CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1263/A

INTERROGAZIONE SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione del personale precario del Parco naturale regionale Molentargius-Saline, sulla mancata applicazione della legge regionale 13 giugno 2012, n. 12, e sull'attuale stato di degrado in cui versa l'area protetta.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- in seguito e grazie al contributo offerto dalla vertenza di alcuni lavoratori precari dell'Ente parco, avviata ad aprile del 2012, è stata promulgata la legge regionale 13 giugno 2012, n. 12, che all'articolo 2, avente per oggetto "Salvaguardia del litorale e delle zone umide di interesse internazionale dell'area metropolitana di Cagliari", dispone a favore del parco le risorse di 1,6 milioni di euro annui, a condizione che vengano rinnovati i contratti per un periodo di sei mesi al personale risultante precario alla data del 31 marzo 2012, ed entro centocinquanta giorni dalla pubblicazione della legge si definisca la pianta organica del personale secondo le reali esigenze del parco;
- in seguito a questa vertenza i lavoratori hanno ricevuto la solidarietà di tutti gli schieramenti politici, che hanno prodotto interrogazioni, mozioni, ordini dei giorno e interpellanze a livello ministeriale, regionale, provinciale e comunale;
- una volta entrata in vigore la legge regionale n. 12 del 2012, l'ente ha proceduto con il rinnovo del contratto per due mesi a soltanto 11 dei 23 impiegati a cui era scaduto il contratto il 21 marzo 2012, lasciando fuori soltanto i precari che avevano dato vita alla vertenza;
- la principale motivazione addotta dall'ente a giustificazione della mancata riassunzione è stata quella della mancanza di fondi disponibili; è d'obbligo la giusta osservazione dove con la deliberazione dell'assemblea n. 14 del 27 luglio 2012, l'ente approvava il ricorso all'anticipazione di cassa al fine di superare il problema di cui sopra;
- l'agenzia interinale individuata dal parco per il rinnovo dei contratti ha di fatto escluso dalla stipula dei contratti di lavoro tutti i precari che avevano portato avanti la vertenza, con conseguente impugnazione dei contratti scaduti che avevano avuto una continuità ben superiore a quella prevista per legge;
- la legge regionale n. 12 del 2012 non poneva vincoli che legassero il parco all'impiego del lavoro somministrato, ma di fatto gli consentiva di procedere con le assunzioni dirette per un periodo di sei mesi;
- i tecnici esclusi sono stati reintegrati solo a gennaio del 2013 con contratti part time, e a diverse riprese; l'ultimo contratto scadrà il 31 gennaio 2014;

considerato che:
- il Parco naturale regionale Molentargius-Saline è stato istituito con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5, su una superficie di circa 1.466,80 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione del 20 aprile 2005, al consorzio degli enti locali costituito dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius; il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448 e, nell'ambito della Rete Natura 2000, è classificato sito di interesse comunitario ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 43 del 1992 e zona di protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 409 del 1979, così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;
- il territorio del parco, a partire dal 1991 e fino al 2005, è stato oggetto di un articolato e complesso "Programma di salvaguardia del litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale" affidato al Consorzio Ramsar, per l'importo complessivo di 120 miliardi di vecchie lire;
- la delibera della Giunta regionale n. 32/52 del 15 settembre 2010, seguita dalla delibera della Giunta regionale n. 27/17 del 19 giugno 2012 con l'approvazione dell'accordo di programma quadro, avente per oggetto l'attivazione di progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati", relativamente al punto 4, "Progetto di sviluppo locale Area vasta di Cagliari", ha destinato ulteriori 20 milioni di euro al compendio Molentargius-Saline-litorali per il rafforzamento della tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;

verificato che:
- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del parco e quelli previsti nell'immediato futuro, l'Ente parco non è stato ancora in grado di redigere ed approvare, a distanza di quasi otto anni dalla sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5 del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il programma pluriennale di sviluppo del parco che la legge istitutiva (comma 8, articolo 16) prevedeva fossero approvati entro 15 mesi dalla costituzione del consorzio;
- la legge regionale 12 giugno 2012, n. 12, è stata, sino alla data odierna, completamente disattesa in quanto:
- l'Ente parco ha avviato le assunzioni senza tenere conto dell'anzianità di servizio prevista dalla legge, tenendo fuori dalla chiamata, di fatto, proprio i più anziani;
- l'Ente non ha una pianta organica che tenga conto delle effettive esigenze dell'area protetta;
- da oltre tre anni la guida operativa del consorzio è stata affidata prima ad un direttore facente funzioni (attualmente vicedirettore), poi al direttore dell'Area marina protetta di Capo Carbonara, poi a un dirigente della Provincia di Cagliari;
- dal mese di gennaio 2011 è stata avviata, senza che a tutt'oggi sia mai stata conclusa, una selezione pubblica per l'individuazione della fondamentale figura del nuovo direttore del parco;
- sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza di un direttore del parco selezionato con i criteri previsti dalla legge, il personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio 2012 per poi rimanere, dal 31 marzo 2012, affidato a 30 unità (tra tecnici ed operai, interinali e liberi professionisti), sempre in regime di proroga e di precarietà dei contratti in essere, ai quali bisogna aggiungere il direttore e alcuni collaboratori esterni;
- durante i primi tre anni di vita del consorzio i lavoratori (presenti con profili professionali altamente qualificati), hanno indispensabilmente contribuito al raggiungimento di importanti obiettivi tra i quali:
- progetto ZOUMGEST "Zone umide: sistemi gestionali per integrare le attività antropiche e la tutela della natura". Programma comunitario P.O. ITALIA-FRANCIA MARITTIMO - Programma di cooperazione transfrontaliera. budget parco: euro 150.000;
- progetto "Viabilità ciclabile e pedonale nel parco e viabilità ciclabile del Comune di Quartu S. Elena - 1° lotto funzionale". Iniziativa a sostegno di interventi in ecosistemi di pregio ambientale (deliberazione CD n. 18 del 17 settembre 2009);
- progetto "Il territorio e l'ambiente del Parco del Molentargius nella cultura orale. Iniziative a rafforzamento della comunità educativa locale nella storia/evoluzione del Molentargius"; legge regionale 22 gennaio 1990, n. 1, articolo 60, comma 3, legge regionale 12 giugno 2006, n. 9. Finanziamenti per attività istituzionali di enti ed organismi con finalità didattiche;
- progetto "Con la carta della Terra: un modo diverso per vivere il Parco". Iniziative a rafforzamento della comunità educativa locale attraverso il potenziamento quali-quantitativo delle attività di educazione, informazione, sensibilizzazione didattica";
- progetto "Ristrutturazione locale locomotori per la realizzazione della stazione ambientale e biologica del Parco naturale regionale Molentargius-Saline"; "Raggiungimento di obiettivi territoriali a sostegno delle aree protette e degli ecosistemi ambientali soggetti a vincolo ambientale" (deliberazione CD n. 2 del 24 marzo 2009). P.O. FESR 2007-2013 Competitività regionale e occupazione linea intervento 4.2.1 b - "Potenziamento strutture tecnologiche e infrastrutture dei soggetti gestori delle Rete ecologica regionale con PdG approvati";
- progetto "Bike sharing ed energie rinnovabili - Rete di percorsi ciclabili nella Area Vasta di Cagliari - Lotto 1" finanziato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (cofinanziamento di 392.000 euro);
- "Progetto di sensibilizzazione e coinvolgimento diretto della comunità del Parco di Molentargius-Saline nella organizzazione di un sistema di raccolta e conferimento in impianto di compostaggio dei rifiuti derivanti dallo sfalcio delle aree verdi" finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna, Assessorato della difesa dell'ambiente. Bando per il cofinanzíamento di progetti pilota per l'educazione ambientale e la sostenibilità ambientale, linea di intervento «C» per la realizzazione di progetti per l'avvio di attività innovative finalizzate al conseguimento della sostenibilità ambientale;
- progettazione sistema di piste clciabili;
- avvio dei servizio di Infopoint aperto tutto l'anno;
- accreditamento Centro di educazione ambientale e alla sostenibilità alla Rete INFEA della Regione autonoma della Sardegna con delibera n. 34/46 del 20 luglio 2009;
- realizzazione del Sistema informativo ambientale e territoriale del Molentargius;
- monitoraggio ambientale flora e fauna;
- organizzazione campagna antirandagismo;
- partecipazione e presentazione lavori a convegni regionali, nazionali e internazionali;
- NOTAM aeronautico di divieto di sorvolo nel Parco di Molentargius;
- 1° Campagna di inanellamento del fenicottero dall'avvio dell'attività del parco;
- progetto LIFE10NATIT256 MC-SALT Enviromental management and conservation in Mediterranean salt works and coastal lagoons: budget complessivo 4.949.869 euro;
- in data 24 luglio 2012 è stata presentata in una conferenza stampa la mozione dei Consiglieri regionali "PORCU - DIANA Giampaolo - URAS - SALIS - BEN AMARA - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CAPELLI - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - CORDA - CUCCA - CUCCU - CUGUSI - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - MULAS -SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - ZUNCHEDDU sullo stato di illegittimità gestionale e organizzativa in cui attualmente versa il Consorzio che ha in affidamento il Parco naturale regionale Molentargius-Saline e sul conseguente progressivo stato di abbandono e degrado del compendio naturale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento" che tra le altre cose verifica che:
- in assenza di atti di indirizzo programmatici, regolamentari e finanziari regolarmente approvati dall'assemblea del parco, il consiglio direttivo che, per legge istitutiva e per lo statuto del parco, ha funzione meramente esecutiva, ha proceduto all'approvazione di numerose deliberazioni in materia del personale, del tutto illegittime tra cui la delibera n. 35 del 20 dicembre 2012 che istituisce la figura del vice direttore e assume, come unica figura a tempo indeterminato nell'organico del parco, un dirigente in mobilità dal Comune di Quartu Sant'Elena;
- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e gestione del parco, insieme all'inadeguata gestione del personale, sta comportando una situazione di emergenza ambientale ed uno stato di progressivo abbandono del compendio che ha già portato danni concreti all'avifauna, la violazione di direttive e protocolli internazionali in tema di gestione di zone umide, il rischio di perdita di fondi comunitari;
- vale la pena di richiamare:
- i numerosi incendi scoppiati in questi ultimi due anni, l'ultimo dei quali ha provocato danni evitabili, per la mancata manutenzione e verifica di funzionamento dell'impianto antincendio, alla vegetazione in prossimità del Perdalonga (habitat prioritario 1150* sensu direttiva 92/43/CEE) interessando decine di nidi e incenerendo ettari di fascia arborea protettiva;
- la carente gestione idraulica delle vasche salanti e di tutti i bacini dulci-acquicoli con vasche lasciate, a volte, senz'acqua e poi riempite troppo velocemente provocando alterazioni dei parametri ecologici e rischio di allagamento o affogamento dei nidiacei delle specie che nel frattempo si sono stabiliti nelle vasche prosciugate;

preso atto che:
- con determinazione n. 566 del 21 dicembre 2012 avente ad oggetto "Trasformazione contratto di formazione e lavoro in rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato e conseguente immissione in ruolo di una unità presso l'ufficio amministrativo" si è deciso di stabilizzare (tramite la trasformazione di un semplice contratto formazione e lavoro in contratto a tempo indeterminato) una ragioniera che ha collaborato con l'Ente parco qualche tempo prima, senza avviare alcun tipo di procedura concorsuale di evidenza pubblica; attualmente la ragioniera risulta in ruolo e, insieme al vicedirettore/dirigente è l'unica dipendente stabile;
- con deliberazione dell'Assemblea n. 23 del 22 ottobre 2013 il consorzio dell'ente ha approvato il nuovo impianto strutturale dello statuto proposto dal tavolo tecnico (Comune di Quartu S. Elena nota prot. 71117 del 21 ottobre 2013), nel quale si afferma, tra le altre indicazioni, di cassare la lettera c) dell'articolo 11 dello statuto dove si afferma che il consiglio direttivo del parco "nomina i responsabili degli uffici e dei servizi", e di aggiungere la lettera h) all'articolo 12 - Presidente del Parco - Attribuzioni, dove invece si afferma: (il presidente) "nomina i responsabili degli uffici e dei servizi; attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna secondo le modalità e i criteri stabiliti dagli artt. 109 e 110 del TUEL, nonché dallo statuto e dai regolamenti del consorzio";
- in poche parole viene accentrato tutto il potere al presidente in materia di nomine di responsabili degli uffici e dei servizi; tale decisione appare quantomeno fuori luogo in quanto il presidente, che detiene un incarico politico, è soggetto a vicende e risultati elettorali e non potrebbe garantire certo una continuità gestionale all'Ente parco;
- con deliberazione del consiglio direttivo n. 5 del 13 novembre 2013 l'Ente ha, per l'ennesima volta, modificato la struttura organizzativa e la pianta organica; quest'ultima è stata oggetto dapprima di un repentino incremento, da 23 unità lavorative alle attuali 41, e questa volta è oggetto di un drastico ridimensionamento passando da 41 a 13;
- tale variabilità d'organico, tenuto conto che si è verificata sotto la guida del medesimo presidente, direttore/vice direttore/dirigente, denota una notevole carenza gestionale alla luce delle finalità istituzionali del parco che nel tempo non si sono modificate;
- l'attuale pianta organica di fatto cancella gli specialisti in conservazione della natura, florista e faunista, che sono le figure professionali più importanti in un'area protetta come il Molentargius istituita a suo tempo proprio per tutelare le specie e gli habitat; tali ruoli sono necessari anche per la giusta fruizione del compendio da parte della cittadinanza nel rispetto della normativa vigente;
- i tecnici che hanno ricoperto finora questi ruoli si sono occupati, con importanti risultati, degli aspetti legati alla fauna, alla flora, alla vegetazione, agli habitat, determinando anche l'apertura dell'ente al pubblico;
- nella proposta di pianta organica sono state eliminate inoltre quelle figure professionali che si sono occupate anche di altri aspetti del territorio (per esempio il sistema informativo del parco, strumento indispensabile per la gestione dell'area protetta), ossia le figure un tempo ricomprese nell'area naturalistica fulcro della originaria struttura organizzativa, cassata subito dopo l'uscita di scena del primo direttore storico del parco e mai più riproposta;
- dall'organico prospettato si evince:
1. la duplicazione delle figure dirigenziali, ovvero il direttore generale e il dirigente, che incidono in misura rilevante sul totale delle spese del personale e che svolgono compiti assimilabili in un'unica figura (si fa notare che solo il dirigente attualmente in ruolo costa all'Ente quasi euro 150.000 annui);
2. il neo Ufficio ambientale, deputato a svolgere tutte le attività riconducibili alla ricerca, al monitoraggio e alla preservazione del territorio, oltreché le indagini ambientali biotiche e abiotiche, e a numerosissime altre dettagliate nella deliberazione n. 5/2013, nella nuova composizione dell'organico risulta composto da un istruttore direttivo tecnico biologo e da un generico istruttore direttivo tecnico ambientale; ad oggi invece tutte le attività sopra elencate sono svolte dalle seguenti figure professionali: tre naturalisti (di cui due precari storici specialisti in flora e fauna), due geologi (storici, specialisti nell'uso della sonde multiparametriche), un ingegnere ambientale (storico, pianificatore e specialista in sistemi informatici ambientali e GIS), un biologo; secondo il nuovo prospetto le sole figure previste sarebbero un biologo e un generico istruttore direttivo tecnico ambientale, tuttologo in grado di svolgere a pieno titolo le attività riconducibili a professionalità proprie solo di specialisti altamente qualificati di fatto esclusi dalla struttura gestionale dell'ente;
3. gli uffici contabile, amministrativo e tecnico-manutenzioni, per contro, mantengono ed amplificano il personale;
- tale pianta organica potrebbe far pensare ad una possibile esternalizzazione dei ruoli non previsti (naturalisti specializzati, ingegneri ambientali, geologi) per assicurare quelle attività di monitoraggio previste anche dalla convenzione con la Regione; ma allora perché prevedere nella struttura organizzativa la figura del biologo e dell'informatico che, per i loro requisiti, sono proprio le mansioni che si esternalizzano all'occorrenza? Si fa notare che a suo tempo il biologo, non previsto nella squadra iniziale dei tecnici, era un tecnico esterno, che è stato poi integrato nel personale interno dopo le selezioni del 2008, e curiosamente, in seguito molte delle mansioni a lui attribuite sono state di nuovo affidate a specialisti esterni;
- la deliberazione di cui sopra appare ancor più irragionevole alla luce della recente legge 30 ottobre 2013, n. 125, di conversione del decreto legge n. 101 del 2013, la quale si apre alla concreta possibilità di stabilizzare i precari della pubblica amministrazione con almeno tre anni di servizio, offrendo molteplici strumenti utilizzabili fino a tutto il 2016 a tal fine: stabilizzazione, a domanda, per coloro che abbiano già superato un concorso per titoli ed esami, concorsi con riserva di posti negli altri casi;
- da un lato la normativa statale offre su un piatto d'argento l'opportunità all'ente di riconoscere il lavoro svolto finora dal personale storico e di risolvere finalmente il problema dei precariato, che sia gli organi di governo del parco, che la stessa Regione si sono formalmente impegnati a risolvere; dall'altra, con un vero e proprio colpo di spugna, si mette fine al problema dei precari mettendoli semplicemente alla porta;
- una tale pianta organica considera l'Ente parco alla stregua di un qualsiasi ente locale, trascurando tutte le peculiarità che lo hanno reso un'area protetta a livello internazionale, condannandolo così ad una gestione sbagliata e ponendo le basi per un futuro danno ambientale nei confronti di un'area di rilevata importanza;
- inserendo nella struttura organizzativa delle generiche figure di istruttori tecnici di fatto si apre alla possibilità di inserimento, tramite eventuali procedure di mobilità, di personale proveniente da altri enti che nulla hanno a che vedere con un'area protetta;
- negli ultimi due anni la politica gestionale del parco è stata quella di limitare, ridurre e quindi eliminare gli studi sulle specie e sugli habitat, a favore di una sempre più spinta e poco ragionata fruizione del territorio, causa principale del degrado e di cattiva gestione del territorio;
- nonostante la presenza all'interno dell'ente di un Centro di educazione ambientale accreditato a livello regionale e di un apposito Servizio comunicazione e marketing, attualmente il parco non è inserito nel circuito turistico nazionale e regionale e cittadino; a tale riguardo si deve sottolineare la mancanza per esempio del fondamentale collegamento col circuito crocieristico,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente:
1) affinché attivi tutte le strade disponibili per dare concreta e risolutiva attuazione alle sopra richiamate norme, per la rimodulazione della dotazione organica in modo da tutelare le professionalità dei precari che in questo territorio lavorano anche da prima che l'ente divenisse operativo, e al fine di rispecchiare con la medesima le reali esigenze del parco e la sua organizzazione funzionale; solo in tal modo sarà possibile evitare facili pratiche clientelari;
2) affinché agisca con immediatezza interrompendo il silenzio politico, affinché possa essere affrontato e superato l'attuale grave e sempre più acuto disagio sociale, cosa intollerabile e inaccettabile oggi, sia sul piano dei diritti dei lavoratori che sul piano delle responsabilità amministrative e funzionali;
3) per sapere se intenda considerare attualmente prioritario il mantenimento e la salvaguardia dell'equilibrio naturalistico e della tutela ambientale, da programmare e da incentivare nelle attività di gestione e pianificazione del Parco Molentargius-Saline;
4) perché si attivi con il massimo sforzo affinché non siano compromessi i notevoli investimenti finora fatti in questo importante territorio della Regione, per superare le attuali emergenze gestionali, organizzative e pianificatorie al fine di dotare, finalmente, il Parco naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti, competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico, culturale, sociale ed economico di un'area protetta di importanza internazionale.

Cagliari, 10 dicembre 2013