CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 78
MOZIONE BRUNO - URAS - SALIS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CARIA - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sulla mancata applicazione del nuovo regime delle entrate regionali, ex articolo 8 dello Statuto speciale riformato, nell'assestamento del bilancio dello Stato 2010, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- l'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ha riformato il titolo terzo dello Statuto speciale per la Sardegna definendo, all'articolo 8, a partire dal 2010, un nuovo regime di regolamentazione della compartecipazione della Regione Sardegna alle entrate erariali dello Stato;
- l'entrata in vigore di tale normativa prevede, per quanto riguarda le entrate erariali spettanti alla Sardegna, che a decorrere dall'esercizio finanziario 2010:
1) occorre fare riferimento a tutte le fattispecie tributarie maturate in ambito regionale, anche se affluite ad uffici finanziari situati fuori dal territorio della Regione (articolo 8, ultimo comma);
2) la compartecipazione all'IVA avviene in quota fissa (anziché in quota variabile) nella misura di nove decimi, rilevata in base ai consumi regionali delle famiglie (articolo 8, lettera m);
3) la compartecipazione regionale viene estesa a tutte le entrate erariali maturate nel territorio della Sardegna;
4) la Regione si accolla il totale delle spese in materia di sanità e quelle connesse al trasporto pubblico locale (Ferrovie Sardegna e Ferrovie meridionali sarde) e alla continuità territoriale aerea;
- tale nuovo regime di entrate deve sostenere le nuove funzioni esercitate dalla Regione per una cifra pari a circa 1 miliardo e 600 milioni di euro, determinando maggiori entrate nette che, tenendo conto del minor gettito fiscale conseguente la crisi finanziaria ed economica che ha colpito la Regione Sardegna, vengono correntemente stimate, dalla Ragioneria generale della Regione, in un miliardo e 200 milioni di euro;
- coerentemente con il nuovo regime di entrate la Regione Sardegna ha inserito, con legge regionale 28 dicembre 2009, n. 6 (Bilancio di previsione per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010/2013), la previsione di entrate tributarie ordinarie pari a euro 7.079.895.500 di cui 1.950.000.000 euro di IVA e 2.080.000.000 euro di IRE;
- la discussione in corso alla Commissione bilancio della Camera sulla legge di assestamento del bilancio dello Stato 2010 ha confermato che vi sono seri rischi per la Sardegna di non poter disporre nel 2010 delle risorse previste dal nuovo regime di compartecipazione della Regione alle entrate erariali dello Stato, regolarmente iscritte nel bilancio 2010 della Regione Sardegna;
- il bilancio dello Stato per il 2010 prevede, attualmente, per la Regione Sardegna soli 4 miliardi e 500 milioni di euro di compartecipazione erariale per competenza e per cassa, circa 2.590 milioni di euro in meno rispetto a quanto inserito dalla Regione nel proprio bilancio di competenza;
- il Vice Ministro Vegas, in data 13 luglio 2010, nel corso di un intervento in Commissione alla Camera dei deputati in occasione dell'esame della legge di assestamento del bilancio dello Stato 2010 contenente disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010, rispondendo ad una domanda dell'On.le Calvisi, ha motivato la mancata iscrizione in bilancio delle nuove entrate con la necessità di apposite norme di attuazione del nuovo articolo 8 dello Statuto della Regione Sardegna;
- tale affermazione non trova conferma nella giurisprudenza costituzionale, nello Statuto della Regione Sardegna, ed è in contrasto anche con la posizione precedentemente assunta dallo stesso Governo che, nel confermare l'immediata applicabilità della richiamata modifica statutaria in materia di entrate della Regione Sardegna, aveva accolto, nella seduta del 17 dicembre 2009 sul disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per il 2010, l'ordine del giorno Cicu n. 9/2937-A/7, volto proprio a chiedere l'immediato trasferimento delle somme spettanti alla Sardegna dal capitolo di bilancio 2797 relativo al fondo occorrente per l'attuazione dell'ordinamento regionale delle regioni a statuto speciale;
- ad ulteriore aggravio della situazione per la Regione Sardegna, lo stesso Vice Ministro Vegas ha affermato, nella stessa seduta di Commissione, che non ci sarà alcun differimento nell'esercizio delle nuove funzioni attribuite alla Regione in materia di sanità e di trasporto pubblico locale;
- risulta del tutto evidente che la mancata immediata allocazione delle risorse relative al nuovo regime delle entrate fiscali, aggravata dagli oneri sopportati per le nuove competenze attribuite alla Sardegna dallo Stato, rischia di avere un effetto drammatico sull'effettiva possibilità per la Sardegna di coprire anche le sole spese di cassa concordate con lo Stato per l'esercizio essenziale delle proprie funzioni; tali spese ammontano, per l'anno 2010, a circa. 6.339 milioni di euro, di cui circa 3.200 milioni di euro relativi alla spesa sanitaria, trasporto pubblico locale e alla continuità territoriale aerea, non soggetti ai vincoli di spesa del patto di stabilità, e 3.139 milioni di euro per tutte le altre spese ricomprese all'interno del patto di stabilità;
- in questa grave situazione la Regione non può esimersi dal reagire con immediatezza e con determinazione contro la posizione assunta dal Governo che lede il principio di leale collaborazione tra istituzioni, interviene impropriamente sulla sfera di attribuzioni ad essa assegnate dal proprio statuto, mette a rischio lo stesso funzionamento della pubblica amministrazione regionale e di servizi essenziali per i cittadini, oltre a compromettere la possibilità di attuare concretamente qualsiasi politica pubblica atta a superare la crisi sociale ed economica che colpisce la società sarda,impegna il Presidente della Regione
1) a promuovere una vasta e determinata mobilitazione sociale ed istituzionale di tutto il popolo sardo nei confronti dello Stato per rivendicare le necessarie risorse finanziarie volte ad attuare il rispettoso adempimento del nuovo regime delle entrate sancito dall'articolo 1, comma 834, della legge n. 296 del 2006;
2) a richiedere formalmente al Ministero e all'autorità statale (Ragioneria generale competente), la regolare assegnazione delle risorse relative alle disposizioni statutarie citate in premessa (articolo 8) e il cronoprogramma dei relativi trasferimenti finanziari;
3) a proporre conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale avverso ogni atto che neghi alla Regione l'immediata disponibilità delle entrate di cui all'articolo 8 dello Statuto d'autonomia (legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3);
4) ad impugnare presso la Corte costituzionale l'assestamento di bilancio 2010 dello Stato e/o ogni altra legge finanziaria che, se approvata, dovesse non prevedere le maggiori compartecipazioni fiscali spettanti alla Regione con l'effetto di disconoscere la legittimità dell'immediata applicazione del nuovo regime di entrate previsto dallo Statuto d'autonomia della Regione Sardegna;
5) a ottenere il rispetto tempestivo del diritto fondamentale dei sardi ad usufruire dei legittimi trasferimenti di risorse previsti dall'articolo 1, comma 834, della legge n. 296 del 2006, pena le gravi conseguenze istituzionali, economiche e sociali derivanti dal venir meno delle previsioni dello Statuto di autonomia e della possibilità di garantire un futuro dignitoso e significativo alla Sardegna.
Cagliari, 25 agosto 2010