CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1117/A

INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo - SECHI - ZUNCHEDDU - CUGUSI - CORDA, con richiesta di risposta scritta, sulla reale consistenza del rischio idrogeologico nel territorio terralbese.

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I sottoscritti,

premesso che:
- il territorio di Terralba è stato interessato dall'adozione del progetto del Piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF), allegato al Piano di assetto idrogeologico (PAI);
- lo studio che ha portato alla realizzazione del PAI, effettuato per conto dell'Autorità di bacino regionale della Sardegna, prevede in caso di pioggia eccezionale una tracimazione della diga di laminazione di Flumini Vinca con conseguente esondazione dell'asta fluviale del Rio Mogoro a valle della diga, in prossimità del centro urbano di Terralba;
- il modello di calcolo a base dello studio proposto dall'Autorità di bacino, così come nella versione del febbraio 2012, ipotizza, al verificarsi degli eventi piovosi di natura eccezionale, un allagamento di circa l'80 per cento del territorio comunale, con tempo di ritorno di 50 anni;
- sulla base del suddetto studio l'unico quartiere del territorio terralbese esente da rischi sarebbe quello di San Ciriaco, caratterizzato da una elevata orografia;
- pertanto, sulla base del suddetto elaborato proposto dall'Autorità di bacino, l'80 per cento dell'area urbana del Comune di Terralba sarebbe sottoposta a rischio idrogeologico "HI4" ossia la qualificazione più elevata del rischio;
- conseguentemente, asseverando tale studio, l'80 per cento dell'area urbana del territorio terralbese dovrebbe essere sottoposto a vincolo di inedificabilità e verrebbe, altresì, preclusa ogni altra attività di trasformazione del territorio che in qualche modo possa ostacolare il deflusso delle acque di esondazione;

rilevato che:
- l'amministrazione comunale, dietro richieste insistenti dei cittadini, destinatari della tutela loro riconosciuta dallo studio, si è attivata al fine di comprendere se realmente lo scenario prospettato dallo studio proposto dall'Autorità di bacino sia reale e perfettamente conforme allo stato fattuale o sia il frutto di un eccesso di scrupolo a mero vantaggio delle coscienze dei redattori dello studio ed a svantaggio di un intero territorio destinato, in queste condizioni, a scomparire;
- pertanto, il Comune di Terralba si è avvalso degli strumenti previsti dal nostro ordinamento giuridico al fine di appurare con certezza, nel rispetto del bene primario dell'incolumità dei cittadini, se realmente il rischio idrogeologico paventato dallo studio del 2012 sia conforme alla realtà;
- a tal fine è stato adito il Tribunale delle acque pubbliche e, in funzione coadiuvante dell'attività giudiziaria, è stato conferito incarico alla società IPROS Srl, al fine di redigere un piano di dettaglio scientificamente avanzato per la verifica della reale consistenza e tipologia di rischio idrogeologico gravante sull'area in argomento;

considerato che:
- la IPROS Srl ha già provveduto ad elaborare i risultati del proprio studio;
- l'esito di tale studio ha portato a risultati differenti rispetto a quello condotto dall'Autorità di bacino;
- infatti, a parità di condizioni delle portate d'acqua ha calcolato un fenomeno di inondazione del bacino idrografico molto più contenuto e meno gravoso rispetto a quanto ipotizzato dal Piano stralcio delle fasce fluviali;
- la serietà e dovizia di dettagli e di calcolo che hanno caratterizzato lo studio redatto dalla IPROS Srl, riconosciuti anche dall'Autorità di bacino, danno autorevolezza ai risultati ai quali la società è pervenuta;
- pertanto, è verosimile che l'Autorità di bacino abbia ecceduto in scrupolo nel formulare le conclusioni di cui al PSFF;
- l'intento della amministrazione comunale, lungi dal porsi in conflitto con quello regionale, stante il medesimo obiettivo, ossia la tutela dell'incolumità dei cittadini, è quello di sacrificare alla inedificabilità solo la parte di territorio che realmente, secondo calcoli precisi e reali, sia sottoposta a rischio idrogeologico, e non la vastissima area individuata, per eccesso di scrupolo, dalla Autorità di bacino;
- infatti, lo studio di dettaglio redatto dalla IPROS, per conto del Comune di Terralba prevede, all'avverarsi delle condizioni meteo più avverse ed eccezionali, un allagamento e perimetrazione del bacino di laminazione che interessa quasi esclusivamente aree marginali rispetto al centro urbano;
- ciò conferma che le conclusioni alle quali è pervenuta l'Autorità di bacino sono il frutto di scelte dettate da un eccesso di scrupolo, allo stato ingiustificato e dannoso;
- invero, la responsabilità di rendere inedificabile, ergo destinare all'abbandono, l'80 per cento del territorio comunale di un piccolissimo centro urbano, deve essere sorretta da motivazioni chiare ed incontrovertibili, nonché insuscettibili di soluzioni alternative;
- invece, dallo studio redatto dalla IPROS, società autorevole nel settore, è emerso che il rischio idrogeologico è riservato a fasce di territorio marginali rispetto al centro urbano;
- l'Amministrazione comunale, condividendo i risultati cui è pervenuta la IPROS Srl, ritiene che la Regione possa intervenire attuando delle opere di mitigazione, quali la realizzazione di aperture laterali negli attuali argini del Rio Mogoro del tipo a saracinesca ad una ragguardevole distanza di sicurezza dal centro urbano, secondo la tipologia già in uso nei canali della bonifica arborense, al fine di ridurre all'occorrenza la portata idraulica del rio, consentendo l'eventuale allagamento di terre agricole lontane dal centro urbano;
- ciò consentirebbe, in un momento quale quello attuale, di non affossare definitivamente un comparto già in fortissima crisi quale quello dell'edilizi; tTutto ciò per conseguire l'acclarata sicurezza dei cittadini,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dei lavori pubblici e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, per sapere:
1) se lo studio della IPROS non possa essere impiegato per il territorio di Terralba quale mappatura effettiva del rischio idrogeologico in seno al PSFF;
2) se sia intenzione della Regione dare immediata attuazione alle opere di mitigazione, quali la realizzazione di aperture laterali negli attuali argini del Rio Mogoro del tipo a saracinesca secondo la tipologia già in uso nei canali della bonifica arborense, al fine di ridurre all'occorrenza la portata idraulica del rio a monte ed a valle del centro urbano, allagando aree agricole lontane dall'abitato;
3) quali siano le tempistiche per questi interventi.

Cagliari, 14 maggio 2013