CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 102

MOZIONE MULA - SOLINAS Christian - SANNA Giacomo - VARGIU - COSSA - MANINCHEDDA - FOIS - DESSÌ - MELONI Francesco - PLANETTA - DEDONI sulla prevenzione del rischio idrogeologico e sulla manutenzione del territorio.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la Sardegna è una Regione nella quale l'esposizione al rischio di calamità naturali è particolarmente elevata;
- secondo i dati contenuti nel Piano di assetto idrogeologico (PAI), nell'Isola vi sono 130 comuni sul cui territorio possono avvenire alluvioni ed inondazioni; si pensi a Capoterra, tragicamente coinvolta nell'alluvione del 2008, a Villagrande Strisaili che ha vissuto la stessa tragedia nell'anno 2004, a Orosei, Muravera, Bosa, Oristano ed Assemini;
- negli ultimi mesi le piogge torrenziali cadute in Sardegna hanno provocato ingenti danni materiali ed ambientali;
- nel tempo le amministrazioni coinvolte da tali fenomeni hanno provveduto a richiedere alla Regione e al Governo lo stato di calamità naturale, principalmente per dare ristoro ai danneggiati, mediante lo stanziamento di ingenti risorse finanziarie finalizzate al ripristino delle condizioni di abitabilità degli immobili, sia sotto il profilo strutturale che degli arredi;

CONSIDERATO che:
- i fenomeni idrogeologici e, in particolare, le alluvioni ed inondazioni sono fenomeni che si innescano sulla base di circostanze meteorologiche sostanzialmente incontrollabili, ma che trovano nella inadeguata gestione e nella scarsa manutenzione di alcuni elementi territoriali fattori intervenienti di particolare rilievo;
- nel caso delle alluvioni si può ritenere che percorsi di prevenzione adeguati possano limitare o addirittura impedire lo svilupparsi di fenomenologie idrogeologiche pericolose o devastanti;
- avviare un'efficace politica di previsione e prevenzione del rischio idrogeologico rappresenta una possibile strada per scongiurare il rischio di doversi trovare a gestire un'emergenza permanente;
- la più urgente ed importante opera infrastrutturale è costituita dalla messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio, opera i cui costi sono nettamente inferiori a quelli sinora sostenuti per il continuo ricorso alla spesa emergenziale per la ricostruzione ed il risanamento in occasione di eventi calamitosi;

CONSIDERATO, inoltre, che:
- le ingenti risorse utilizzate in occasione di eventi calamitosi sono state in buona parte sottratte alla prevenzione dal momento che è invalsa la prassi di intervenire solo successivamente al verificarsi di gravi fatti calamitosi per tamponare le conseguenze della fragilità territoriale una volta che esse si sono prodotte;
- le risorse messe a disposizione dalla Regione ed i conseguenti interventi non hanno portato miglioramenti in termini di sicurezza nell'eventualità di successivi eventi calamitosi;
- appare opportuno e ragionevole investire le già limitate risorse pubbliche verso interventi che garantiscono la realizzazione di un programma regionale di prevenzione, controllo e difesa del suolo, in grado di migliorare la qualità del territorio e dell'ambiente,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente

affinché:
1) assumano come prioritaria politica regionale l'attuazione di un programma per la sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, mediante l'individuazione di risorse certe e costanti e l'effettuazione di verifiche puntuali sulla realizzazione di tale programma;
2) provvedano all'attuazione di tutte le misure di carattere normativo e finanziario necessarie per assicurare l'efficienza e l'efficacia degli strumenti di pianificazione e gestione del territorio con particolare riferimento ai profili riguardanti l'uso ed il consumo del suolo;
3) assicurino l'efficacia dei controlli sui materiali utilizzati per le costruzioni al fine di prevenire l'elusione delle regole tecniche sulla stabilità degli edifici, con particolare riferimento alle edificazioni in aree a rischio idrogeologico;
4) prevedano piani e programmi urgenti per la sicurezza del patrimonio edilizio;
5) favoriscano misure di riqualificazione fluviale, di rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e di rispetto dei vincoli di utilizzo dei suoli.

Cagliari, 22 dicembre 2010