CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1255/A
INTERROGAZIONE ZUNCHEDDU - COCCO Daniele Secondo - SECHI - CUGUSI, con richiesta di risposta scritta, sulla tipologia contrattuale delle dipendenze patologiche.
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I sottoscritti,
premesso che:
- nel passato, con la deliberazione della Giunta regionale n. 57/13 del 31 dicembre 2009, i contratti per le dipendenze patologiche tra gli erogatori privati accreditati e le ASL venivano firmati dagli enti accreditati direttamente con la ASL territorialmente competente; attraverso le deleghe di committenza, si assicurava che, qualora una ASL non utilizzasse i fondi previsti per la residenzialità delle dipendenze patologiche, questi fondi rimanessero a disposizione delle altre ASL, per quei pazienti che ne avessero fatto richiesta;
- con la deliberazione della Giunta regionale n. 31/14 del 6 agosto 2010 i nuovi contratti per la triennalità 2010-2012, vennero modificati; ogni ASL firmava un singolo contratto con ciascun ente accreditato del territorio regionale prevedendo un budget di spesa prestabilito, attraverso la prenotazione di giornate che non dovevano necessariamente essere utilizzate dalla ASL; questa "prenotazione" non comportava alcun vincolo per la ASL costringendo però l'ente accreditato a lasciare quei posti prenotati non utilizzati né utilizzabili;
- con la deliberazione della Giunta regionale n. 9/13 del 12 febbraio 2013 la Regione ha previsto la stipulazione di un contratto con la ASL territorialmente competente, senza tuttavia modificare il meccanismo delle giornate prenotate; per cui ciascuna ASL prenota delle giornate con un ente accreditato e nel caso di inutilizzo delle stesse impedisce alle altre ASL che dovessero averne necessità di utilizzare le giornate non fruite; unica modifica prevista dalla deliberà è la possibilità, ogni sei mesi, lasciando invariato il budget prenotato, di modificare unicamente le tipologie di servizi forniti dallo stesso ente;
rilevato che:
- in molte occasioni il coordinamento delle comunità sarde ha esposto le difficoltà relative alle ultime e tuttora vigenti norme relative ai contratti per le dipendenze patologiche rivolgendosi anche a tutti i capigruppo della Regione;
- con la determinazione n. 0003461/det/166 dell'8 febbraio 2012 è stato istituito il tavolo tecnico regionale sulle dipendenze patologiche, il quale vedeva la partecipazione dell'Assessore, o suo delegato, del capo di gabinetto o suo delegato, del direttore del servizio o suo delegato, dott. Vincenzo Are, AOU di Cagliari presso la Regione, del direttore del dipartimento dipendenze ASL n. 5, dott.ssa Loi, del direttore del Dipartimento delle dipendenze ASL n. 1, dott.ssa Grazini, di due rappresentanti del coordinamento delle comunità sarde, dott.ssa Grillo e Don Angelo Pittau, in qualità di presidente del CCS;
- i lavori di questo gruppo hanno prodotto un lavoro inviato in Regione con raccomandata A/R dove SERD e comunità, ribadendo la disfunzionalità dei contratti in essere chiedevano un'altra tipologia contrattuale, proponendo una forma contrattuale uguale ad altre regioni italiane e ad oggi ancora utilizzata (Liguria, Piemonte, Marche, ecc.);
- la Regione ha tuttavia ignorato i suggerimenti dati dal tavolo tecnico, proponendo la nuova forma contrattuale che nella sostanza non modifica in alcun modo quella precedente lasciando intatte le difficoltà evidenziate;
- inspiegabilmente l'Assessorato predispone con decreto n 0001310 del 23 giugno 2013 un nuovo tavolo regionale dove ad oggi non è stato ancora risolto il problema della contrattazione di cui sopra,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere quali siano le ragioni per cui:
1) l'Assessorato ha predisposto un tavolo tecnico per poi ignorare di fatto i risultati proposti dallo stesso;
2) non sia stata modificata la contrattazione seguendo le linee indicate dal primo tavolo tecnico, linee che risultano affini alle forme di contrattazione di molte regioni italiane (Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, ecc.);
3) la composizione originaria del tavolo tecnico sia stata rivista e modificata;
4) alcune ASL non utilizzino tutto il budget a disposizione ignorando le domande di ingresso dei pazienti;
5) si prenotino dei posti alle comunità convenzionate senza utilizzarli e senza dare la possibilità che altre ASL li utilizzino;
6) alle ASL che prenotano delle giornate non possano essere imposte delle penali per ripagare il danno subito dalle comunità;
7) questi contratti non vengano predisposti per le strutture che ospitano i pazienti della Regione al di fuori del territorio regionale; infatti le ASL sarde non hanno alcuna forma contrattuale da rispettare nei confronti di comunità di altre regioni;
8) questa dannosa forma contrattuale ricada unicamente sulle comunità del territorio sardo; infatti ci sembra di capire che non c'è un vincolo normativo nazionale, diversamente non si spiega come mai queste procedure debbano essere imposte solamente tra le ASL del territorio regionale e le comunità sarde.Cagliari, 27 novembre 2013