CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 41

MOZIONE MELONI Francesco - VARGIU - COSSA - DEDONI - FOIS - MULA - LOCCI sulle ricadute ambientali e le limitazioni in ordine alle prospettive di sviluppo turistico dell'area del Golfo di Palmas, sito di approdo e del terminale a terra del gasdotto Algeria-Sardegna-Italia (Galsi).

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- nell'ottobre del 2008 è stato siglato l'accordo definitivo per il gasdotto Algeria-Italia che attraverserà l'intera Sardegna da sud ovest a nord est per poi proseguire col cavo sottomarino fino alla Toscana, nel Comune di Piombino;
- malgrado il lungo iter sin qui seguito non sono venute meno le preoccupazioni in ordine al tracciato prescelto per l'approdo e la costruzione del terminale, l'attraversamento dell'intera Sardegna, l'uscita con la centrale di compressione nel Comune di Olbia e, anzi, negli ultimi mesi è cresciuta la preoccupazione e la protesta nelle aree interessate con particolare riguardo al tracciato di approdo lungo la costa del Golfo di Palmas e al terminale previsto in località Porto Botte nel Comune di San Giovanni Suergiu;
- le popolazioni del territorio che si affaccia sul Golfo di Palmas aspirano ad una prospettiva di sviluppo turistico fondata sulla valorizzazione del golfo per le sue peculiari caratteristiche, per le specificità naturalistiche, paesaggistiche, ambientali e pertanto, considerano l'impatto del gasdotto lungo il tracciato costiero, il suo approdo previsto nel Golfo di Palmas e la costruzione del terminale nello stesso sito in un area di 5 ettari e mezzo, come una limitazione decisiva ed anche preclusiva per le prospettive di sviluppo turistico che non può riguardare altre aree già compromesse o asservite come la zona industriale a ovest e la zona militare a est;
- le stesse preoccupazioni sulle ricadute ambientali e sulle pesanti limitazioni per le prospettive di sviluppo turistico sono state raccolte e rese manifeste anche da rappresentanti delle istituzioni oltre che da varie associazioni;
- in particolare, 160 studiosi, docenti e ricercatori universitari, ornitologi, esperti, hanno sottoscritto un documento inviato alla Regione Sardegna, al Ministero dell'ambiente e alla Commissione europea nell'agosto e nel novembre del 2009 per sostenere l'esigenza di tutelare le Saline di Sant'Antioco, gravemente minacciate dal progetto del gasdotto Algeria-Sardegna-Italia;
- il Ministero dell'ambiente, Direzione generale per la protezione della natura, ha reso noto, in data 22 ottobre 2009 di aver richiesto alla Regione Sardegna specifiche assicurazioni riguardo la salvaguardia delle zone umide interessate nell'area del Golfo di Palmas; in tale richiesta si legge, infatti: "Tali opere andrebbero a ricadere in un'area particolarmente sensibile, caratterizzata dalla presenza di siti con peculiarità ambientali, biotiche e abiotiche rilevanti, unitamente alla presenza di numerose zone umide, come la palude di Rio Sassu, di notevole importanza per la nidificazione delle specie ornitiche acquatiche, alcune delle quali incluse negli allegati della direttiva n. 79/4099/CEE; si sottolineano, altresì, le possibili interferenze che tale opera potrebbe causare al limitrofo SIC ITB 0422223 (Stagno di Santa Caterina) e all'IBA n. 190 (Stagni del Golfo di Palmas)";
- tale richiesta da parte del Ministero già suggerisce la necessità di una modifica del sito di approdo e lascia alla Regione l'onere di valutare e proporre;
- lo stesso Ministero ha chiesto, in data 2 novembre 2009, a Galsi Spa una lunga serie di integrazioni relative ad aspetti programmatici, progettuali ed ambientali che hanno comportato un nuovo avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA);
- Galsi Spa ha reso pubblico, in data 30 dicembre 2009, di aver predisposto una serie di documenti di approfondimento ad integrazione di quanto già precedentemente inviato e ha depositato la relativa documentazione;
- è ora previsto un termine di sessanta giorni, quindi entro febbraio 2010, per le osservazioni e le richieste;
- la riapertura del procedimento di VIA è un passaggio fondamentale per far in modo che venga rivisitato il tracciato da concordare con la Regione e con gli enti locali, in particolare nei punti di maggiore criticità come il tratto di mare antistante il sito di approdo, il medesimo sito e l'area dove è prevista la costruzione del terminale;
- è fondamentale assumere valutazioni certe sia sulle ricadute ambientali, sia sulle condizioni e limitazioni che il passaggio lungo la costa del Golfo di Palmas del gasdotto e l'approdo con la realizzazione del terminale in un'area di circa 5 ettari e mezzo posti al centro del Golfo di Palmas possono rappresentare per le prospettive di valorizzazione turistica dell'area;
- risulta chiaro come sia possibile modificare il tracciato e l'approdo nel sud della Sardegna dove certo non mancano i tratti costieri in grado di minimizzare l'impatto ambientale e i siti di approdo già compromessi e/o asserviti;
- in questo senso si esprime la legislazione vigente e la normativa tecnica relativa alla progettazione di tali opere, con particolare riguardo allo specifico decreto ministeriale 17 aprile 2008, prevedendo di minimizzare in ogni caso l'impatto ambientale, utilizzare per il tracciato i corridoi di servitù già costituiti da altre infrastrutture esistenti, evitare zone soggette a vincoli particolari nonché zone destinate a future edificazioni;

RITENUTO che:
- il tratto di mare costiero dove ora è previsto il tracciato debba essere salvaguardato in quanto caratterizzato dalla presenza di straordinarie e uniche colonie di poseidonia;
- l'approdo nella località di Porto Botte, nel Golfo di Palmas, non risponde in alcun modo alle vigenti disposizioni in materia e che quindi si debba modificare il tracciato costiero di approdo e scegliere un sito in aree già compromesse, comunque non caratterizzate da un delicato equilibrio ambientale e non suscettibili di infrastrutturazione specifica per lo sviluppo turistico;
- è in questa fase che si può decidere e chiudere positivamente sugli aspetti ancora aperti che riguardano anche le criticità sull'intero tracciato di attraversamento dell'Isola e l'uscita con la centrale di compressione in località Le Saline nel Comune di Olbia per assicurare l'avvio dei lavori del gasdotto, ma nel rispetto totale delle compatibilità ambientali e delle prospettive di sviluppo delle aree interessate che non possono subire pesanti limitazioni dal tracciato e dalle strutture previste, come in particolare lungo le coste del sud ovest e l'approdo col terminale nel Golfo di Palmas;
- la legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, all'articolo 13, comma 1, lettera h), dispone che il "mare territoriale è considerato di primario interesse paesaggistico ed è fatto oggetto di tutela" e alla lettera i) "la Regione considera meritevoli di tutela, e ne fa oggetto di integrale conservazione, le praterie di poseidonia (...). È, pertanto, vietato qualunque intervento che possa comprometterne l'integrità ovvero lo stato di equilibrio ottimale dell'habitat naturale". Sono consentiti solo gli interventi "che ottengano il preventivo assenso da parte della Giunta regionale";
- la Regione ha quindi potestà e facoltà di decidere sul tracciato del gasdotto con particolare riguardo al tratto che attraversa il mare territoriale e le praterie di poseidonia come nel tracciato previsto per l'approdo nel Golfo di Palmas,

impegna la Giunta regionale

1) ad assicurare, in particolare, che il tratto sottomarino costiero di avvicinamento all'approdo nel sud della Sardegna venga modificato sia allo scopo di rispettare le praterie di poseidonia che verrebbero distrutte definitivamente lungo il tracciato del gasdotto, sia per spostare il sito di approdo col terminale a terra per rispettare il delicato equilibrio ambientale del Golfo di Palmas in quell'area, sia per non porre gravi limitazioni alle attività di pesca e alle prospettive di sviluppo turistico per l'area che si affaccia sul Golfo di Palmas in un territorio che è condizionato ad est dalla presenza militare e ad ovest dall'area industriale di Portovesme e che quindi non può rinunciare alla prospettiva di sviluppo turistico che si fonda necessariamente sul medesimo Golfo;
2) ad assicurare quindi che l'approdo e il terminale siano sistemati in zone già compromesse e/o asservite, non suscettibili di sviluppo turistico;
3) ad assicurare che i lavori di realizzazione del gasdotto possano avviarsi anche celermente ma soltanto dopo e a condizione che ci sia una rivisitazione del tracciato in modo da minimizzare le ricadute ambientali e non condizionare le prospettive di sviluppo dell'area interessata,
impegna inoltre la Giunta regionale
a riferire con urgenza in Aula sulle iniziative e le azioni messe in atto per dare le risposte richieste e attese e assicurare che la Regione Sardegna permetterà l'avvio dei lavori per la realizzazione del gasdotto solo dopo che sarà modificato il tracciato con l'intesa con la stessa Regione e gli enti locali.

Cagliari, 19 febbraio 2010