CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1232/A

INTERROGAZIONE AGUS - COCCO Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione di IGEA Spa e il recupero delle sue originali funzioni.

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I sottoscritti,

premesso che:
- con atto del 31 luglio 1986 veniva costituita la Società italiana miniere Spa (SIM Spa) e successivamente, con atto del 30 aprile 1998, la denominazione veniva modificata in IGEA Spa;
- in seguito alla liquidazione dell'Ente minerario sardo (EMAS), così come disposto dalla legge regionale 4 dicembre 1998, n. 33, IGEA Spa è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell'attività di messa in sicurezza, ripristino ambientale e bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione, agendo nell'ambito dei piani e delle linee di indirizzo disposte dalla Regione autonoma della Sardegna - Assessorato dell'industria, quale suo unico azionista;
- nel corso del mese di dicembre 2009 lo statuto di IGEA è stato modificato e, in tale ambito, la società è diventata "in house" dell'Amministrazione regionale;
- la situazione economica e imprenditoriale dell'IGEA Spa è tale per cui, qualora non vengano approvati i bilanci, la società rischia di esser messa in liquidazione;

preso atto che:
- il 13 marzo 1998, a seguito dell'autorizzazione della Giunta regionale, veniva sottoscritto il contratto con la SNAM, col passaggio, attraverso l'EMSA, di tutto il patrimonio immobiliare delle aree minerarie del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, al quale si aggiungeva il bene agricolo, già acquisito nel 1997 da Agricoltura, sempre del gruppo ENI;
- con lo scioglimento dell'Ente minerario sardo, come si evince dalla premessa, si costituiva l'IGEA Spa in capo alla quale veniva trasferito l'intero patrimonio terriero e immobiliare, costituito da 52 concessioni minerarie, con una estensione complessiva di circa 22.000 ettari;
- a seguito dell'intesa di programma, sottoscritta il 25 gennaio 1997 con il Ministero dell'ambiente e con la Regione, veniva avviato uno studio per affrontare gli aspetti connessi al disinquinamento legato soprattutto al rilascio di metalli pesanti;
- oggi, con il rapporto del Ministero della salute sui 44 siti più inquinati d'Italia, questi nostri martoriati territori tornano prepotentemente all'attenzione dell'opinione pubblica per i gravi rischi a cui sono soggette le popolazioni esposte a malattie, tutte mortali, quali tumori, malattie respiratorie e circolatorie, malattie neurologiche e renali;
- il Sulcis-Iglesiente-Guspinese è un Sito di interesse nazionale (SIN) istituito con decreto ministeriale n. 468/01 e perimetrato con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 12 marzo 2003;
- con il decreto del Ministero dell'ambiente 18 settembre 2001, n. 468 (Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati) il Ministero dell'ambiente assegnava i primi fondi per il Programma nazionale di bonifiche nelle aree di interesse nazionale Sulcis-Iglesiente-Guspinese, con uno stanziamento di 63,6 miliardi ripartiti nei primi anni 2001 (39,66 miliardi), 2002 (12 miliardi), 2003 (12 miliardi);

considerato che:
- a distanza di dodici anni dal suddetto decreto nulla è stato fatto, rinunciando così a dodici anni di finanziamenti, a causa della volontà politica di affidare ad una associazione temporanea di imprese l'imponente opera di bonifica che non ha avuto seguito, in quanto le aree da bonificare ricadono all'interno della proprietà IGEA Spa, a suo tempo acquisite e non disponibili per società diversa da IGEA Spa, nata e mantenuta in vita per affrontare l'emergenza ambientale;
- alla luce del recente e pesante rapporto ministeriale e della situazione di IGEA Spa, questa società rischia d'essere liquidata senza aver assolto le funzioni per la quale la Regione l'ha istituita,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria, per conoscere se non ritengano opportuno rivedere l'intesa stipulata a suo tempo con il Ministero dell'ambiente e affidare alla società in house, IGEA Spa, l'inderogabile opera di bonifica ambientale per arginare il devastante progredire delle malattie mortali nei nostri territori, così come oggi prepotentemente denunciato dal Ministero della salute.

Cagliari, 23 ottobre 2013