CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1162/A
INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione in cui versa l'Ospedale Segni di Ozieri.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- il nosocomio ozierese è interessato, oramai da anni, da interventi soppressivi discutibili e anacronistici rispetto alle esigenze del territorio;
- invero, nonostante le promesse e rassicurazioni, provenienti dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e dal Direttore generale della ASL n. 1, rispetto alla volontà di non chiudere la struttura ed investire sulla stessa, ad oggi il distretto di Ozieri è abbandonato a se stesso;
- infatti, la carenza di personale, la chiusura di alcuni reparti, la fatiscenza di alcuni locali, rendono difficilissima l'operatività dell'Ospedale Segni, con inevitabili disservizi a danno dei numerosi pazienti provenienti da tutto il territorio limitrofo;
- in particolare, dal 2003 sono stati appaltati i lavori per il reparto di neurologia, ma ad oggi tutto risiede in un nulla di fatto;
- il blocco operatorio ad oggi, non è stato ancora inaugurato;
- i reparti di chirurgia e ortopedia sono accorpati da più di tre anni e ad oggi tutto tace in merito alla loro legittima separazione;
- l'importantissimo punto nascita è stato chiuso e sono stati ridimensionati i reparti di ostetricia e pediatria;
- gli utenti del centro di salute mentale vengono assistiti da anni in locali assolutamente inadeguati, nonostante i lavori dello stabile destinato ad ospitare tale divisione siano terminati da oltre due anni;
- il reparto di radiologia è stato interessato da numerosi trasferimenti e ad oggi è stato sostituito solo il 50 per cento delle unità trasferite, con inevitabile ingolfamento del servizio e creazione di lunghissime file;
- vi è carenza di infermieri e di operatori socio-sanitari (OSS);
- il padiglione centrale del nosocomio è un cantiere aperto, il quale ospita i pazienti; infatti, sono stati sospesi i lavori di messa a norma antincendio ma di fatto il cantiere non è stato smantellato, con creazione di immenso disagio, oltre all'esposizione costante dei pazienti a rischio;considerato che:
- il nosocomio ozierese è abbandonato a se stesso;
- la ASL n. 1 è sorda alle richieste provenienti dagli operatori della struttura, anche alle richieste basilari, necessarie per poter operare in sicurezza;
- le giustificazioni timidamente addotte dalla ASL n. 1, rispetto alla chiusura di alcuni reparti, risiedono nella nota questione "della mancanza dei numeri";
- tale criterio, prettamente numerico, non può costituire la panacea per tutti i mali; infatti, il territorio della nostra Regione è conformato in maniera tale per cui l'interesse primario del servizio sanitario dovrebbe essere quello di rendere più agevole l'accesso alle strutture da parte del maggior numero di abitanti delle zone limitrofe;
- pertanto, seppure i numeri, per esempio, delle nascite all'interno dell'Ospedale di Ozieri non sono in linea con quello nazionale, di fatto le scelte che dovrebbero animare e garantire l'operatività della struttura dovrebbero essere, anche, di altra natura;
- non può sfuggire, invero, che altre strutture sarde non vantano i rigidi numeri richiesti dal protocollo nazionale, eppure continuano ad operare in assoluta serenità;preso atto che:
- oramai è pacifico che la ASL n. 1 sia completamente disinteressata rispetto alle problematiche del nosocomio ozierese e degli abitanti di quel territorio;
- il perpetrarsi di questa situazione di abbandono porta, inevitabilmente, la struttura a morte sicura,chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della cronica situazione di abbandono in cui versa l'Ospedale di Ozieri;
2) quali azioni intendano porre in essere al fine di garantire che la struttura ospedaliera operi a pieno regime ed in sicurezza, nel rispetto degli utenti del presidio e degli operatori.Cagliari, 3 luglio 2013