CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1153/A
INTERROGAZIONE ZUNCHEDDU - COCCO Daniele Secondo - SECHI - CUGUSI, con richiesta di risposta scritta, sulle palesi violazioni e omissioni riscontrate in merito alla realizzazione dell'ennesimo impianto a biogas in Sardegna, con particolare riferimento all'impianto di cogenerazione di energia elettrica da fonti rinnovabili (scarti freschi di macellazione) nel Comune di Simaxis.
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I sottoscritti,
premesso che:
- è notizia del 24 maggio 2013 che gli investigatori del NOE hanno effettuato un sopralluogo presso l'impianto di produzione e vendita (cogenerazione) di energia elettrica da fonti rinnovabili (scarti freschi di macellazione) che continua ad essere oggetto da diversi mesi di denunce da parte dei cittadini, di comitati e al centro di forti polemiche a causa delle gravi irregolarità registrate nella procedura prevista per ricevere le autorizzazioni a procedere;
- da mesi i cittadini, insieme al Comitato civico per la salute di Simaxis, denunciano le forti criticità emerse in merito alla realizzazione di tale impianto;
- in particolare, essi hanno evidenziato le irregolarità che emergono dalla pratica SUAP n. 257 del Comune, in quanto:
- a seguito della presentazione da parte delle società proponenti e l'inizio dei lavori di costruzione dell'impianto, la pratica risulta essere stata accettata dall'ufficio SUAP nonostante le evidenti irregolarità, come fa osservare il responsabile dell'Ufficio ambiente e suolo della Provincia di Oristano all'ufficio SUAP di Simaxis, nella nota del 24 ottobre 2012, prot. n. 38969;
- tale comunicazione sancisce l'irregolarità della prosecuzione dei lavori e ne invalida la relativa pratica in quanto nella stessa sarebbero contenute dichiarazioni che non corrispondono all'oggettività dei fatti e violando l'iter procedurale previsto dalla normativa vigente per gli impianti a biogas di questo tipo;
- a tal proposito, infatti, per la realizzazione dell'impianto è prevista, in via preliminare, l'autorizzazione unica rilasciata dal Servizio regionale sostenibilità ambientale presso l'Assessorato della difesa dell'ambiente della Regione Sardegna (SAVI);
- inoltre, alla luce del fatto che lo stesso impianto supera un MW di potenza, l'iter autorizzativo prevede anche la valutazione di impatto ambientale (VIA), nonché la valutazione di incidenza, l'autorizzazione integrata ambientale (AIA) e un'istanza di autorizzazione unica (ex articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2009 e articolo 12 del decreto legislativo n. 387 del 2003);
- ulteriori irregolarità riguardano inoltre la mancata presentazione dello studio di impatto ambientale (SIA), previsto dall'articolo 8, allegato A, della deliberazione della Giunta regionale n. 24/23 e successive modifiche ed integrazioni (studio di cui va peraltro dato avviso pubblico su quotidiano ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modifiche ed integrazioni);
- poiché a tutt'oggi queste prescrizioni non risultano essere state rispettate, anche per effetto della richiesta di autorizzazione respinta nell'ottobre 2012, i lavori di costruzione andavano sospesi dalle autorità competenti, dal Comune di Simaxis - Ufficio SUAP, dal Corpo forestale dello Stato e dall'Ufficio ambiente e suolo della Provincia, bloccandone la prosecuzione e denunciando i responsabili firmatari per falso;
- nonostante ciò, ad oggi non risulta che le società proponenti abbiano comunicato alle autorità competenti le palesi irregolarità, e le violazioni commesse nell'autocertificazione della pratica SUAP che, a monte di ogni iter, comporta reato penale per chiunque ometta con false dichiarazioni tale pratica e sia pertanto perseguibile per legge in base all'articolo 316 ter del Codice penale, che infatti prevede che "chiunque mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalla Comunità europea è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni",
chiedono di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, l'Assessore regionale dell'industria per sapere se:
1) alla luce delle palesi violazioni e omissioni contenute nella pratica SUAP n. 257 in oggetto, abbiano intrapreso misure urgenti atte a sospendere la prosecuzione delle opere in corso, in attesa di un definitivo pronunciamento da parte delle autorità competenti a seguito dell'esito dei sopralluoghi e delle verifiche effettuate in queste settimane da parte delle forze dell'ordine e in particolare da parte dei Carabinieri del NOE;
2) abbiano provveduto a comunicare al sindaco del Comune di Simaxis l'urgenza di revocare le autorizzazioni a oggi rilasciate, di sospendere la prosecuzione delle opere in oggetto così come previsto dai riferimenti normativi citati in premessa e di tutelare i diritti della cittadinanza, che ha più volte espresso pubblicamente forti preoccupazioni per le ripercussioni sulla salute ambientale, rimarcando le responsabilità penali del sindaco in caso di inquinamento e di ripercussione sulla salute dei propri cittadini.
Cagliari, 21 giugno 2013