CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 76
MOZIONE ZUNCHEDDU - DIANA Mario - BRUNO - MILIA - VARGIU - URAS - SALIS - CUCCUREDDU sulla soppressione delle circoscrizioni giudiziarie in Sardegna con particolare riferimento a quella della Provincia dell'Ogliastra e del Tribunale di Lanusei.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- il Consiglio superiore della magistratura (CSM), con risoluzione approvata nella seduta del 13 gennaio 2010, ha discusso e varato la proposta al Governo di procedere alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie;
- tale intervento è ritenuto dal CSM indispensabile per ovviare all'inefficienza del sistema giudiziario italiano che deve a tutt'oggi basarsi su una geografia giudiziaria che risale alla seconda metà del 1800;
- l'accorpamento delle sedi giudiziarie distaccate ai tribunali maggiori nasconde in realtà la soppressione di ben 88 piccoli tribunali autonomi (dotati di organico sotto i venti magistrati) distribuiti in tutto il territorio italiano, ma che interessano maggiormente il sud e le isole;
- la proposta avanzata dal CSM al Governo è quella di lasciare una sola sede giudiziaria per ogni capoluogo di provincia, fatta eccezione per quei territori ad alta densità imprenditoriale e commerciale e a forte rischio criminalità;
- questo è l'ennesimo provvedimento urgente che non si inserisce in una riforma organica e strutturale, ma che invece va nel senso di allontanare la presenza dello Stato da territori ad alta densità di criminalità, come quello dell'Ogliastra, recentemente venuto alla ribalta per un caso di associazione mafiosa.
- se da una parte la proposta tiene conto dell'eccezionalità delle zone ad alta densità imprenditoriale e commerciale, non contempla il fatto che questi piccoli tribunali sono dei veri e propri presidi a difesa della legalità contro la delinquenza locale, non solo nelle zone a forte pressione criminale, ma anche in quei paesi e località lontani dai maggiori centri urbani e dai capoluoghi di provincia, come spesso accade nel sud Italia e nelle isole, quindi anche e soprattutto in Sardegna;
- il sistema giudiziario in Sardegna è già alquanto precario; basti considerare che in tutte le province italiane sì trova un tribunale, tranne che nelle province sarde, come quella di Carbonia-Iglesias e quella del Medio Campidano, che sono prive di un proprio tribunale e vengono per questo fatte rientrare nel circondario del Tribunale di Cagliari;
- se nella norma i capoluoghi di provincia sono dotati di un proprio tribunale, questo criterio deve essere rispettato anche per le province come quella dell'Ogliastra, che constando di ben 23 comuni e di una popolazione di 60 mila abitanti, ha un unico tribunale (l'unico ufficio giudiziario della provincia è il Tribunale di Lanusei, che non ha sezioni distaccate nel circondano, mentre Cagliari è dotata di tribunale con sedi distaccate a Carbonia, Iglesias, Sanluri; Oristano ha proprio tribunale con sedi distaccate a Macomer e Sorgono);
- attraverso diverse proteste ufficiali e pubbliche i sardi hanno recentemente dimostrato dissenso a tale proposta di soppressione delle circoscrizioni giudiziarie, proprio perché diversi di questi piccoli tribunali a rischio si trovano nel territorio isolano;
- da diversi mesi, è in atto la protesta messa in atto dagli avvocati del Foro di Lanusei e dal locale consiglio comunale contro la possibile chiusura del Tribunale di Lanusei, la cui notevole mole di lavoro, che riguarda i 23 comuni della provincia, finirebbe oltretutto per gravare interamente e ulteriormente sugli uffici del Tribunale di Cagliari o di Nuoro, a cui gli ogliastrini dovrebbero fare capo per ogni contenzioso, civile e penale ecc.;
- il carico di pendenze, civili, penali, di volontaria giurisdizione ed esecutive, con la soppressione del Tribunale di Lanusei non scomparirebbe, ma verrebbe trasferito su tribunali che già manifestano segni di ingolfamento, con l'ovvio allungamento dei tempi di definizione delle controversie civili e dei processi penali, disfunzioni denunciate anche recentemente durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario;
- la soppressione del Tribunale di Lanusei comporterebbe, inoltre, elevati costi sociali in un territorio di frontiera quale è l'Ogliastra, non solo per gli indescrivibili disagi alla popolazione, ma anche perché provocherebbe un immediato depauperamento del paese e del territorio, nel quale vi sono strutture (si pensi all'agenzia delle entrate e al carcere), e categorie professionali, che sono legate alle attuali strutture giudiziarie: avvocati, commercialisti, tecnici, fiscalisti, e danno perciò un prezioso apporto al tessuto sociale;
- sul punto l'assemblea degli avvocati del Foro di Lanusei ha, all'unanimità dei presenti, in data 15 marzo 2010, approvato la relazione del presidente ed espresso dunque parere negativo sulla risoluzione del CSM;
- in data 15 maggio 2010, le curie degli ordini professionali della Sardegna, riuniti di turno a Lanusei, hanno deliberato all'unanimità a favore della salvaguardia del presidio legale del Tribunale dì Lanusei;
- dalla relazione del Procuratore della Repubblica di Lanusei, nel convegno sulla criminalità organizzata in Sardegna, svoltosi a Cagliari il 1 luglio 2010, emerge la gravità e la peculiarità della criminalità in Ogliastra, sostenuta non solo da un'omertà che ha raggiunto elevati livelli, ma da un omertà molto più pericolosa, perché si basa sul consenso di vari strati della popolazione;
- in situazioni di estrema gravità come quelle sopra illustrate, la soppressione del Tribunale di Lanusei si paleserebbe come una vera e propria sconfitta dello Stato;CONSTATATO che:
- proprio la peculiare posizione geografica dell'Ogliastra nel territorio sardo ripropone il gravoso problema dell'isolamento di tale area e delle difficoltà che riguardano viabilità e comunicazioni penalizzando fortemente la popolazione ogliastrina;
- tali caratteristiche geografiche hanno contribuito inoltre a far nascere un tipo di criminalità del tutto peculiare, che vede troppo spesso contenziosi civili degenerare nel penale e casi accertati di associazione mafiosa;
- tali peculiarità del mondo criminale ogliastrino sono state denunciate fortemente in uno studio portato avanti dall'Università di Sassari nel 2006 e riguardante proprio le Province di Sassari, Gallura e Nuoro e, quindi, la neonata Provincia dell'Ogliastra, e dalla quale si apprende che "la violenza criminale (omicidi, attentati, rapine più complesse e organizzate) raggiunge il massimo di frequenza nella parte dell'Isola centro-orientale che comprende i comuni della Provincia di Nuoro e quelli della Provincia Ogliastra";PRESO ATTO che:
- non devono essere trascurate le ripetute minacce alle istituzioni democratiche, palesatesi anche attraverso minacce di morte, di cui è stato recentemente vittima lo stesso Procuratore della Repubblica di Lanusei, che si batte da anni contro la criminalità organizzata in Ogliastra, nonché per il riconoscimento del vincolo associativo che la caratterizzerebbe, ed i frequenti attentati a danno delle amministrazioni pubbliche;
- tali criticità rendono ancora meno auspicabile l'applicazione della revisione delle circoscrizioni giudiziarie in Ogliastra in quanto verrebbe meno la funzione preventiva svolta quotidianamente dalla magistratura e conseguentemente verrebbe meno la presenza dello Stato nel territorio;
- la Commissione speciale di indagine, nella relazione sulla condizione economica e sociale delle zone interne della Sardegna, ha dichiarato che "devono essere mantenute importanti strutture come i Tribunali di Tempio e Lanusei che, assicurando una presenza delle istituzioni in territori caratterizzati da forte isolamento, rispondono alle esigenze di sicurezza manifestate dalle popolazioni";
- le preoccupazioni circa la proposta di revisione delle circoscrizioni giudiziarie sono state pubblicamente esternate anche dal Sindaco di Olbia che, in una lettera aperta al Ministro Alfano del 29 gennaio 2010, come egli stesso scrive, ha raccolto e fatto proprie le preoccupazioni degli operatori della giustizia e ha lanciato "un accorato invito a valutare con tutta l'attenzione che il caso richiede, qualsiasi provvedimento che possa penalizzare la legittima necessità di offrire, ad ogni cittadino, risposte adeguate al bisogno di giustizia";SOTTOLINEATO che:
- lo stesso presidente del CSM, Nicola Mancino, ha dichiarato, che la revisione delle circoscrizioni non avrebbe come effetto quello di "allontanare i cittadini dalla giustizia" bensì di rendere "più efficiente" l'amministrazione della giustizia sul territorio e che "venute meno le difficoltà delle comunicazioni e dei trasporti, oggi la distribuzione capillare nel territorio degli uffici giudiziari non ha valide giustificazioni";
- è chiaro che tale risoluzione è maturata senza tenere conto dei notevoli ed intollerabili disagi logistici dovuti alle distanze che in Sardegna intercorrono tra i vari circondari, né del fatto che nel territorio isolano si pone l'aggravante dell'inadeguatezza del sistema viario (nonché ferroviario e dei trasporti in generale) che, contrariamente a quanto dichiarato dallo stesso Mancino, allontana decisamente i cittadini dalle realtà che sono i riferimenti della giustizia isolana, allungando i tempi di percorrenza di tratte relativamente brevi, come può essere appunto quella da Lanusei a Cagliari, al quale va aggiunto inoltre il problema della percorribilità di diverse tratte della rete stradale, specialmente durante la stagionale invernale,impegna il Presidente della Regione
1) a riferire al Consiglio regionale se sia a conoscenza delle conseguenze che tale provvedimento avrà sull'amministrazione della giustizia in Sardegna e ad illustrare quali siano i rischi a cui questo andrà incontro;
2) a riferire se e quali iniziative la Giunta abbia nel frattempo intrapreso per impedire che tale provvedimento venga applicato indebolendo conseguentemente il sistema giudiziario isolano, privandolo del fondamentale ruolo di presidio contro la delinquenza locale che le circoscrizioni giudiziarie svolgono nelle località più isolate rispetto ai centri urbani e in particolare nella Provincia dell'Ogliastra;
3) a farsi portavoce, presso il Ministro della giustizia, di siano le difficoltà e gli intollerabili disagi che tale provvedimento apporterà in Sardegna e ai sardi (considerando anche gli elevati costi sociali, in termini di perdita di occupazione) e come il mantenimento del tribunale impedisca l'ulteriore indebolimento del sistema giudiziario nell'Isola; ciò anche attraverso la richiesta al Ministro della giustizia di certezze riguardo alla salvaguardia del Tribunale e della Procura della Repubblica di Lanusei, qualora si volesse procedere alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, onde evitare che lo Stato, già storicamente visto distante in tutte le sue articolazioni, da tali realtà verrebbe ancor più considerato assente e latitante in spregio, fra l'altro, all'articolo 5 della Costituzione;
4) a promuovere uno studio sul modello seguito per la costituzione dei tribunali metropolitani e finalizzato all'ampliamento della competenza territoriale e del ridisegno delle circoscrizioni giudiziarie con trasferimento di porzioni di territorio dai maggiori tribunali a quelli di più piccole dimensioni.Cagliari, 27 luglio 2010