduta nei mercati internazionali e pertanto, nel caso di un riavvio degli impianti Vinyls (e quindi di un maggiore fabbisogno nel mercato di cloro e dicloroetano), l'impianto di Assemini è in grado di garantire le quantità produttive da destinare non solo allo stabilimento di Porto Torres, ma anche a quelli di Porto Marghera e Ravenna;
- la stipula del contratto preliminare tra i rappresentanti della GITA, di ENI-Syndial e i due commissari straordinari di Vinyls, che sarebbe dovuta avvenire entro il 31 gennaio 2011, è slittata per motivi tecnici sopra richiamati;
- la protesta dei lavoratori sta sfociando in atti di lotta che possono pregiudicare la sicurezza degli stessi lavoratori,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a verificare la qualità e la solidità del piano industriale proposto dagli acquirenti degli impianti, al fine di tutelare i diritti di tutti i lavoratori interessati dalla cessione produttiva dei siti industriali;
2) ad attivarsi per scongiurare che un solo segmento della filiera chimica sarda venga dismesso, perché determinerebbe l'inevitabile smantellamento dell'intero comparto chimico isolano;
3) ad intervenire con urgenza presso il Governo, l'ENI ed i commissari della Vinyls per sollecitare la firma dell'accordo preliminare con GITA e accertarsi dell'immediato riavvio del ciclo del cloro e dei suoi derivati, di vitale importanza per l'intero sistema produttivo isolano;
4) a riferire con urgenza in Consiglio regionale i motivi dei rinvii dell'accordo preliminare con i soggetti interessati citati in premessa ed i contenuti del piano industriale proposto al Governo da GITA e le intenzioni di ENI sul futuro della chimica ed i piani di investimento per la Sardegna.

Cagliari, 17 febbraio 2011