CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

Mozione n. 31

MOZIONE COCCO Daniele Secondo - SALIS - MARIANI - URAS - BEN AMARA - MULAS - SECHI - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sulla necessità di adottare idonei strumenti legislativi e giuridici per un utilizzo delle energie rinnovabili della Sardegna che non arrechi danni irreparabili al territorio e al popolo sardo.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la sovranità dei beni collettivi della Nazione sarda appartiene al popolo sardo a cui deve essere garantito il diritto di accesso, l'utilizzo e la condivisione dei benefici che da questi vengono prodotti;
- la ricchezza prodotta dai beni comuni deve ricadere su tutta la collettività in modo da contribuire al progresso e alla crescita economica, sociale e culturale della Nazione;
- l'assenza di norme che regolano e tutelano tali ricchezze collettive porta ad un loro rapido consumo e impoverimento e alla possibilità che il loro utilizzo non vada a beneficio del popolo sardo;

PRESO ATTO che:
- il vento e il sole sono legittimi beni collettivi che appartengono al popolo sardo;
- attraverso le moderne tecnologie è possibile estrarre da essi energia pulita, rinnovabile e utile all'abbassamento dei costi di produzione per le imprese, per l'utilizzo dei privati cittadini e per le comunità sarde;
- non esiste un impianto normativo capace di regolare l'utilizzo di tali fonti energetiche, né tanto meno un Piano energetico regionale sardo che ne tuteli l'utilizzo a nostro favore;
- gli ultimi avvenimenti hanno reso pubblica l'esistenza di società con capitali di dubbia provenienza che hanno come unico obiettivo quello di speculare sulle risorse comuni della nostra terra;
- i contratti di gestione finora stipulati da dette società e che riguardano le energie rinnovabili sono iniqui a vanno a totale beneficio di interessi lontani dall'Isola;

CONSIDERATO che:
- ai fini di tutelare gli interessi del popolo sardo risulta fondamentale che la Regione si doti di tutti gli strumenti giuridici e legislativi capaci di controllare lo sviluppo e l'utilizzo di tali beni;
- attualmente i costi dell'energia in Sardegna sono i più elevati d'Europa (il doppio dell'Italia e il triplo dell'Europa), in quanto essa è prodotta e gestita da aziende non integrate nel sistema produttivo sardo in base a logiche di profitto privato del tutto avulse da qualsiasi organica strategia economica generale;
- le fonti di energia rinnovabile sono uno snodo fondamentale per la creazione di ricchezza nella moderna economia globale e notoriamente i flussi di investimento si stanno spostando dal petrolio alla cosiddetta "green economy",

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a pronunciarsi per chiarire se il popolo sardo abbia o debba avere il diritto di esercitare la propria sovranità sui suoi beni pubblici e, nel caso specifico, sul vento e sull'irradiamento solare;
2) a decidere se la ricchezza prodotta da queste risorse debba andare a beneficio della collettività sarda o a beneficio di altri;
3) ad attivarsi per l'istituzione dell'Agenzia sarda per l'energia, ente pubblico che si occupi di raccogliere, distribuire e reinvestire le risorse derivanti dalle attività di produzione di energia;
4) a far sì che la Regione ridiscuta e aggiorni il Piano energetico regionale;
5) affinché si adoperino a sospendere per sei mesi tutte le concessioni sui nuovi parchi eolici i cui benefici non vadano in maggior parte a favore delle comunità locali o violino le normative paesaggistiche in vigore od anche solo pregiudichino l'ambiente ed il paesaggio naturali;
6) a ridiscutere i contratti stipulati tra società private e enti pubblici a oggi ritenuti iniqui e totalmente svantaggiosi per le comunità locali.

Cagliari, 3 dicembre 2009