CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1204/A
INTERROGAZIONE PISANO, con richiesta di risposta scritta, sull'attuale impossibilità per gli specializzandi in fisica medica a poter regolarmente svolgere i tirocini presso il reparto di radioterapia dell'Ospedale Businco di Cagliari.
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Il sottoscritto,
premesso che, fino a pochi anni fa, non essendoci in Sardegna una scuola di specializzazione di fisica medica, i nostri laureati in fisica che volevano accedere alla professione di fisico medico erano, loro malgrado, costretti andare fuori dalla Sardegna, presso altre università, affrontando, conseguentemente, notevoli disagi economici e organizzativi;
considerato che l'Università di Cagliari ha potuto attivare la Scuola di specializzazione in fisica medica solo molti anni dopo averne fatto richiesta al Ministero della sanità, a causa di un blocco imposto dal Ministero, in attesa dei risultati di una commissione alla quale era stato affidato il compito di predisporre nuove disposizioni per la attivazione di nuove scuole di specializzazione;
evidenziato che, una volta ottenuto il via libera dal Ministero, l'Università di Cagliari ha provveduto ad attivare alcune nuove scuole di specializzazione e, specificatamente nell'anno accademico 2008-09, è stata attivata la nuova Scuola di specializzazione in fisica medica;
considerato che la figura del fisico medico è indispensabile per la corretta utilizzazione di apparecchiature di elevata complessità per la terapia e la diagnosi di gravi patologie, come ad esempio gli acceleratori per la radioterapia, i ciclotroni per la produzione di radioisotopi artificiali, le gammacamere per la medicina nucleare e anche per verificare il corretto funzionamento di apparecchiature per la diagnostica per immagini come la TAC, la risonanza magnetica e le semplici apparecchiature di radiologia tradizionale;
accertato che attualmente sono impiegati nelle strutture ospedaliere regionali 21 fisici medici (15 a Cagliari, 4 a Sassari, 2 a Nuoro, 1 a Olbia) rispetto ad un fabbisogno effettivo stimato di circa 40 unità e che altri dieci fisici medici svolgono attività libero professionale, dato che la normativa vigente impone che anche gli studi radiologici privati debbano servirsi di un fisico medico che garantisca la "qualità" delle apparecchiature per la diagnostica per immagini;
rilevato che occorre tenere in debito conto l'attuale fabbisogno determinato dai numerosi presidi ospedalieri isolani che ancora non hanno proceduto all'assunzione in organico di un fisico medico e che attualmente operano in regime convenzionale con un professionista esterno per le attività inerenti alla fisica medica;
constatato che la Scuola di specializzazione in fisica medica dell'Università di Cagliari ha diplomato finora 4 specialisti, tre dei quali già impiegati a tempo indeterminato in strutture ospedaliere e di ricerca mentre la quarta giovane diplomata attualmente usufruisce di una borsa di ricerca presso il San Raffaele di Milano;
verificato che attualmente risultano iscritti nei vari anni di corso della scuola di fisica medica dieci specializzandi che usufruiscono della borsa di studio regionale;
preso atto che, nonostante la Scuola di specializzazione sia una attività formativa di terzo livello e quindi organizzata dall'università, gli impegni degli specializzandi sono maggiormente concentrati all'interno delle strutture ospedaliere dove, oltre ad imparare a conoscere le tecniche della professione, prestano opera di collaborazione e si fanno carico di molte attività operative previste per legge, e questa opera di supporto risulta in genere molto gradita presso le strutture ospedaliere che ospitano volentieri gli specializzandi;
considerato che:
- una delle strutture ospedaliere che ha maggiormente bisogno di fisici medici è la radioterapia dove i fisici predispongono i "piani di trattamento" che consentono di ottenere il massimo beneficio per i pazienti minimizzando i danni ai tessuti sani che il trattamento radioterapico necessariamente comporta, che il tirocinio in radioterapia è il momento di formazione più alto per il fisico medico e che ad esso viene interamente dedicato l'ultimo anno di corso;
- nello scorso anno accademico 2012-13 i nostri specializzandi che frequentavano l'ultimo anno di corso non sono stati accettati come tirocinanti presso il centro di radioterapia dell'Ospedale oncologico Businco di Cagliari e, pertanto, hanno dovuto svolgere il tirocinio presso altri ospedali in varie località fuori dalla Sardegna, tra Milano, Roma, Pavia, Candiolo e Livorno, con tutti i comprensibili disagi e i gli insostenibili costi aggiuntivi;riconosciuto, comunque, che l'esperienza fatta presso centri di elevata professionalità ha sicuramente prodotto benefici nella formazione e, in ogni caso, un'apertura oltre i confini ristretti della propria sede è pur sempre un'esperienza che ogni studente universitario, di qualunque livello formativo, dovrebbe compiere obbligatoriamente;
considerato che l'impossibilità di poter frequentare il centro di radioterapia della propria sede universitaria crea negli specializzandi un notevole disagio e che questa paradossale situazione è stata posta in ripetute occasioni all'attenzione sia delle autorità accademiche sia, successivamente, all'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale in un incontro tra il Capo di gabinetto dott. Tonino Dessì e l'ex-preside di medicina prof. Mario Piga;
verificato che ogni iniziativa non ha portato fino ad oggi ad alcun chiarimento in ordine ai motivi che ostano ad una reale soluzione del problema sulla mancata collaborazione tra la struttura di fisica medica dell'Ospedale oncologico e l'Università di Cagliari e che non possano essere ritenuti validi i motivi espressi più volte dal responsabile della struttura di fisica medica dell'Ospedale Businco, secondo il quale sarebbero unicamente riferibili al numero sovrastimato indicato come "fabbisogno di specialisti in fisica sanitaria da formare" riportato nel documento periodico redatto dall'Università agli Studi di Cagliari e inviato all'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
considerato che, a prescindere dai motivi e dalle responsabilità che determinano questo ingiustificabile impedimento, i nostri laureati in fisica, specializzandi in fisica medica, sono gli unici a pagare un costo così elevato per un assurdo mancato accordo istituzionale fra università e reparto di radioterapia dell'Ospedale Businco di Cagliari,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) quali siano i motivi che hanno fino ad oggi impedito che si potesse stabilire una fattiva collaborazione tra il reparto di radioterapia dell'Ospedale Businco e la Scuola di specializzazione di fisica sanitaria dell'Università degli studi di Cagliari penalizzando i nostri laureati in fisica, specializzandi in fisica sanitaria, costretti a svolgere i tirocini nelle strutture ospedaliere fuori della nostra Isola, con tutti i disagi economici conseguenti;
2) quali immediate azioni intenda attuare per rimuovere e superare questi impedimenti e consentire ai nostri specializzandi in fisica sanitaria di poter svolgere regolarmente, come è nel proprio diritto, i tirocini presso il reparto di radioterapia dell'Ospedale Businco di Cagliari.Cagliari, 16 settembre 2013