CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURAMozione n. 17
MOZIONE SALIS - BRUNO - URAS - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - CARIA - COCCO Daniele Secondo, COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO della drammatica crisi che interessa tutte le aziende agro-pastorali isolane distribuite nella totalità dei comuni sardi ed in particolare della vertenza relativa alla legge regionale n. 44 del 1988, che coinvolge oltre 5.000 aziende agricole distribuite in ben 342 comuni della nostra Regione (pari al 90 per cento), alterando il fragile equilibrio economico delle nostre comunità rurali;
EVIDENZIATO che la crisi in atto ha ormai raggiunto un tale livello di straordinarietà a cui non si possono più contrapporre le risoluzioni utilizzate fino ad ora, dimostratesi totalmente insufficienti ed inadeguate al problema;
FATTE PROPRIE le istanze del Comitato di lotta degli agricoltori e pastori sardi esecutati, dei vari rappresentanti istituzionali e politici, dei rappresentanti sindacali, recentemente intervenuti nella seduta del Consiglio comunale di Decimoputzu del 29 giugno 2009 e che rappresentano la drammatica crisi che vive l'intero comparto agro-zootecnico isolano;
TENUTO CONTO che finalmente il Governo nazionale ha provveduto alla nomina della commissione di tre esperti prevista dalla legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) e che la stessa ha iniziato a lavorare solo in data 19 giugno 2009 per proporre una soluzione del gravissimo problema in cui si trovano le aziende agricole sarde, colpite dagli effetti dell'applicazione della legge regionale n. 44 del 1988;
EVIDENZIATO che lo spirito del provvedimento assunto richiamava direttamente la necessità di lavorare per un arco temporale di almeno sei mesi allo scopo di trovare una soluzione alla crisi, che la commissione era lo strumento operativo per lavorare a definire la proposta di soluzione e che i sei mesi di sospensione delle esecuzioni erano funzionali alla necessità di realizzare questo obiettivo;
CONSIDERATO che presso i tribunali sardi sono purtroppo riprese le aste e le esecuzioni fallimentari, sospese in passato per brevi periodi, per cui appare necessaria ed urgente una comunicazione specifica del Governo ai tribunali stessi che disciplini in maniera inequivocabile la questione per almeno il tempo necessario alla commissione di concludere i lavori;
PRESO ATTO altresì che:
- nel corso della seduta del Consiglio comunale aperto i componenti del Comitato di lotta degli agricoltori e pastori sardi esecutati hanno annunciato la necessità di mantenere lo stato di agitazione e la mobilitazione in vari territori isolani;
- l'ulteriore agitazione degli agricoltori del comitato muove dalla denuncia dell'aggravamento complessivo della crisi delle aziende sarde che, ben oltre i problemi aperti dalla legge regionale n. 44 del 1988, sono oggi nella condizione generalizzata ed estesa di non poter far fronte a molti degli impegni finanziari assunti con gli investimenti degli anni scorsi, in ragione del venir meno della capacità di fare reddito per gli andamenti sfavorevoli di una troppo lunga fase economica e per ragioni strutturali;
RILEVATO che alla base dello stato di agitazione vengono posti non solo gli obiettivi immediati riferiti alla soluzione della vertenza relativa agli effetti della legge regionale n. 44 del 1988 ma, più generalmente, viene avanzata la richiesta della dichiarazione da parte del Governo nazionale dello stato di crisi socio-economica di tutto il settore agropastorale sardo come condizione prima per adottare (anche in deroga alle regole comunitarie) misure straordinarie, volte a sospendere tutti gli atti esecutivi nei confronti di tutte le aziende agricole sarde e ad assumere un piano urgente di rilancio della loro capacità produttiva anche immettendo risorse finanziarie straordinarie e coordinando e finalizzando l'uso di quelle già esistenti; la dichiarazione dello stato di crisi socio-economico andrebbe assunta nello spirito della proposta avanzata dalla Commissione agricoltura della Camera nel 2007 e delle proposte di piattaforma avanzate alla Commissione agricoltura del Senato l'8 aprile 2009 cui hanno partecipato diversi comuni della Sardegna fra cui quelli di Decimoputzu, Capoterra e Samassi,chiede al Presidente della Regione
di intervenire presso il Presidente del Consiglio al fine di:
1) garantire l'applicazione piena ed effettiva della norma come prevista dall'articolo 2, comma 126, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, inviando urgentemente una circolare esplicativa ai tribunali della Sardegna chiarendo che la Commissione, insediatasi il 19 giugno 2009, opererà almeno fino al 19 dicembre 2009 e, conseguentemente, per quel periodo, vanno mantenute sospese tutte le esecuzioni in danno delle aziende sarde in cui sia compreso un contenzioso riferibile all'applicazione della legge regionale n. 44 del 1988;
2) dichiarare lo stato di crisi socio-economica per l'intero settore agro-pastorale sardo al fine di adottare misure urgenti e straordinarie (anche in deroga alle norme comunitarie sulla concorrenza) volte a consentire il rilancio produttivo delle aziende agro-pastorali, scongiurando che gli effetti fortemente negativi derivanti dalla loro crisi possano ripercuotersi sulla tenuta economica e sociale dell'intera Sardegna,impegna il Presidente della Regione
1) a favorire sollecitamente le migliori condizioni per promuovere queste richieste nelle sedi istituzionali competenti anche in sostegno alle azioni del Comitato di lotta degli agricoltori e pastori esecutati e delle organizzazioni sindacali che lo sostengono;
2) a promuovere il coordinamento con i comuni e gli enti locali e territoriali che vorranno sottoscrivere gli obiettivi qui assunti, al fine di rafforzare il percorso di sostegno istituzionale alle ragioni degli agricoltori, dei pastori e delle comunità sarde per uscire dalla crisi generale delle campagne e per risolvere i problemi aperti dall'applicazione della legge regionale n. 44 del 1988.
Cagliari, 22 luglio 2009