CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 55
MOZIONE DIANA Giampaolo - ZEDDA Massimo - BRUNO - URAS sul progetto presentato dalla società Ecoserdiana Spa per l'ampliamento del modulo di discarica controllata per rifiuti non pericolosi dotato di impianto di biogas in località "Su Siccesu", nel Comune di Serdiana, in Provincia di Cagliari.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la Giunta regionale della Sardegna, con deliberazione n. 16/19 del 6 aprile 2004, ha approvato il progetto per "la realizzazione di un modulo di discarica controllata avente volumetria netta di circa 180.000 metri cubi, per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi urbani e assimilati, dotata di impianto biogas", nel Comune di Serdiana in località "Su Siccesu";
- tale autorizzazione è stata confermata in data 27 luglio 2004, con determinazione n. 1810 AV dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente - Servizio gestione rifiuti e bonifica siti inquinati;
- in data 3 giugno 2005 la società Ecoserdiana Spa ha presentato all'Assessore regionale della difesa dell'ambiente la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale sul progetto di ampliamento del modulo di discarica controllata per circa 100.000 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi e smaltimento delle ceneri prodotte dall'inceneritore dell'ex Casic per circa 200.000 metri cubi e rifiuti pericolosi ed altri derivanti da bonifiche di siti contaminati, per un volume complessivo di 300.000 metri cubi, in località "Su Siccesu" in Comune di Serdiana;
- i consigli comunali di Donori e Dolianova, congiuntamente riuniti nella sede del Comune di Donori in data 23 febbraio 2010, hanno espresso la loro contrarietà, con un ordine del giorno approvato all'unanimità, all'ampliamento della discarica in località "Su Siccesu" a Serdiana;
- il sito è di pertinenza del Comune di Serdiana, ma costituisce un'enclave per tutti i comuni limitrofi e per l'intero territorio del Parteolla le cui popolazioni nel tempo hanno dovuto accollarsi tutti gli aspetti negativi dati da un insediamento di questa portata;
CONSIDERATO che il progetto ricade nella tipologia di cui al punto m) "discariche di rifiuti urbani ed assimilabili con una capacità superiore a 100.000 metri cubi" dell'allegato al comma 3 dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 (Discariche di rifiuti urbani ed assimilabili con una capacità superiore a 100.000 metri cubi) e al punto 14) dell'allegato B1 della deliberazione della Giunta regionale n. 5/11 del 15 febbraio 2005 (Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva superiore a 100.000 metri cubi (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5 del decreto legislativo n. 22 del 1997), discariche di rifiuti speciali non pericolosi (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5 del decreto legislativo n. 22 del 1997), ad esclusione delle discariche per inerti con capacità complessiva sino a 100.000 metri cubi);
OSSERVATO che:
- il progetto prevede l'ampliamento di un modulo per rifiuti urbani non pericolosi e rifiuti non pericolosi provenienti da selezione, della volumetria di circa 360.000 metri cubi netti, prodotti prevalentemente nel bacino cagliaritano;
- tanto la richiesta avanzata dalla società Ecoserdiana quanto l'autorizzazione concessa dalla Regione autonoma della Sardegna si sono basate sulla necessità di superare "l'emergenza dei rifiuti del sub-ambito A1 di Cagliari";
PRESO ATTO che le amministrazioni di Dolianova e di Donori, nell'ambito dell'Unione dei comuni, hanno avviato la raccolta differenziata, convinte che l'educazione dei propri cittadini sia il miglior investimento per la salvaguardia e la valorizzazione dell'ambiente;
ATTESO che la discarica privata di Serdiana della società Ecoserdiana svolge quindi la funzione di discarica di servizio del Casic, a cui l'ente dovrà far confluire le eccedenze di rifiuti prodotti nel sub-ambito A1;
VISTO che l'ipotesi di ampliamento in oggetto è contrastata in modo fermo da tutte le comunità del Parteolla, i cui consigli comunali stanno esprimendo uno dopo l'altro la contrarietà al progetto avanzato dalla società Ecoserdiana;
EVIDENZIATO che:
- il territorio del Parteolla da circa 20 anni sopporta questo gravoso peso, che influisce anche sulla salute dei propri cittadini;
- questa scelta rischia di individuare nella discarica l'unico modello di gestione dei rifiuti, in nome delle esigenze di una società che ha trasformato (tutta) l'area intorno a Serdiana nella pattumiera della cintura urbana di Cagliari,
- i due comuni, facenti parti dell'Unione dei comuni del Parteolla, hanno investito risorse proprie e derivate per promuovere e valorizzare la filiera dell'enogastronomia e dell'agroalimentare in generale, tra le più importanti della Sardegna, come si evince dai numerosi premi anche internazionali attribuiti ai prodotti delle filiere in questione, di cui sia la stampa regionale che nazionale frequentemente riferisce;
- è stato costituito il Distretto rurale di qualità, al quale aderiscono tutte le più importanti imprese del territorio dell'Unione, di cui fanno parte i Comuni di Barrali, Dolianova, Donori, Serdiana, Settimo S. Pietro e Soleminis, per una popolazione complessiva di oltre 23.000 residenti;
- il distretto ha dato origine anche ad uno specifico marchio di qualità che caratterizzerà nell'immediato la promozione dei prodotti derivanti dalle filiere di cui sopra;
- in questo quadro l'Unione dei comuni, tra le prime a costituirsi, già all'atto dell'adozione dei primi atti di programmazione, nel 2002 prevedeva il servizio della raccolta differenziata, che oggi ha raggiunto la quota del 68 per cento e si propone, tra l'altro, di avviare la riconversione della frazione umida attraverso la costruzione di uno specifico impianto, in concime organico, attraverso il quale tutto il comparto agricolo del territorio promuoverà un sistema produttivo prossimo a quello biologico, e che in tal senso è altresì prevista la certificazione ambientale del territorio (BUS 21);
- la discarica è ubicata in prossimità del paese di Donori (1.5 km) e della sua area artigianale (massimo 800 metri), la cui realizzazione è stata integralmente finanziata con risorse regionali, nella quale sono presenti alcune imprese di trasformazione di prodotti provenienti dall'allevamento e dall'agricoltura non solo locale (di ciò non pare si dia atto nel progetto);
- per raggiungere il sito occorre percorrere la strada statale n. 387, tristemente famosa per gli incidenti che si verificano, che non risulta essere in grado di sostenere ulteriori aggravi di percorrenze, che comunque si registreranno, tanto più se ciò è riconducibile a mezzi pesanti come quelli utilizzati per trasportare i rifiuti, nel caso di concessione dell'autorizzazione di ampliamento;
- in questa grave situazione di crisi economica e sociale la società Ecoserdiana tenta di acquistare il consenso delle amministrazioni civiche interessate con offerte di dubbia trasparenza ed enfatizzando ricadute occupazionali al momento non definibili;
- una non corretta gestione dell'impianto potrebbe mettere in discussione il modello di sviluppo rurale in atto, con conseguenti rischi per l'occupazione dei territori dell'Unione;
- risulta del tutto evidente come l'impianto non possa essere utilizzato per smaltire rifiuti provenienti da qualsivoglia bonifica e derivanti da siti contaminati, in quanto ampiamente in contrasto con quanto fin qui evidenziato,impegna la Giunta regionale
1) ad adottare gli opportuni provvedimenti per impedire il progressivo e costante aumento di nuove discariche nel territorio del Parteolla;
2) ad opporsi alla richiesta di ampliamento della discarica in località "Su Siccesu" nel Comune di Serdiana da parte della società Ecoserdiana Spa, con la quale si chiede di conferire altri 360.000 metri cubi di rifiuti;
3) a sostenere le amministrazioni locali del Parteolla e a condurre una battaglia comune per il definitivo affrancamento da una situazione sempre più pesante, soprattutto per un territorio che oggi aspira a uno sviluppo che si fonda sulle produzioni agro-alimentari di qualità;
4) ad adottare tutti gli atti necessari per la salvaguardia dello stato di salute dei residenti nel territorio interessato dall'impianto, considerato che nel recente passato, a causa di una sua non esemplare gestione, diversi cittadini sono stati indotti a presentare formale segnalazione alle competenti autorità giudiziarie.
Cagliari, 29 marzo 2010