CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 92
MOZIONE DIANA Giampaolo - BRUNO - AGUS - BARRACCIU - COCCO Pietro - ESPA - LOTTO - MELONI Marco - SANNA Gian Valerio - SOLINAS Antonio - SORU sulle ricadute sociali in merito all'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- in data 24 giugno 2010 la Conferenza delle regioni e delle province autonome, nell'ambito di uno specifico ordine del giorno, ha denunciato gli effetti della manovra economica che prospettava l'impossibilità di gestire le competenze trasferite con i provvedimenti attuativi della legge n. 59 del 1997 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa) con drammatiche ricadute sui settori di rilevante importanza per i cittadini e le imprese, come quello del trasporto pubblico locale, al fine di restituire le relative deleghe;
- la manovra finanziaria statale 2011-2013, approvata dal Parlamento, prevede ingenti riduzioni di risorse finanziarie al settore del trasporto pubblico locale;
- a fronte dei tagli previsti, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, Liliana Lorettu, con appositi atti deliberativi approvati in data 3 agosto 2010, ha provveduto alla ridefinizione del sistema tariffario relativo al trasporto regionale urbano ed extraurbano su gomma con rincari che vanno dal 20 ad oltre l'80 per cento dei costi di singoli biglietti ed abbonamenti e che tradotti in euro, indipendentemente dalla tariffa iniziale valutata ai fini del calcolo, risultano essere aumenti inaccettabili;
- in data 15 dicembre 2009, con interrogazione n. 194 all'Assessore regionale dei trasporti, era stata ravvisata la necessità di rivedere quello che era l'attuale sistema tariffario al fine di eliminare le anomalie di tariffe allora esistenti tra biglietti giornalieri ed abbonamenti, nonché sanare la discriminazione nella variazione dei costi che dal 1° gennaio 2006 hanno colpito i comuni e che oggi, nella ridefinizione del sistema, sono doppiamente colpiti dalla beffa degli aumenti non certo giustificati dal miglioramento e potenziamento dell'efficienza e della qualità del servizio offerto reclamato dagli utenti pendolari;ATTESO che nella determinazione del livello dei servizi minimi la Regione deve soddisfare le esigenze essenziali di mobilità dei cittadini in conformità al regolamento n. 1191/69/CEE, modificato dal regolamento n. 1893/91/CEE, ed in osservanza, tra i criteri previsti dal comma 2 dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 422 del 1997, della scelta tra più soluzioni atte a garantire, in condizioni analoghe, sufficienti servizi di trasporto, individuando quella che comporta minori costi per la collettività, anche mediante modalità differenziate di trasporto o integrazione dei servizi e intermodalità, scelta che dovrà, in particolare, considerare nella determinazione dei costi del trasporto su gomma l'incidenza degli elementi esterni, quali la congestione del traffico e l'inquinamento;
EVIDENZIATO che è universalmente riconosciuto che un moderno e diffuso sistema di trasporto pubblico locale, sia su ferro che su gomma, rappresenta il presupposto per un equilibrato sviluppo territoriale, rispettoso della qualità di vita dei cittadini, della tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico, urbanistico e architettonico tipico del nostro Paese, della qualità dell'aria, nonché imprescindibile fattore per la riduzione dei costi sociali connessi alla mobilità privata;
RITENUTO che l'offerta turistica in Sardegna è in continuo aumento, e molti sono i turisti che usufruiscono dei mezzi pubblici per recarsi sia nelle varie località di villeggiatura, sia nei comuni limitrofi e nelle stesse province, e che necessitano un potenziamento dei servizi di trasporto, un miglioramento nell'efficienza e nella manutenzione dei mezzi;
PRESO atto che dal comunicato del 17 settembre 2010 si è appresa la notizia di una rivalutazione dei piani tariffari riportati dalle delibere approvate il 3 agosto 2010 con conseguente modifica relativa a qualche tratta chilometrica ed a qualche agevolazione maggiore per gli studenti che però non colma, anche nelle stesse modifiche fatte, il grande disagio e la beffa che tali iniqui sistemi tariffari introdotti per il servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano, secondo le linee approvate dalla Giunta regionale e su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti Liliana Lorettu, determinano sui pendolari tutti e sulle famiglie, date le inammissibili ripercussioni economiche derivanti dagli effetti della crisi profonda di cui la Sardegna in questo momento risente significativamente;
EVIDENZIATO che il comunicato di cui sopra asserisce che il piano tariffario modificato (seppur non in maniera risolutiva) sarebbe stato disponibile dal 24 settembre 2010, ma in realtà diverse biglietterie non erano e non sono tuttora informate a riguardo, e molte risultano sprovviste di biglietti ed abbonamenti;
ESPRESSO PREOCCUPAZIONE PER IL FATTO che:
- i maggiori fruitori del servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano sono disoccupati, precari, studenti, pensionati e lavoratori, i quali, in seguito ai sostanziosi rincari delle tariffe, tra le più onerose rispetto alle altre regioni italiane, ed a fronte di un peggioramento dei servizi stessi dovuto al mancato potenziamento in termini di intermodalità, di quantità (dipendentemente dall'azienda che offre il servizio, anche di qualità!) dei mezzi e loro frequenza costringendo in moltissimi casi i viaggiatori pendolari ad usufruire di un servizio indegno di un Paese civile, potrebbero scegliere a quel punto di abbandonare il mezzo pubblico preferendo quello privato con ricadute sul traffico dei centri urbani e sull'inquinamento ambientale o per chi non guida, rinunciare alla vita culturale e sociale fuori dal proprio comune per impossibilità di affrontare gli alti costi di un servizio inadeguato;
- pur in fase di recessione e di difficoltà di equilibrio dei saldi di finanza pubblica, rinunciare a sostenere e a investire sul sistema di trasporto pubblico locale comporta quindi un immediato peggioramento della condizione economica e di vita di milioni di cittadini, un inevitabile aggravamento della situazione di sovra-utilizzazione delle infrastrutture viarie urbane e extraurbane, con il corollario di ulteriore sinistrosità e altissimi costi sociali e ambientali,impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a rivedere nuovamente l'attuale sistema tariffario contenendo ulteriormente e significativamente le variazioni dei costi, considerato il valore in euro di aumento relativamente alle percentuali applicate e l'inammissibilità di applicazione dei rincari non giustificati dal miglioramento del servizio offerto, rivendicato dall'utenza, e pertanto dimostrabile su varie tratte urbane ed extraurbane;
2) a rendere note le iniziative di competenza da porre in essere perché la qualità dei servizi (l'azienda Fds gestione ARST non dispone di nuovi mezzi e spesso sono mal funzionanti), la quantità, il potenziamento delle corse nei giorni feriali e festivi assicurino modalità di collegamento tra i singoli comuni e i capoluoghi di provincia corrispondenti al livello minimo all'altezza di un Paese come l'Italia;
3) a verificare quali valutazioni siano risultate dalla riunione della Giunta regionale in merito alle conseguenze che si potranno avere sul traffico dei centri urbani e sull'inquinamento ambientale, derivanti dal maggiore ricorso al mezzo privato a causa dell'attuale inadeguatezza di un piano dei servizi di trasporto pubblico o dall'aumento delle tariffe, nonché le conseguenti ricadute in termini di maggiori costi sanitari, ambientali e realizzazione di opere stradali;
4) ad identificare nell'immediato quale sia la strategia della stessa Amministrazione regionale in materia di trasporto pubblico locale e mobilità sostenibile, stanti il continuo definanziamento del settore, in contrasto con il crescente aumento della domanda dei cittadini, e l'esigenza di riequilibrare il rapporto tra le diverse modalità di trasporto, favorendo quelle che, in linea con il programma dell'Unione europea "20-20-20", più rispondono agli obiettivi di sicurezza, di riduzione dei costi sociali, di risparmio energetico e di riduzione dei gas inquinanti;
5) a rendere note quali azioni intendano intraprendere col Governo, per tutelare i pendolari sardi, sul disinvestimento nelle regioni a favore dei servizi di trasporto pubblico di linea urbana ed extraurbana definito dalla manovra finanziaria che hanno portato all'irresponsabile decisione di un rincaro significativo dei costi di biglietti ed abbonamenti in presenza di una situazione economica complessiva che vede i cittadini già abbastanza gravati da numerosi aumenti nel campo dei servizi fondamentali.Cagliari, 7 ottobre 2010