CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 80
MOZIONE SECHI - ZEDDA Massimo - URAS sull'affermazione del diritto di autodeterminazione dei popoli in funzione del più efficace contrasto all'aggressione e progressivo indebolimento dei valori di libertà, di uguaglianza e solidarietà politica, economica e sociale tra le comunità nazionali, linguistiche e culturali in Sardegna, in Italia e in Europa.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- appare sempre più evidente l'aggressione e il progressivo indebolimento dei valori di libertà, di uguaglianza e solidarietà politica, economica e sociale tra le comunità nazionali, linguistiche e culturali in Sardegna, in Italia e in Europa;
- tale aggressione è finalizzata al consolidamento di teorie e pratiche di egoismo territoriale da parte di aree economicamente più ricche e storicamente più avvantaggiate, direttamente e indirettamente, dall'intervento pubblico dello Stato centralista, sia nelle scelte di sviluppo economico e sociale che nel trasferimento delle risorse finanziarie;
- le dinamiche in atto, funzionali alla divisione tra i popoli, contrastano con i principi di unità nella partecipazione democratica e nel riconoscimento di pari dignità, esplicitamente contenuti nella Costituzione repubblicana e dichiarati come principali elementi costitutivi della Unione europea;
- la Sardegna può rappresentare un utile esempio di governo autonomo, in un contesto europeo e mediterraneo, quale "terra di pace e di amicizia tra i popoli", in contrapposizione netta con teorie e pratiche di egoismo, di emarginazione delle differenze, di rifiuto della relazione e della cultura della solidarietà;
CONSIDERATI la crisi attuale delle forme statuali unitarie, che nel corso del '900 si sono configurate e consolidate, e il conflitto tra la difesa e l'affermazione delle identità e i processi di globalizzazione in atto;
CONSIDERATE necessarie ed urgenti riforme politiche, economiche e sociali coerenti con i valori richiamati, che rappresentino strumento efficace di affermazione dei diritti delle persone e delle comunità, in una prospettiva di pacifica e cooperativa convivenza tra i popoli, a partire dall'area euro-mediterranea;
CONSIDERATO che tali riforme debbano prendere avvio, per quanto riguarda la Sardegna, dalla stipula di un nuovo patto con lo Stato italiano e l'Unione europea;
RITENUTO che le stesse riforme debbano rafforzare i valori di libertà, uguaglianza, solidarietà e pace già conquistati con la Costituzione repubblicana, tramite la definizione di forme più avanzate di autodeterminazione e concorso solidale, anche di orientamento federalista, rispetto a quelle già espresse nella legge costituzionale n. 3 del 1948,impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a promuovere la revisione dello Statuto e la conseguente approvazione da parte del Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 54 della legge costituzionale n. 3 del 1948, in funzione del raggiungimento degli obiettivi di riforma indicati in premessa, con la partecipazione attiva dell'intero sistema istituzionale locale, delle organizzazioni politiche e sociali, del mondo della cultura e della solidarietà, nelle forme di legge più idonee a qualificare detta partecipazione;
2) di sottoporre la proposta di revisione, ai sensi dell'articolo 54 dello Statuto sardo, alla valutazione e alla sottoscrizione dei cittadini sardi in tutti i comuni della Sardegna.
Cagliari, 1° settembre 2010