CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1225/A
INTERROGAZIONE AGUS - DIANA Giampaolo - COCCO Pietro - COZZOLINO - MELONI Valerio - SANNA Gian Valerio - SORU, con richiesta di risposta scritta, sulla concreta volontà della Regione, per tramite della ASL n. 6, di consentire la riapertura del Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini.
***************
I sottoscritti,
premesso che con interrogazione n. 1109/A del 6 maggio 2013 si chiedevano all'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale le ragioni del mancato adempimento richiesto dal commissario liquidatore, per la riapertura immediata del Centro di riabilitazione, sulla base della diffida del 22 aprile 2013; a tutt'oggi non vi è stata alcuna risposta sia all'interrogazione, ma in particolare, all'atto più importante, la diffida all'immediata riapertura;
preso atto che nel mese di giugno 2013 l'Assessorato inoltrava ai direttori delle ASL apposita richiesta di contenimento della spesa sanitaria e con delibera della Giunta regionale, così come da comunicazione del 9 agosto 2013, informava sull'istituzione anche in Sardegna della Rete per le cure palliative; in questi giorni ci si è già mossi per l'individuazione di possibili centri hospice e centri di riabilitazione, con il rafforzamento del Santa Maria Bambina di Oristano e il via all'importante Centro riabilitativo nell'ex Ospedale Marino al Poetto, nell'ottica, immaginiamo, di un riordino sanitario che vede il ridimensionamento dei posti letto per acuti in favore dell'extra ospedaliero territoriale;
considerato che:
- il Centro Santa Maria Assunta, in tempi non sospetti, per volontà del Comune di Guspini e della ASL n. 6, anche in assenza di direttive avviò il primo centro hospice extra ospedaliero e a seguire, il Centro di riabilitazione ad alta intensità, anticipando di fatto una visione che oggi si rende necessaria ed urgente, sotto il profilo strutturale, sanitario ed economico, tanto che la Regione ha riconosciuto il Centro Santa Maria Assunta come centro di eccellenza; con l'attività dell'hospice, il Santa Maria Assunta, di fatto libera i posti di rianimazione dell'Ospedale di San Gavino, senza far scadere l'intensità e l'appropriatezza dell'assistenza, riuscendo ad assistere i pazienti con valori economici nettamente inferiori ai costi ospedalieri (128 euro al giorno, contro i 2.000 euro della rianimazione) e così pure per l'attività di riabilitazione ad alta intensità (215 euro al giorno contro gli 800 euro di un posto ospedaliero) con una costante attività di non meno di 50 posti letto pro die sottratti agli ospedali regionali; con la suddetta attività la sanità regionale ha risparmiato non meno di 11 milioni di euro l'anno, senza per questo venir meno l'appropriatezza delle cure, anzi il trasferimento verso la struttura ex ospedaliera, adeguatamente predisposta e attrezzata con molta robotica e 4 vasche riabilitative, consentiva un'assistenza hospice e di alta riabilitazione che gli ospedali non erano e tuttora non sono in grado di dare;
- nonostante la cessazione dei servizi nel Centro Santa Maria Assunta, disposta da parte dell'ASL n. 6 nel maggio 2012, il commissario liquidatore ha provveduto, nelle more del rispetto della diffida del 22 aprile 2013, al mantenimento dell'efficienza della struttura, che consentirebbe in tempi rapidi la riapertura dell'hospice e di una parte del centro di riabilitazione, con non meno di 25 posti letto, e dei trattamenti ambulatoriali;
in virtù di quanto esposto e del clima favorevole all'apertura e potenziamento delle strutture extra ospedaliere,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere quali azioni intendano adottare perché il Centro Santa Maria Assunta, nelle more del suo completamento che consentirà alla sanità regionale di disporre di una struttura di eccellenza, con non meno di 80 posti letto e con un reparto di riabilitazione pediatrica unico a livello regionale, ma anche raro a livello nazionale, possa riprendere a erogare prestazioni, abbattere i costi sanitari e recuperare il personale specializzato, prima che si disperda, visto che ha concorso a rendere il centro stesso una struttura di eccellenza.Cagliari, 16 ottobre 2013