CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1123/A

INTERROGAZIONE ZUNCHEDDU, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima inadempienza della Regione per la mancata certificazione e comunicazione entro la scadenza fissata al 30 aprile 2013 al fine di sbloccare le risorse dovute alle imprese creditrici verso le pubbliche amministrazioni, così come da cosiddetto "decreto sblocca debiti".

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La sottoscritta,

premesso che:
- il 30 aprile 2013 era stata fissata l'ultima scadenza per comunicare al Ministero dello sviluppo economico la certificazione dei debiti che le pubbliche amministrazioni hanno nei confronti dei propri fornitori (come ad esempio imprese e liberi professionisti);
- infatti, l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del cosiddetto "decreto sblocca debiti" comporta che le pubbliche amministrazioni provvedano ad appianare i debiti verso i propri fornitori nei prossimi mesi;
- entro la suddetta data hanno ufficialmente certificato i propri debiti le otto province e 157 comuni della Sardegna, ma non la Regione autonoma della Sardegna;
- l'inadempienza della Regione però implica che i crediti che le imprese hanno accumulato nei confronti della Regione non potranno essere liquidati in quanto il Governo non ha ricevuto le dovute comunicazioni dalla Amministrazione regionale e, pertanto, i pagamenti non potranno essere autorizzati;
- tali omissioni da parte della Regione risultano ancora più gravi alla luce di quanto si apprende dalla stampa del 17 maggio 2013 e da quanto pubblicamente denunciato dalla Confartigianato sarda relativamente alle risorse sbloccate per la Sardegna: infatti alla Sardegna sono stati riconosciuti appena 86 milioni di euro degli 11 miliardi che sono stati sbloccati dal Governo italiano, in percentuale una miseria se si pensa che rappresentano solo lo 0,8 per cento del totale;
- a rendere ancor più incomprensibile l'azione della Regione è il fatto che tali risorse sono destinate al pagamento delle imprese creditrici senza che venga sforato il vincolo del 3 per cento imposto dal patto di stabilità, rispetto al quale il Presidente della Regione ha più volte dichiarato di essere persino disposto allo sforamento pur di far fronte alla grave situazione economica in Sardegna;
- le inadempienze della Regione sono gravi e incomprensibili, soprattutto alla luce della crisi che ha messo in ginocchio da tempo la Sardegna sia sul piano sociale che su quello economico-finanziario, con casi sempre più frequenti di suicidi per disoccupazione, debiti, espropri dei beni, e in un momento in cui tale provvedimento avrebbe determinato un forte aiuto per le imprese o professionisti fortemente indebitati, non a causa loro ma proprio per i mancati pagamenti da parte dell'ente regionale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere:
1) quali siano le ragioni per cui la Regione non abbia provveduto ad inviare la certificazione dei propri debiti entro le scadenze precedentemente fissate al 30 aprile 2013;
2) quali siano le ragioni per cui abbia agito contro gli interessi dei propri fornitori;
3) quali siano le ragioni che impediscano alla Regione di certificare e quantificare i debiti rispetto ai propri fornitori;
4) di quali dati ufficiali dispongano in merito ai crediti che le imprese vantano nei confronti della Regione.

Cagliari, 21 maggio 2013