CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 79

MOZIONE BEN AMARA - SALIS - COCCO Daniele Secondo - MARIANI sull'attuazione del federalismo.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- il contesto degli attuali dibattiti sulle riforme costituzionali, con l'approvazione della legge sul federalismo fiscale, per la nostra Isola assumerebbe un fattore determinante per uno sviluppo economico sociale;
- l'articolo 119 della Costituzione, modificato ed approvato dal Parlamento, presenta elementi preoccupanti, introducendo il principio secondo il quale le regioni e gli enti locali devono reggersi con la finanza propria cancellando il riferimento specifico al Mezzogiorno e alle Isole;
- i principi del federalismo, così come dell'autonomia, non sono validi di per sé, ma vanno calati nelle singole realtà territoriali, in quanto ogni regione presenta delle peculiarità che le mette di fronte al sistema centrale in una posizione differente;

CONSIDERATO che:
- lo statuto ha offerto alla Giunta ed al Consiglio regionale la possibilità di legiferare in diversi settori delle attività produttive, tuttavia in larga parte questi strumenti sono stati ignorati, o non se ne è fatto buon uso, o sono stati utilizzati con la logica di amministratori aziendali;
- nel quadro odierno la situazione è sostanzialmente modificata e la specialità dello Statuto sardo ha perduto l'originaria funzione, in quanto la fase di transizione a livello di riforme istituzionali che stiamo vivendo ha già modificato i rapporti fra Stato e regioni attraverso l'introduzione delle nuove norme sul decentramento, tanto che le stesse regioni a statuto ordinario godono di un'autonomia per certi versi maggiore di quella di cui gode la Sardegna;
- è venuta meno una legislazione che favorisse l'emancipazione delle classi sociali subalterne, sebbene non siano mancate le iniziative perché si potesse creare nell'Isola una struttura che permettesse sviluppo autonomo;

RITENUTO che il sistema di federalismo che si sta delineando a livello centrale non fa che premiare le regioni forti del nord, che pure in passato hanno prodotto ricchezza con l'utilizzo della forza lavoro di migliaia di emigrati del sud e delle isole, e che oggi lamentano il fatto che la copertura fiscale della spesa pubblica cada in maniera rilevante su loro stesse;

RIBADITO che nell'attuale scenario politico la situazione è radicalmente cambiata e la specialità dello Statuto sardo ha perduto l'originaria funzione, in quanto la fase di transizione a livello di riforme istituzionali che stiamo vivendo ha già modificato i rapporti fra Stato e regioni attraverso l'introduzione delle nuove norme sul decentramento, tanto che le stesse regioni a statuto ordinario godono di un'autonomia per certi versi maggiore di quella di cui gode la Sardegna,

impegna la Giunta Regionale

1) a non sottovalutare, in questa fase di rinnovamento, il tipo di federalismo auspicato;
2) a tener presente che le autonomie regionali nascono con lo scopo di realizzare una politica redistributiva tesa a favorire un uguale trattamento dei cittadini in tutte le regioni del paese;
3) a strutturare un federalismo che sia compatibile con i bisogni della Regione e delle regioni del sud; non si può infatti rimanere arroccati sui caratteri della specificità sarda come quello di nazione, popolo, lingua, etnia, che sebbene legittimi non possono essere strumentalizzati indebolendo il contesto delle riforme istituzionali da portare avanti in una visione neomeridionalista;
4) a rivisitare il concetto di identità per calarlo nel contesto dei processi di rinnovamento che sono in corso nella nostra società, l'appartenenza ad una cultura non significa accettarla senza senso critico e accontentarsi di farne parte, ma viverne i tratti peculiari rapportandosi in modo dinamico alla realtà politica e istituzionale ed ai suoi mutamenti.

Cagliari, 30 agosto 2010