CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1177/A
INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione in cui versano i precari ARST della Provincia di Sassari e di tutto il territorio isolano.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- in data 25 ottobre 2010 è avvenuta la fusione tra le società ARST Spa e ARST Gestione FdS Srl che ha dato vita all'Azienda unica regionale dei trasporti pubblici ARST Spa per l'erogazione di servizi di trasporto pubblico locale su gomma e su ferro;
- l'Arst era solita operare, nella gestione del personale, con il ricorso a forme contrattuali poco tutelanti per il lavoratore; infatti, era solita ricorrere all'assunzione, attraverso contratti a tempo determinato che si rinnovavano di anno in anno;
- di fatto, è ben nota a tutti la problematica legata alla posizione di coloro che sono stati destinatari di contratti a tempo determinato; invero, essi sono entrati nel novero dei precari o disoccupati;
- ciò è anche accaduto ad alcuni autisti dell'ARST i quali, dopo essere stati alle dipendenze dell'azienda per lunghi periodi, si sono visti disconoscere l'agognata stabilizzazione così come previsto dal CCNL di appartenenza, si sono ritrovati in assenza di occupazione, confortati solo da vane promesse non mantenute;
- gli autisti della metro della Provincia di Cagliari, invece, nel corso dell'anno 2009 sono stati stabilizzati in numero di 21 unità;
- le motivazioni alla base della stabilizzazione dei 21 autisti del territorio cagliaritano sono contenute nella deliberazione della Giunta regionale n. 51 /38 del 17 novembre 2009, da cui emerge lo spauracchio della conversione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato allorquando i rinnovi contrattuali non siano specificatamente supportati da chiare esigenze aziendali, estrinsecate per iscritto al lavoratore;
- inoltre, la Giunta regionale legittima tale decisione sulla base di ragionamenti di convenienza economica;
- invero, il personale che ha operato per l'Azienda è già stato formato attraverso l'esperienza acquisita negli anni, a spese dell'ARST, e, pertanto, illogico appare ricorrere a forme assuntive alternative;
- infatti, i nuovi lavoratori a tempo dovranno essere formati e la formazione costituisce un esborso per le casse aziendali;
- sulla base di tali valutazioni, pertanto, la Giunta regionale nel 2009 ha autorizzato la stabilizzazione dei 21 autisti precari;
- orbene, non è dato capire quali ragioni ostano al raggiungimento di una soluzione identica, anche in capo agli autisti accomunati dal medesimo problema;
considerato che:
- è oramai risaputo che il ricorso a ripetute forme contrattuali a tempo determinato costituisce l'anticamera del precariato;
- tale evoluzione, però, non dovrebbe essere consentita all'interno delle aziende a partecipazione pubblica, quale l'ARST;
- invero, le aziende a partecipazione pubblica dovrebbero operare nel preciso rispetto della normativa posta a tutela del lavoratore;
- tanto trova ragione nell'affidamento che il lavoratore ripone nella natura pubblica del datore di lavoro e che legittima un'aspettativa di tutela maggiore;
rilevato che:
- tale scelta operativa dell'ARST ha generato un importante contenzioso;
- allo stato attuale pendono nanti i giudici del lavoro dei tribunali isolani, numerosi procedimenti attivati dai lavoratori bisognosi di vedersi riconosciuto il diritto ad un trattamento contrattuale a tempo indeterminato;
- sulla base delle notizie pervenute agli autisti ora in contenzioso con l'ARST, quest'ultima a breve dovrebbe fare delle nuove selezioni per l'assunzione di alcuni autisti;
- esiste della forza lavoro già formata, che verosimilmente verrà, dato l'orientamento ultimo dei giudici del lavoro, reintegrata nel posto lavorativo;
- eventuali sentenze sfavorevoli all'ARST genererebbero a suo carico elevati costi;
- sarebbe opportuno che l'ARST valutasse l'opportunità e la convenienza di un accordo con i lavoratori in lite giudiziaria;
- l'accordo, anticipando l'esito del contenzioso, potrebbe ridurre l'esborso a carico dell'azienda pubblica, consentire il reintegro bonario dei lavoratori nel posto di lavoro ed evitare la procedura selettiva;
- è un dovere istituzionale, prima ancora che un obbligo giuridico, procedere alla regolarizzazione di coloro che per anni hanno prestato la loro attività lavorativa a favore di una azienda pubblica, e/o a partecipazione pubblica,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere quali siano:
1) i provvedimenti che la Regione intende attuare al fine di far sì che i lavoratori dell'ARST, in particolare gli autisti che hanno un contenzioso aperto, possano essere stabilizzati;
2) le tempistiche per poter dare una soluzione al suindicato e delicato problema;
3) le motivazioni per le quali ad oggi non si sia ancora provveduto.
Cagliari, 18 luglio 2013