CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1210/A

INTERROGAZIONE DEDONI, con richiesta di risposta scritta, sull'apertura dell'anno scolastico in Sardegna.

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Il sottoscritto,

premesso che la scuola fonte di educazione e di conoscenza, è ormai da diversi anni in uno stato di sussistenza senza i giusti finanziamenti e senza l'adeguamento strutturale e innovativo nell'insegnamento per formare giovani all'altezza nella competizione globale; ancor di più in Sardegna si vive una sofferta condizione di degrado poiché non si realizza in modo adeguato il dimensionamento scolastico tenendo, appunto, nella dovuta considerazione i vari fattori aggreganti della società sarda e ancor di meno gli aspetti dell'orografia, della viabilità e dei trasporti;

considerato che il fallimento della politica statale nella scuola sarda è stato ammesso, in questi giorni, proprio dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza; infatti in Sardegna il tasso di dispersione scolastica è del 25 per cento contro una media nazionale del 17,6 per cento; un fallimento delle politiche accentratrici dello Stato e dei suoi funzionari in Sardegna che non rispettano neppure le decisioni della Giunta regionale; bene avrebbero fatto i funzionari ad arginare e combattere la dispersione proponendo modelli alternativi e una scuola adeguata alle esigenze della nostra Isola, anziché dedicare rilevanti risorse per un difficile compito quale quello del recupero della dispersione; in sintesi, i finanziamenti dovrebbero essere dedicati maggiormente alla strutturazione e organizzazione di una scuola diversa che accolga e non respinga;

atteso che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è più attento alle esigenze dei propri burocrati che degli studenti sardi e delle loro famiglie; è evidente, infatti, lo strabismo con cui si occupa della scuola sarda "preferendo guardare altrove" lasciando che nell'Isola i suoi funzionari pongano in essere in modo arbitrario le proprie decisioni trascurando le sentenze dei tribunali e le decisioni della Giunta regionale;

ritenuto che l'atteggiamento sinora assunto dalla Direzione scolastica regionale sia colpevolmente negligente nei confronti delle sentenze, anche di quella della Corte costituzionale che ha sancito la dipendenza funzionale del Dirigente scolastico regionale dalla Regione autonoma della Sardegna pur essendo dipendente e pagato dal Ministero, ciò anche perché la sentenza della Consulta è stata inserita in norma regionale;

constatato che anche in questo inizio di anno scolastico si è proceduto agli accorpamenti di istituti nella città di Cagliari in modo non consono alle esigenze di studenti e famiglie, ma soprattutto si sono volute ignorare del tutto le peculiarità della nostra Isola che manifesta una composizione tale nel suo variegato e tormentato paesaggio e nella dislocazione dei piccoli agglomerati urbani spesso distanti tra loro con difficoltà nei collegamenti anche per la condizione della rete viaria; cosa ben diversa dalla condizione del settentrione d'Italia alla quale si è ispirata la legislazione nazionale in materia di istruzione e organizzazione scolastica;

sottolineato che si è proceduto in maniera aberrante ad accorpamenti ed in particolare nel sostenere e istituire la costituzione, nelle zone interne, di pluriclassi che sono la negazione stessa dell'educazione, della cultura e quindi della concezione originaria della scuola,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se:
1) siano a conoscenza di questi atti e fatti che mortificano studenti e famiglie della Sardegna, impedendo una giusta crescita nella costruzione di personalità adeguate ai compiti e alle sfide che la nostra Isola ha da affrontare nella propria possibilità di crescita e di sviluppo;
2) non ritengano necessario ed opportuno intervenire in modo deciso ed adeguato con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca affinché vengano riconosciute le prerogative e le peculiarità della nostra Regione;
3) abbiano preso o intendano prendere provvedimenti nei confronti della Direzione scolastica regionale che in modo quasi arrogante dichiara di voler disattendere e non riconoscere le deliberazioni del governo regionale.

Cagliari, 20 settembre 2013